Dopo la pioggia fredda della sera precedente (di ritorno dal concerto al Leoncavallo, vedi qui) che mi ha ricordato perché non vivo a Milano e che ha ricordato a Patu di non darmi mai retta quando dico che non mi piacciono gli ombrelli, alzarsi la mattina per andare a Torino è stata veramente dura… Mai però quanto sopportare per le due ore successive un giapponese seduto davanti a noi che non voleva saperne di togliere il volume al sicuramente esilarante giochino sul cellulare, che lo ha tenuto occupato durante tutto il viaggio e che non ci ha permesso di chiudere occhio…tic tap stok poff truc trac… Noi ci guardavamo con gli occhi iniettati di sangue e pensavamo: inconvenienti tipici di un viaggio sui pochi treni regionali ancora esistenti. Perché sui Freccia Rossa e company ci sono tanti cartelli che incitano al rispetto acustico. Ma noi i Freccia Rossa li vediamo solo sfrecciare davanti a noi, esili e smaglianti, partono dopo e arrivano prima. E noi trottole andiamo lente, con i nostri tempi e al nostro ritmo, difficilmente saltiamo su una Freccia Rossa, come difficilmente su una Spider. Rotoliamo goffamente, cadiamo, ci rialziamo, ma prima o poi arriviamo.
E anche quella volta siamo arrivate. In quel gioiellino che è Torino.
Ad aspettarci per completare il nostro terzetto c’era La Ari (utilizzo la loro tipica usanza di mettere l’articolo davanti ai nomi! Ricordiamo che per fare turismo responsabile dobbiamo rispettare le tradizioni locali!! ). La Ari è, come noi, una brava militante per il turismo sostenibile ed ha aperto un’associazione, Sostello, della quale vi invito a visitare la pagina facebook.
- Sostello, associazione di Torino, che si muove nell’ambito del turismo responsabile
- e della sostenibilità in generale
Anche a Torino pioveva e noi, molto meno coraggiose e molto più piene di sonno di ieri, ci siamo accoccolate al calduccio di un delizioso bar che vi raccomando, si chiama Olsen e si trova in Via Sant’Agostino:
Tortino con farina di castagne, panna e marron glacès e Clafoutis di mirtilli, indimenticabili!!
Ovviamente chi ha intolleranze o allergie in viaggio deve sempre fare attenzione e chiedere prima gli ingredienti contenuti, a meno che non si tratti di qualcosa di non pericoloso. Come nel mio caso. L’intolleranza al lattosio non mi ha fermato quando mi hanno offerto latte appena munto in Marocco figuriamoci se mi fermava di fronte a quella quantità esorbitante di buona panna torinese!! Anche se ciò significò uscire dal bar gonfia come un supplì!!
Questa è un’altra cosa bellissima del viaggiare: quando sei in un luogo dove nessuno ti conosce, ti senti più libero da pregiudizi e costrizioni! Se sembri una top model o un supplì non importa, puoi scegliere di essere ciò che vuoi!!! E se per caso arrivasse d’improvviso il principe azzurro innanzi tutto gli chiederei dove cavolo è stato fino ad ora e per seconda cosa includerei nel pacchetto anche l’intolleranza al lattosio!! La pancia gonfia viene con me. Prendere o lasciare Azzurro!!!
Ovviamente Azzurro se ne è andato a cercare Barbie quindi noi siamo state libere di andare al Museo del Cinema all’interno della Mole Antonelliana. Non ho foto del museo perché sono letteralmente impazzita. Come quando da bambino entri nella casa delle caramelle gommose, gli occhi ruotano vertiginosamente in ogni dove e la salivazione aumenta. Ecco io tra le foto di Kubrick e i poster originali dei film di Truffaut non ho capito più niente! Appuntando nervosamente l’infinita serie di film che mi mancano da vedere e cercando ansiosamente di non farmi sfuggire nessun dettaglio sono stata colpita per un attimo da una sorte di sindrome di Stendhal versione cinematografica e mi sono risvegliata stesa e stordita sulle poltrone del primo piano. Ancora un po’ brilla mi hanno trascinato finalmente a casa della Ari. Ma ancora più di me brillavano lungo il cammino le “Luci d’artista” : installazioni luminose e luccicanti con cui, ogni anno a Natale, artisti, famosi e non, illuminano le strade e le piazze della città.
Via Roma – Planetario di Carmelo Giammello
Via Pietro Micca – Noi di Luigi Stoisa
Monte dei Cappuccini – Piccoli spiriti blu di Rebecca Horn
E, dopo la cena con i broccoli, le mie amiche hanno scelto per me una mezzanotte perfetta all’interno dell’ex Villaggio Olimpico di Via Giordano Bruno, dove si svolgeva Paratissima. Nata come manifestazione off di Artissima, fiera internazionale di arte contemporanea, è diventata in pochi anni uno degli eventi di riferimento nel panorama artistico a livello nazionale. In sostanza, per manifestare contro una fiera elitaria, riservata solo ad artisti affermati grazie a ricchi mecenati, nasce una fiera gratuita in cui tutti gli artisti hanno la possibilità di esporre le loro opere ed idee senza vincoli di classe. La fiera si svolge in alcuni ambienti chiusi come l’ex Villaggio Olimpico, ma soprattutto per le strade, in particolar modo nel quartiere San Salvario. E’ lì che, circondata da opere d’arte, performances e installazioni ho spento la mia 28 esima candelina. Non c’è bisogno di dirvi qual’è stato il mio desiderio vero??