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La religione fallocentrica dell’ominide odierno

Da Bambolediavole @BamboleDiavole

Ieri passeggiavo con una mia amica sul lungomare del mio paese. Un paesello piccolo dove la massima aspirazione di un sabato sera è camminare avanti e dietro raccontandosi quello che è successo nell’ultimo periodo. Nonostante il paese sia piccolo purtroppo l’inciviltà è grande e capita di trovare il gruppo di ominidi-definirli uomini sarebbe una grave offesa per l’intero genere- arrapati che alla vista di due ragazze non sanno trattenere i loro luridi commenti.

Non è la prima volta che ricevo “complimenti” contenenti espliciti riferimenti sessuali ed ogni volta resto schifata e disgustata. Mi chiedo infatti cosa muova queste sottospecie di ominidi a pensare che una donna possa essere attratta dai loro sproloqui. Cosa o chi li autorizzi a fischiare, fare versi idioti, gesti osceni e porre domande assurde alle quali la maggior parte delle ragazze non risponderà mai.

Spesso li riconosci da lontano, stanno seduti in gruppo e ti fissano con un sorriso da beota, sghignazzando fra di loro e scambiandosi incomprensibili battute delle quali comunque , dato l’insistente guardare verso te, non ci vuole molto a capirne il soggetto. Appena entri nel loro raggio d’azione ecco che scatta il commento ad alta voce: “ che ne dite ne, vale una serata?” seguito dallo scoppio delle fragorose risate degli amici presenti e ieri purtroppo il modus operandi è stato questo, simile ,per grandi linee ,a quello di molte altre volte.

Nonostante nessuna di noi abbia dato adito ad alcun tipo di commento e nonostante nessuna abbia risposto alle sue parole, forte di chissà cosa ecco che lo spavaldo fa uscire un nuovo peto dalla sua bocca: “Si che ne vale, guarda che culo”  accompagnato nuovamente dalle grosse risate degli altri ominidi.

In queste situazioni non so davvero come comportarmi, il primo istinto è quello di rispondere a tono ma poi mi fermo un attimo a riflettere e mi viene in mente quello che ho sentito al tg la mattina e me ne vado senza dire una parola ed evitando di ripassare da quel pezzo di strada fin quando l’ominide non decide di andar via.

A volte capita che nel momento in cui racconti la rabbia che un episodio del genere ti ha lasciato qualcuno giustifichi l’accaduto con frasi del tipo “lo avrai provocato tu,sei una bella ragazza” o “indossavi una gonna?” ma anche “sono ragazzi, l’uomo è predatore” e credetemi la rabbia, il malcontento e il disgusto aumentano sempre di più.  

La religione fallocentrica dell’ominide odierno
In una tranquilla, anche se un po’ ventosa, serata di ottobre aldilà di una giacca a vento, jeans e scarpe da ginnastica non si va ma anche se il mio abbigliamento, o quello di qualunque altra donna, fosse stato diverso non avrebbe comunque rappresentato l’autorizzazione ad essere insultata. Quelle e altre simili parole non sono complimenti sono dei veri e propri insulti, sono delle molestie a tutti gli effetti. Nessuna donna ha piacere nel sentirsi commentare come se fosse un pezzo di carne in esposizione in un bancone, neanche nel momento in cui indossa una mini-gonna. Inoltre gli stessi ominidi che danno così largo sfoggio della loro supposta virilità probabilmente sono i primi che nel momento in cui qualcuno riservi lo stesso trattamento alle proprie madri, mogli, figlie e\o sorelle vanno a dare del villano e a risolvere il tutto proponendo un duello di clave o uno scontro fra galli.

Questi sono gli ominidi che pensano “le donne sono tutte puttane peripatetiche tranne mia madre e mia sorella”.

Questi sono gli ominidi che cercano nella moglie l’angelo del focolare e nella restante popolazione femminile un inibitore dello loro libido.

La nostra non è una società civile e non lo sarà fin quando esisterà qualcuno che alla vista di una donna cercherà di attirare la sua attenzione con fischi, schiamazzi e insulti, non esisterà fin quando la religione fallocentrica non decadrà.

La religione fallocentrica dell’ominide odierno
Non si può definire civile un paese dove si giustifica un ominide per il suo comportamento irrispettoso e si manda al rogo una donna per il suo abbigliamento- indossato per il suo piacere e non per quello degli altri – etichettandola come puttana e decretando che nel momento in cui dovesse succederle anche di peggio se l’è cercata. Non si può aver paura di camminare per strada perché un ominide in preda ai suoi bassi istinti si accosta con la macchina seguendoti a passo d’uomo chiedendoti continuamente il tuo nome e nel momento in cui non rispondi facendo finta di nulla,nel tentativo di sbloccare la tastiera del telefono che hai  in tasca per comporre il numero dei carabinieri, questo se ne va dandoti della puttana acida (eh si mi è successo anche questo). Noi donne non dovremmo aver paura di camminare per strada da sole e invece spesso, soprattutto dopo che ti accadono episodi del genere, quasi ti ritrovi a correre nel momento in cui non puoi fare a meno di tornare a casa sola la sera.

Questa non è una società civile. Questa non è una società per donne.

L’uomo, così come la donna, dovrebbe distinguersi dall’animale in quanto capace anche di dominare i propri istinti, ma non tutti sono capaci di farlo, infatti ecco apparire magicamente quello che tenta di toccarti il sedere e l’amico che lo giustifica dicendo: “è un periodo un po’ di magra”.

Esiste questa cultura retrograda che tende a giustificare e che rappresenta un ostacolo enorme nel far diventare questi ominidi persone civili. La nostra attuale società sembra quasi dare un appoggio ma soprattutto comprensione a chi si comporta così: le tentazioni sono tante e l’uomo è predatore, la donna la sua preda e nel momento in cui i ruoli si invertono la femmina diventa magicamente puttana.

La nostra è una società misogina che tende a considerare le donne come degli oggetti a disposizione degli ominidi, una società sessista che crea mentalità alterate.

Viviamo questo mito fallocentrico, questa sorte di dottrina religiosa, un credo -oserei dire- per molti ominidi i quali si sentono giustificati e autorizzati nell’avere determinati comportamenti in quanto dotati di pene. C’è sempre un momento durante la giornata dove il fallocentrismo viene trasmesso tramite messaggi subliminali e assorbito inconsapevolmente dalle nostre menti: in tv, su una rivista, per strada in un cartellone pubblicitario, per radio nel testo di una canzone (mi è capitato di vedere un video musicale dove un uomo, vestito da pene gigante, andava sputando latte in faccia- che simpatica allegoria- a delle donne avvicinate per strada). E poi ci stupiamo se esistono ominidi del genere?   

Ecco perché servono gli slut walk, ecco perché serve sensibilizzare su queste tematiche!

Noi donne non siamo pezzi di carne, non siamo merce disponibile a chiunque ne voglia far uso e consumo. Non abbiamo bisogno di spregevoli commenti, schiamazzi, fischi o chissà cos’altro come se fossimo in esposizione: NON CHIEDIAMO “COMPLIMENTI” PERCHE’ NON NE VOGLIAMO e non ci serve neanche sapere se siamo bone, quello che vorreste fare con le nostre tette o se andiamo bene per una serata. Quello di cui abbiamo bisogno è il RISPETTO. Abbiamo bisogno di vivere in una società civile, in quanto la civiltà è anche sinonimo di parità.

Perché oggi è un insulto, un’avances di troppo, un complimento fuori luogo, domani potrebbe essere una molestia più grave o uno stupro e in un futuro tutto ciò in cosa potrebbe degenerare?

Femminicidio lo chiamiamo noi.

Pin@

PS:Piccole definizioni per non incorrere in incomprensioni:

Fallocentrismo:Concezione, tendenza, atteggiamento di chi riconosce al maschio un ruolo dominante sulla donna, in virtù della sua identità sessuale.

Con il termine ominide mi riferisco a quelle persone che presentano i comportamenti negativi sopra elencati in quanto credo che definirli uomini sia un’offesa per l’intero genere.

PPs: le immagine utilizzate sono state reperite da internet e sono state scattate durante degli slut walk


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