Magazine Cultura
Un uomo. Tre donne.Un maschio che resiste. Tre donne che si muovono.Una storia fatta di numeri, distanze e negazioni.La resistenza del maschio di Eleonora Bucciarelli, edito NNEditore, è un romanzo fatto da voci. Le voci son quelle di Marta, Silvia e Chiara tre donne che si confessano nelle spazio sospeso di una sala d’aspetto e quella di M., il maschio, colui che è resiste.Il maschio e le tre donne si muovono, pensano, amano e soffrono, ma hanno voci piatte, afone e incolori, perché non sono personaggi, ma archetipi, di quegli uomini e quelle donne del mondo 2.0.Desideri sublimati, amore, vendetta, tragedia e sogno ci vengono raccontati da simboli. Gli stessi simboli che il lettore esamina, distrugge, adotta, abbandona e prende con prepotenza, al punto tale da alimentare tre mesi di dibattito sulla resistenza, la resilenza, l’abbandono e il coraggio. La forza del romanzo della Bucciarelli, infatti, sta nell’essere una narrazione in cui tutti possono entrare e dove ognuno sceglie se restare sulla soglia, se incedere con irruenza, se immergersi piano piano o identificarsi totalmente. La Bucciarelli ha raccolto voci e storie dal mondo che prima ha osservato e ascoltato, poi ha fatto sue e infine le ha trasformate in un simbolo da regalare al lettore. Il maschio e le tre donne quindi diventano uno strumento. C’è chi lo utilizza per portare avanti la sua estenuante battaglia contro l’altro sesso, c’è chi rivede nelle loro storie errori del passato, c’è chi intravede in quello che raccontano il vaticinio di un futuro prossimo che fa sempre paura. Una cosa accomuna tutte le esperienze di lettura: nessuno chiude il libro con lo stesso spirito con il quale l’ha aperto.C’è sempre un personaggio, un momento, un simbolo che ha fatto la differenza e ha portato a un cambio netto di prospettiva.Al di là di qualche pecca che si avverte nella lettura, in particolar modo in quel finale repentino, quasi banale e fin troppo romanzato, La resistenza del maschio è un libro che genera confronto e voglia di condivisione e in un mondo sempre più ripiegato su se stesso, non si può dire che questo non rappresenti un successo.Alla prossimaDiana
Potrebbero interessarti anche :