Credito: studio Cavazzoni
Tra la recessione che continuerà per tutto il 2013, la disoccupazione incalzante ed i dolori articolari di natura varia, non credo che con il prossimo Governo sia ragionevole aspettarci uno stimolo al finanziamento per la ricerca scientifica e tecnologica. Lo fece Obama poco dopo il suo primo insediamento alla Casa Bianca, quando la crisi c’era già, anche se da questa parte dell’Oceano gli effetti non erano stati ancora così visibili. Ma qui non siamo negli USA.
I candidati alle prossime elezioni del 24 e 25 Febbraio 2013 sono entrati nel vivo di una campagna elettorale fatta delle solite accuse e retorica di non proprio altissimo livello. Sono presi dai litigi sull’IMU, ma poi nel trovare un’alternativa per assicurarne la copertura -in caso di eliminazione- confondono il patrimonio con il reddito, vogliono risparmiare sulle spese per l’acquisto degli F35 senza aver interpellato le parti interessate a questa operazione. Un’altro rigurgito di populismo che offende la nostra intelligenza. La proposta di taglio al fondo per l’acquisto degli F35 doveva esser fatta solo dopo aver valutato le conseguenze, e quindi dopo aver sentito tutte la parti che sarebbero state danneggiate da questa scelta: la nostra aviazione militare, con una flotta a pezzi, gli investitori, noi stessi, perché cittadini di uno Stato firmatario di accordi internazionali d’intervento, incluso l’impegno a partecipare a missioni di pace. E visto che abbiamo la memoria corta, o che vediamo spesso ad una sola spanna dal nostro naso, potremmo chiederci in che Europa vivremmo oggi se le Forze Alleate nel ’44 e ’45 avessero risparmiato sui costi militari. Oggi c’è gente sotto tiro così come lo eravamo noi nel secolo scorso. Non sono di certo un guerrafondaio, pero’ il sospetto che non si potesse gridare ai quattro venti che la spesa per gli F35 fosse evitabile, a me, francamente, m’era venuto. Poi si può anche discutere sull’opportunità delle azioni militari di pace, ma questo è un argomento diverso che deve essere affrontato nelle sedi opportune, con mente lucida e non offuscata dalla sete di voti.
Chi è più informato di me – e ci vuole pochino – potrà aggiungere altri elementi a questa breve lista di argomenti presumibilmente prioritari rispetto a quello del finanziamento alla ricerca scientifica. Semplificando, non c’è spazio per parlare di ricerca e dei finanziamenti di cui questa necessita. La ricerca ha bisogno di una visione di lungo termine, mentre adesso bisogna fare i conti con le solite promesse di breve termine con cui assicurarsi il voto. Del resto stiamo parlando di 3 milioni di posti di lavoro, mica di festini, posti che si aggiungeranno al famoso primo milione che, se mai è arrivato, si vede che ero distratto e non me ne sono accorto.
Ma per fortuna c’è chi sta combattendo per ridare alla ricerca scientifica e tecnologica una posizione dignitosa, anche se non centrale, nel dibattito politico. Lo hanno fatto con i cinque candidati alle “primarie” del Partito Democratico, ed ora lo stanno facendo con i candidati premier alle prossime Politiche. Fisici Around The World segnala, come ha già fatto recentemente, l’iniziativa del Gruppo Dibattito Scienza sul portale Facebook. La lista delle domande formulate ai candidati Premier è qui: http://www.dibattitoscienza.it/2013/01/11/elezioni-politiche-2013-ecco-le-domande/
Si può non condividerle appieno, ma è un buon canovaccio ed almeno quella dei finanziamenti è la prima in lista, insieme con la meritocrazia e la trasparenza. Dibattito Scienza sta sollecitando Silvio Berlusconi, Pierluigi Bersani, Oscar Giannino, Beppe Grillo, Antonio Ingroia e Mario Monti, i principali candidati, a rispondere entro la mezzanotte del prossimo 31 Gennaio. Oggi, 28 Gennaio, è la giornata del bombardamento mediatico su Facebook, Twitter (#dibattitoscienza) e sui blog, per informare il pubblico e stimolare i suddetti ad inviare le loro risposte, e Fisici Around The World non poteva farsi da parte.
Il prossimo 4 Febbraio le risposte pervenute saranno pubblicate su Le Scienze.