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La religione e gli dei dei Greci derivano da quelli dei Pelasgi

Creato il 16 maggio 2010 da Elton77

 

I Pelasgi, che furono i primi ad arrivare nelle terre della odierna Grecia, portarono con loro il culto una religione primitiva. Gli storici antichi, prima di tutti Erodoto, ci scrivono che i Pelasgi facevano ai loro dei ogni sorta di sacrifici, ma che non davano loro dei nomi specifici. Essi non avevano dei materializzati, idoli fatti dalla mano dell’uomo, ma adoravano la natura con i suoi benevoli fenomeni. La loro teogonia, che alla fine è stata assimilata e forse è stata perfezionata dai Greci, è stata solo il frutto delle osservazioni dei movimenti fisici della natura e della continuità del tempo: il rapporto degli elementi. In poche parole era solo una serie di conseguenze logiche o, meglio, una spiegazione molto primitiva delle origini del mondo, i primi frutti del lavoro mentale di persone approdate al campo della filosofia.

Caos, Χάος, che è soltanto il vuoto, lo“spalancarsi”, deriva dalle parole pelasgiche hahao, (io mangio) e has, haos, (mangiare), oppure dalle parole haap, haapsi, haopsi, (spalancare, il vuoto). Queste parole hanno lo stesso significato nella lingua odierna albanese.

Dal Caos discende Erebo, Έρεβος, il buio privo di luce delle profondità. Questa parola ha come radice erh, errem, erhëni , erhësi (notte, buio, nella lingua albanese). U err nell’albanese odierno vuol dire è calata la notte, il buio; erret, cala la notte, errësira il buio.

Gea, Γεα, Γη, è la terra; in albanese la terra si chiama dhe.

Urano, Ουρανός. Questa parola si pronuncia oras-os. In albanese le parole vran, vrant, i vrant, significano nube e nuvoloso. Se alla parola vran aggiungiamo il suffisso greco os abbiamo vranos, che è il nome con cui i Pelasgi e i loro diretti discendenti, gli Albanesi, mostrano il cielo come la sede delle nubi (të vrenjturit).

Dalla unione di Urano con Gea e cioè del cielo e la terra, sono nati Rea e Cronos.

Rea in lingua albanese vuol dire nube, nuvola, cielo.

Cronos, Κρoνος, deriva dalla parola albanese Kohë (il tempo). In alcune parti dell’Albania la lettera K si cambia in R, e cosi là dove si deve pronunciare kohë si pronuncia rohë. Kohn e rohn significa egualmente il tempo; ora, aggiungendo il suffisso greco os, avremo Cronos.

Da Rea è nato Zeus (Giove). Zaa, Zëë, nella lingua albanese significa voce. La voce (Zëëri) era il dio dei Pelasgi. In Albania ci sono ancora posti dove si dice; Zëë! Lirona sot së keq! (Dio! liberaci dal male!). Le parole Zaa, Zëë (voce) sono trasformate in Zaan, Zaon, e Zoot, parole che oggi significano Signore, Dio, e la gente giura su Zonë, Zotin (Dio,Signore).

Zeus si unisce con Metide Μήτις, che significava il “saggio consiglio”. La parola Ment in albanese significa intelligenza, pensiero. I Greci hanno eliminato la lettera N ed hanno aggiunto il loro suffisso is e cosi hanno creato il nome di Metis (Metide in italiano). Da questa unione nasce Atena (Minerva), Αθήνα. Minerva nasce dalla testa (che era considerata la sede dell’intelligenza) di Giove (Zeus). I Greci, che non conservarono ricordi della lingua pelasgica, non hanno mai saputo dare una spiegazione razionale sul nome della dea Atena. Essi si sono limitati a delle semplici ed incomprensibili ipotesi. Al contrario, nella lingua albanese troviamo una spiegazione molto chiara e convincente. Thane, thënë nella lingua albanese sono voci del verbo them (parlo, parlare): e thana oppure e thëna significano parlare. Atena (Athina) è parola di dio, quella parola (di dio) che troviamo in tutte le religioni del mondo, da quelle più antiche fino a quelle più moderne. La parola del dio dei Pelasgi che è uscita da Zeus, la forza, la potenza e da Mentide, l’intelligenza, il pensiero.

Era, Ήρα, (Giunone), per i Greci significa aria. Era nella lingua albanese significa, aria, vento.

Nemesi, Νεμεόιζ. Il nome significa “la giusta ira, che si rivolge contro coloro che hanno violato un ordinamento”. Nella lingua albanese nëmë, nëmës significano maledizione, una cosa che attira il male e scatena sofferenza e dolore. Crediamo che il nome di Nemesi si spieghi perfettamente con le parole albanesi nëmë, nëmës.

Le Erinni Εριυυύες. Il nome di queste divinità deriva dalle parole albanesi err, errni, i errët errësirë, (buio, buio pesto, oscuro), oppure dalle parole rrënëe, rrënime, rrënoja (distruzione, macerie ecc.).

Le Muse, Μούσα. Nella lingua albanese mësoj dhe musoj significa imparo per me ed insegno agli altri. Le Muse erano coloro che insegnavano, che ispiravano.

Teti, , Θέτις. Era una divinità marina. In albanese abbiamo la parola det (mare).

Afrodite, Αφροδίτη. Venere è la dea dell’amore e della bellezza, e anche della stella del mattino. In albanese Afrodite significa “vicino ad alba” (Afër-dita).

Delos, Δήλος. Idolo dedicato al sole. Nella lingua albanese abbiamo la parola diell (sole); aggiungendo il suffisso greco os abbiamo dielos.

Qui ci fermiamo per non stancare ulteriormente il lettore. Siamo conviti che gli esempi che abbiamo dato possano bastare per confermare ancora una volta l’importanza che ha avuto la lingua pelasgo-albanese nella lingua greco antica e non solo.

Liberamente tratto dal libro E vërteta mbi Shqipërinë dhe shqiptarët dell’autore Pashko Vasa


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