La religione che uccide
Pubblicato il 11/07/2010 da Spiritualità RazionaleDa Nexus:
Un libro che ripercorre la storia dei crimini più efferati del cattolicesimo, andando a curiosare nella vita privata, nei sotterfugi politici e nelle orge sessuali che si tenevano entro le mura del Vaticano, analizzando la scarsa credibilità dei vangeli romani, narrando la storia segreta delle crociate e i motivi politico-religiosi che mossero quella devastante contro i Catari, chiarendo le collusioni della Santa Sede con i regimi sanguinari nazifascisti durante la seconda guerra mondiale, raccontando dei campi di concentramento in Jugoslavia e della fuga dei loro boia in America Latina con passaporti del Vaticano.
Tutto questo e molto, molto altro ancora in questo volume che in definitiva spiega come il vero spartiacque per la comprensione della storia è costituito dal Vaticano, non dalla politica.
Originale
Ndr:
Parlare di pace ed essere causa di guerra
“Non crediate che io sia venuto a portare la pace sulla terra.
Non sono venuto a portare la pace, ma la spada.
Perchè sono venuto a dividere il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera;
e i nemici dell’uomo saranno i suoi famigliari.” Matteo 10, 34-38
Le religioni, soprattutto quelle monoteistiche, in quanto ed in proporzione a quanto si propongono come detentrici dell’unica verità, non possono non essere in radicale antagonismo con ogni religione o convinzione diversa. Questa, non solo è la fonte di divisione più forte e profonda, come evidenzia bene il passo evangelico, ma genera delle condizioni di presunta superiorità in chi si ritiene detentore di verità e, pertanto di presunzione, di giudizio, di condanna, di imposizione.
Il caso di Eluana Englaro ne è un esempio chiaro: il padre ed i sostenitori della libertà di lasciar morire la ragazza sono stati giudicati egoisti, immorali, omicidi, ecc. e si è fatto di tutto per imporre le certezze della fede.
E’ importante evidenziare la differenza di comportamento tra i credenti (in proporzione al loro integralismo) e i non credenti: questi ultimi, anche se convinti delle proprie posizioni, quando non incidono sugli altri, non si sognerebbero mai di imporle a chi è di diverso parere, mentre i primi fanno di tutto per imporre quello che considerano “certezza assoluta” e “volere divino”. Fin dall’inizio dell’egemonia cristiana e nei quasi due millenni successivi, questo atteggiamento è stato costante, assoluto ed evidente fino alla famosa Inquisizione: si è giunti al punto di perseguire ed impedire persino qualsiasi opinione non completamente conforme al sistema. Come abbiamo visto nel caso Englaro, anche oggi continua il tentativo di imposizione. Se la cultura generale non fosse mutata e sufficientemente forte, i tentativi avrebbero successo e si tornerebbe ala “Santa Inquisizione”.
La predisposizione a imporre le proprie verità, persino e fino al pensiero unico, l’impossibilità di dialogo, e, soprattutto, l’atteggiamento di superiorità morale ed intellettuale, non solo costituiscono il seme di tante guerre, ma costituiscono già la più profonda divisione e contrapposizione tra le persone.