L’Unione Europea, organismo notoriamente funzionale all’asse franco-tedesco, condanna l’Italia a risarcimenti milionari quando si tratta di tutelare i diritti soggettivi degli immigrati clandestini che sbarcano sulle nostre coste, ma poi se ne frega dell’eventualità che possano morire in mare.
Se noi rispediamo Tizio in Patria negandogli il diritto di dimostrare in giudizio di godere dello status di rifugiato politico, la moralista Europa ci condanna; se però Tizio annega insieme alla sua famiglia pure rifugiata perché i nostri mezzi logistici non sono sufficienti a garantire una vigilanza estesa e costante in altomare (anche, peraltro, a causa delle politiche di austerity pretese da Bruxelles), nessuno condanna l’Europa. Meno che mai noi, popolo di politici arraffoni, quando capitano queste tragedie denunciamo la situazione con forza, ma al contrario ne assumiamo la colpa.
Sento dire che responsabile unica di questa strage è la nostra legislazione xenofoba e razzista. Ma come mai i francesi respingono al nostro confine i clandestini cisalpini che vogliono toccare il suolo della progressista e felice Francia senza neppure identificarli? Perché mai Malta, gemella più grande di Lampedusa, ha eretto un muro contro tutti i barconi di quegli stessi disperati che noi tentiamo ogni giorno di salvare, e a cui nessuno dei nostri fratelli europei bada più da una vita?
Riflettete sul paradosso. Lampedusa è un posto meraviglioso, ma ci sbarcano solo immigrati. Allo stesso modo anche Malta è un posto meraviglioso, ma ci sbarcano solo turisti. La prima è una povera isola che sacrifica le sue bellezze in nome della solidarietà universale, dipinta però come l’anticamera della morte. La seconda un’oasi di benessere e civiltà, macchiata però dall’ignavia più sleale.
Si noti per inciso che Malta fa parte dell’UE ma che l’UE non si azzarda a condannarla per crimini contro l’umanità o altre faccende simili. Difatti, non viola i diritti umani. Semplicemente li ignora.
Michele Spina