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La Resistenza e la sua luce

Creato il 24 aprile 2013 da Ladridibellezza
La Resistenza e la sua luce*
di Pier Paolo Pasolini
Così giunsi ai giorni della Resistenza 
senza saperne nulla se non lo stile:
fu stile tutta luce, memorabile coscienza 
di sole. Non poté mai sfiorire, 
neanche per un istante, neanche quando 
l'Europa tremò nella più morta vigilia. 
Fuggimmo con le masserizie su un carro 
da Casarsa a un villaggio perduto 
tra rogge e viti: ed era pura luce. 
Mio fratello partì, in un mattino muto 
di marzo, su un treno, clandestino, 
la pistola in un libro: ed era pura luce. 
Visse a lungo sui monti, che albeggiavano 
quasi paradisiaci nel tetro azzurrino 
del piano friulano: ed era pura luce. 
Nella soffitta del casolare mia madre 
guardava sempre perdutamente quei monti, 
già conscia del destino: ed era pura luce. 
Coi pochi contadini intorno 
vivevo una gloriosa vita di perseguitato 
dagli atroci editti: ed era pura luce. 
Venne il giorno della morte
e della libertà, il mondo martoriato 
si riconobbe nuovo nella luce...
Quella luce era speranza di giustizia:
non sapevo quale: la Giustizia. 
La luce è sempre uguale ad altra luce. 
Poi variò: da luce diventò incerta alba, 
un'alba che cresceva, si allargava
sopra i campi friulani, sulle rogge..
Illuminava i braccianti che lottavano.
Così l'alba nascente fu una luce
fuori dall'eternità dello stile...
Nella storia la giustizia fu coscienza
d'una umana divisione di ricchezza,
e la speranza ebbe nuova luce.
* In: La Resistenza e la sua luce, da La religione del mio tempo, in Pier Paolo Pasolini, Bestemmia. Tutte le poesie, vol. I, Garzanti, Milano 1993
Buon 25 aprile di resistenza a tutte/i

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