Pare, il condizionale è d’obbligo, che si sia arrivati alla resa dei conti, al momento in cui, l’alias di Lavitola abbia deciso, finalmente, di rassegnare le sue dimissioni a breve.
Al momento le piazze finanziarie europee non sono ancora aperte ed è dunque impossibile sapere le reazioni alla notizia, anche se leggendo i titoli dei quotidiani online di tutto il mondo non è diffcile prevedere, anche da parte dei mercati, apprezzamento.
Utilizzando strumenti diversi di monitoraggio ho voluto verificare come, sia in termini quantitativi di citazioni che a livello di “sentiment”, di atteggiamento, quale sia il vissuto degli internauti, ed in particolare di coloro che utilizzano Twitter, alla notizia.
I valori assoluti del numero di tweet sono inferiori a quelli dell’alluvione di Genova di circa il 50%, con il picco massimo alle 17 di ieri, dopo la votazione alla Camera, di circa 3mila menzioni per l’hashtag più “twittato”. Una possibile interpretazione di tale dinamica risiede nell’ipotesi che vede Twitter più come mezzo di servizio, di diffusione di informazioni, che di commento.
L’analisi quantitativa, effettuata con Topsy, dei tre termini di tendenza [trending topics] relativamente all’ipotesi di dimissioni, evidenzia riferimenti ben distinti con segnalazioni di informazioni che si alternano a sbeffeggiamenti e satira .
#308, in riferimento ai voti ottenuti dal Governo, l’hashtag con il maggior numero di menzioni, mentre, appunto, #laresadeiconti, quello con il ciclo di vita più lungo.
L’home page del sito internet della compagnia aerea low cost irlandese Ryanair, in cui compare il viso del Premier in primo piano, scelto per pubblicizzare un’offerta di voli a basso costo con accanto al volto lo slogan, anch’esso rivolto al [ex?] Presidente del Consiglio: “Caro Silvio – si legge – un’altra occasione per scappare con Ryanair”, il riferimento con il maggior numero di tweet [2545 in questo momento] in assoluto.
Fa riflettere che le fonti informative che raggolgono il maggior numero di menzioni siano estere, con la BBC che complessivamente arriva ad oltre un migliaio di tweet e il New York Times a quota 593. Tra le fonti italiane spicca RAINews24 che, come ho già segnalato, sta facendo un buon lavoro su Twitter.
L’analisi del sentiment, misurato con due tool diversi per confronto dei risultati, non mostra in entrambi i casi elementi di particolare rilievo, con la maggioranza delle citazioni impostate in termini di satira o di malcontento rispetto al fatto che Berlusconi non si sia dimesso con effetto immediato. Un panorama da “sfogatoio”.
In conclusione, i dati emergenti, nel complesso, invitano alla riflessione su capacità di informazione e coinvolgimento attraverso Twitter da parte dei media italiani nel loro insieme ed evidenziano i limiti strutturali del mezzo le cui caratteristiche poco si prestano a conversazione e commento. Sono entrambi aspetti non trascurabili nel panorama complessivo dell’ecosistema dell’informazione nel nostro Paese.
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