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La RIAA trasforma i provider degli USA in sceriffi dal Web

Creato il 09 luglio 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

La RIAA trasforma i provider degli USA in sceriffi dal Web

Se noi dobbiamo preoccuparci dell’AgCom, negli USA la Recording Industry Association of America assieme alla Motion Picture Association of America (MPAA) hanno messo in campo una nuova stretta contro i siti e le persone che violano il Copyright: la politica delle 3 infrazioni e sei scollegato di Sarkozy ha fatto scuola, infatti RIAA ha stretto accordi con le grandi compagnie telefoniche statunitensi per attuare un meccanismo simile.

Sei Copyright Alertsavvertimenti graduali inviati dai principali provider a stelle e strisce (i firmatari dell’accordo sono Verizon, AT&T, Comcast, Time Warner Cable) a tutti quegli abbonati colti con i bit nell’ampio (e illecito) sacco del P2P. Ma non sembrano esserci misure estreme negli intenti dell’accordo firmato tra RIAA e MPAA e i vari fornitori uniti d’America. In sostanza, all’utente verrà inviato un primo avviso – appunto copyright alert - sull’avvenuto scaricamento di materiale protetto dal diritto d’autore. Informandolo della possibilità che anche un soggetto terzo potrebbe aver avviato i download illeciti, magari sfruttando una connessione non protetta. Qualora i download dovessero persistere, verrebbero inviati altri avvisi a scopo “educativo.

Tra questi : proteggere la propria connessione WiFi; informare della presenza di numerose alternative d’acquisto legale; ovviamente indicare le possibili conseguenze di un atteggiamento indifferente e spavaldo. Arrivati al quinto alert, la situazione potrebbe però precipitare: i vari ISP potrebbero decidere di rallentare la velocità di connessione, di applicare dei blocchi ai vari siti, addirittura disattivare il numero telefonico di un abbonato.

Niente disconnessione del web come in Francia, tuttavia agli abbonati recidivi non verrebbe offerta una vita virtuale tanto facile. Tutti gli ISP che sceglieranno un atteggiamento morbido al quinto/sesto alert - perché c’è anche questa possibilità – potrebbero infatti perdere le garanzie previste dal porto sicuro per intermediari del Digital Millennium Copyright Act (DMCA).

Forti critiche da parte di varie organizzazioni per la difesa dei diritti civili dei netizen: secondo Electronic Frontier Foundation (EFF) e Public Knowledge, i vari provider si trasformerebbero in veri e propri poliziotti della Rete, ovviamente assoldati dai signori del copyright. Nessun abbonato dovrebbe venire penalizzato in alcun modo, denunciano le associazioni, a meno di ordini imposti dalle autorità giudiziarie.


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