Sulla prima pagina del «Corriere della sera» c'era la vignetta di Giannelli che mostra l'Isola che affonda con Lombardo che fa il saluto militare (vedi foto). Difficile distribuire il carico di responsabilità, quali sono le colpe di Lombardo, quelle di Cuffaro e quelle dei loro predecessori. Se la nave rischia di affondare (ma per fortuna galleggia ancora) è perché ha un carico eccessivo di persone a bordo che non si possono mettere a mare con le scialuppe: il solo modo di ridurre il carico è di non assumere altri marinai per vent'anni, mandando in pensione tutti quelli che si può.
La Sicilia porta con sé anche un altro problema squisitamente politico: a Roma i partiti non vogliono le elezioni regionali anticipate che potrebbero essere destabilizzanti perché le intese che si debbono ancora raggiungere nell'Isola avranno influenza sul piano nazionale. E né il Pd e né il Pdl sono pronti, per cui vorrebbero che il voto avvenisse contemporaneamente in Sicilia e nel Paese. Ma, a parte il fatto che questi conti si stanno facendo senza l'oste, cioè i grillini, ci pare di poter capire che a noi siciliani questi equilibrismi interessano fin ad un certo punto: vogliamo che si vada al voto al più presto per evitarci lo spettacolo di un governo regionale che sta esalando l'ultimo respiro e per accelerare il nuovo che ancora non si vede. Insomma, dovremmo avere il diritto di voltare pagina.