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#Lifeonacomet: il risveglio di Philae

Creato il 15 giugno 2015 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Ciao Terra, puoi sentirmi?
Ciao Rosetta! Sono sveglio! Quanto tempo ho dormito?
Ciao Philae! Il sonno è stato lungo, circa sette mesi!
Wow Rosetta! E' molto tempo... è ora di tornare al lavoro! #Lifeonacomet

Con queste parole Philae e Rosetta si sono salutati ieri su Twitter, annunciando la grande notizia.

Alle 22:28 ora italiana di sabato 13 giugno, l'Electrical Support System Processor Unit (ESS), a bordo della sonda dell'ESA Rosetta, ha iniziato a ricevere un segnale radio da Philae, proveniente da circa 200 chilometri più in basso, dalla superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.

Rosetta, a sua volta, ha iniziato istantaneamente da inoltrare i dati a Terra, ricevuti dalla stazione della NASA a Goldstone, in California, 16,8 minuti più tardi.

Alle 22:45 ora italiana, quindi, il segnale è arrivato sulla Terra e subito ritrasmesso all' European Space Operations Centre ( ESOC) a Darmstadt, in Germania. In quel momento, il personale al centro di controllo ha notato nella telemetria la presenza di alcuni allarmi che erano stati appositamente impostati prima della separazione tra sonda e lander a novembre 2014. Quanto bastava per buttare giù dal letto un po' di persone: Philae si era svegliato!
Forse molti non avevano mai smesso di sperare mentre altri stavano iniziando a gettare la spugna, eppure il piccolo lander ( abituato alle ibernazioni!) aspettava solo il momento giusto.

Philae, durante il primo contatto, durato 85 secondi, ha trasmesso oltre 300 pacchetti di dati ed è apparso in buone condizioni operative, con una temperatura di funzionamento di meno 35 gradi Celsius e 24 Watt a disposizione.

In base a quanto riportato dal Centro Aerospaziale Tedesco DLR, una seconda comunicazione sarebbe avvenuta tra le 23:22 e le 23:26 ora italiana del 14 giugno, "ma questa volta, il collegamento con il lander è stato relativamente instabile", ha dichiarato Stephan Ulamec.
"In ogni caso, i dati acquisti durante questo secondo contatto, confermano che pronto per le operazioni".

Secondo le stime, Philae ora sta ricevendo circa tre ore di luce per ogni giorno cometario. Davvero un'ottima notizia ma anche " un dato sorprendente", ha scritto via mail il Dr. Francesco Topputo del Politecnico di Milano, " una potenza superiore al previsto".

Ma questa non sembra essere l'unica cosa sorprendente: " il contatto è avvenuto prima dell'inizio della finestra di comunicazione prevista ed è durato meno del previsto (ci si attendeva un contatto di circa 30 min)", ha aggiunto il Dr. Pierluigi Di Lizia, sempre del del Politecnico di Milano.

Particolari che dovranno essere valutati e verificati nei prossimi giorni ma che potrebbero indicare che il lander si trova in una posizione o configurazione diversa da quella in cui lo avevamo lasciato. D'altra parte, potrebbe esserci una certa tolleranza tra i valori reali e quelli stimati, così come Philae potrebbe essersi spostato, magari a causa dell' attività cometaria. Ma queste sono solo congetture senza alcuna conferma fin quando i dati non saranno completi ed analizzati.

#Lifeonacomet: il risveglio di Philae

Copyright ESA/Rosetta/Philae/CNES/FD

Ma ammesso che vada tutto bene e che ci siano davvero le condizioni perché Philae torni a lavoro, vedremo di nuovo il trapano SD2 all'opera?
Ve lo ricordate? Insieme al MUPUS, senza nulla togliere agli altri strumenti, erano stati le star indiscusse di quelle 57 ore di scienza.

Bene, preparatevi, perché potrebbe entrare in azione!
"In tutto questo periodo abbiamo comunque pianificato le attività di questa seconda fase insieme agli altri strumenti", ha scritto il Dr. Di Lizia. "I comandi sono stati adattati alle condizioni di Philae al termine delle attività di Novembre, soprattutto grazie al fatto che Rolis ha permesso di ricavare una stima della distanza del suolo che prima non avevamo (anche se la distanza potrebbe essere cambiata se Philae ha cambiato la sua posizione/configurazione). Attualmente sono previste tre attività di campionamento".

Ora, le traiettorie di Rosetta dovranno essere adattate per consentire comunicazioni più lunghe.


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