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La regola delle tre P nella fotografia dei paesaggi

Da Molipier @pier78


Un proverbio dice “impara l’arte e mettila da parte“, con l’arte intesa come mestiere perché l’arte o meglio, il gusto artistico, è una dote innata che non si può apprendere. Ma i fortunati che nascono con un minimo di senso artistico possono comunque migliorarlo e perfezionarlo.

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Gli appassionati della fotografia di paesaggi che respirano attraverso le lenti dell’obiettivo della loro fotocamera sanno che per realizzare una splendida fotografia si deve imparare dalle ore di attesa per trovare la luce perfetta per lo scatto.

Ci sono pochi ingredienti alla base di uno scatto paesaggistico perfetto ma ce n’è uno in particolare che vale per tutto, l’armonia. La chiave di ogni cosa che stupisce è il giusto equilibrio e l’armonia, anche in una fotografia, non fa eccezione. Bisogna sempre cercare un contesto armonico.

La regola delle tre P

Preparazione. Pazienza. Perseveranza.
Per catturare la bellezza mistica e scintillante della natura bisognerà aspettarla “davanti a casa“. Rispettando i suoi orari, i suoi capricci, le sue fantasie. In fondo la natura è qualcosa di così grande che non può essere subito disponibile. Per tutti quelli che pensano che fotografare un paesaggio sia lo scatto più semplice – basta inquadrare e cliccare – scopriranno che non è così. Dietro una fotografia, bella o perfetta, ci sono giorni di ricerche, pensieri, settimane di studio per conoscere il luogo, gli angoli, le folle, lo studio delle ombre e i passaggi accessibili. Il momento perfetto per lo scatto, un momento che dura pochi istanti, richiede giorni e giorni di preparazione.

Per ottenere un grande risultato bisogna avere pazienza, perseveranza e anche un buon livello di preparazione. Un ottimo scatto prevede una buona preparazione mentale. Il consiglio, prima di immortalare il paesaggio, è di guardarsi intorno con gli occhi prima che con le lenti della fotocamera.

Osservare con cura la zona prescelta permette di notare le sue caratteristiche peculiari, angoli insoliti e interessanti e i mutevoli flussi di folla. Per lo scatto giusto occorre fare dei tentativi, sistemare il treppiede, pulire le lenti e sperimentare filtri ed effetti per poter essere pronti al momento giusto. Se nel paesaggio si prevederà la presenza di persone, se non sono “modelli/e” abituate all’obiettivo, bisognerà fare  in modo che non si sentano inquadrate per evitare espressioni falsate.

Layout chiaro e soggetto a fuoco

Un buono scatto è quello che concentra il fuoco sul soggetto in un contesto semplice e armonico. Riuscire a rimuovere il disordine è una delle caratteristiche che richiedono grande capacità. Non solo per i paesaggi ma qualsiasi fotografia necessita l’eliminazione del disordine. Per esempio, fotografando un musicista intento a suonare il suo strumento, sarà utile provare diversi livelli di zoom, avvicinandosi quanto basta per mantenere l’immagine pensata, mettere in evidenza il soggetto e cercare l’equilibrio eliminando parte del contesto che potrebbe risultare disordinato.

Ricerca di colori audaci e dramma con le luci

Per scattare una fotografia di un paesaggio a cui si vuol dare un tono vivo si dovrà andare alla ricerca di colori vivaci. Rosso rubino, verde smeraldo, giallo caldo, blu oceano sono colori che permettono di dare una dimensione diversa all’immagine. L’uso di un polarizzatore fa risaltare i colori vivaci ma nell’inquadratura sarà opportuno evitare zone schematiche o ripetute per non distrarre l’occhio dello spettatore dal soggetto reale del vostro scatto.

Per ottenere un effetto più calmo sul paesaggio invece si dovrà andare alla ricerca dell’armonia del colore, evitando i toni vivaci. L’immagine dovrà risultare riposante mescolando sapientemente sfumature e intensità di colore diverse. I toni delicati, i colori pastello o leggeri daranno l’effetto di quiete che si desidera acquisire e trasmettere.

In alternativa si possono sfruttare i giochi di luce che spesso sono premiati dai critici. I fasci di luce argentata che trafiggono le nuvole, la luce scintillante attraverso alberi e finestre, ombre allungate al calar del sole sono gli elementi più importanti per creare una sorta di “dramma” con le luci. Per poter sfruttare i momenti di luce migliore, che gli esperti chiamano “golden hour“, si può sfruttare un sito che calcola l’ora “magica” in base alla posizione in cui ci si trova oppure un’applicazione per i dispositivi iOS.

Golden Hour

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Foto e video, Utility

Lingua: English | Dimensioni: 23.16 MB
Versione: 3.0

5.49 EUR
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Tra la gente

Il potere delle persone nelle immagini è quasi devastante. Chi fa pubblicità sulle riviste cerca sempre di creare un effetto drammatico all’ambientazione, includendo una persona nell’inquadratura. Inserire un volto o una figura riesce a rendere lo spettatore più coinvolto nell’immagine, facendolo sentire parte della scena e dando un senso di misura.

Non c’è niente di meglio che l’espressione di un viso per dire tutto. Una risata, un pianto, la speranza, la disperazione, l’orgoglio, l’età. Un viso dice tutto. Un viso giovane per la speranza sul futuro, un anziano con le rughe per il tempo, l’esperienza, la sofferenza di una vita. Volti giovani e meno giovani, con le loro espressioni portano freschezza o saggezza all’immagine. Le foto calde, accoglienti con l’attenzione per i particolari di un volto si possono ammirare per sempre e non invecchiano mai.

Facendo attenzione a tutti gli ingredienti, mescolandoli in giusta proporzione in base a soggetto, luogo, tempo e soprattutto all’emozione che si vuole trasmettere, si potrà ottenere una foto di cui essere orgogliosi.
Dimenticavo, alla regola delle tre P ne va aggiunta anche una quarta. Passione.


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