Sia messo agli atti che il pomodoro in questa fotografia è presente solo perché ha insistito tanto. Lo avevo escluso dagli ingredienti quindi ho ceduto alla richiesta. Oggi vi spiego come faccio in casa il dado granulare. Quanto ci ho messo da quando ho scritto su Facebook che vi avrei spiegato la ricetta? Quattro mesi? E’ andata bene. Credetemi, poteva fare la fine dei racconti delle vacanze.
Di solito faccio il dado granulare in casa due volte l’anno. Dura tre mesi. I conti non vi tornano perché il più delle volte quando l’ho finito mi dimentico di rifarlo, ma tralasciamo pure questi tristi dettagli. In realtà vorrei usare sempre questo, pur non negando che in commercio ce ne siano di buoni e potete risparmiarvi la fatica. Il dado vegetale fatto in casa dà una certa soddisfazione e vale la pena provarci. L’ultima volta ho esagerato con le dosi e adesso andiamo di zuppe e minestre che è un piacere, quindi essendo molto in voga in casa nostra ho deciso di scrivere la ricetta.
Ingredienti:
250 grammi di sale grosso, 300 grammi di carote, 200 grammi di sedano, 2 cipolle grandi, 2 spicchi di aglio, pochi sapori (2/3 foglie di salvia, un rametto di rosmarino, 1 ciuffo di prezzemolo). Carta forno. Vasetti con tappo.
Io cerco di farlo solo con verdure di origine biologica, che siano fresche.
Procedimento:
Mettete il sale sul fondo di una pentola antiaderente. Lavate, pulite e tagliate le verdure a pezzetti molto piccoli e metteteli sopra il sale. Attenzione a non aggiungere subito i sapori e se la salvia ha foglie grandi mettetene una sola o prende un sapore di incenso che sembra Pasqua. Accendete la fiamma tenendola bassa e girate spesso con un cucchiaio di legno. La cottura è lunga e per capire se è pronto assaggiate un pezzetto di carota che deve essere morbido. Sarà salatissimo quel pezzetto di carota. Unite i sapori spezzettati e mescolate. Lasciate intiepidire senza coperchio o si forma troppa condensa. Quando sarà tiepido versate il composto nel robot da cucina e triturate tutto come una purea. Uno ne ho uno piccolino di quando preparavo le pappe ai bambini, va benissimo anche quello, dovrete solo riempirlo più volte.
A questo punto dovete essiccare il composto. Ci sono due strade: con l’essiccatore o con il forno. Io con l’essiccatore non ho raggiunto grandi risultati perché rimane troppo umido (e non ho mai 12 ore filate in cui posso tenerlo acceso). Uso il forno, elettrico e ventilato. Prendete una teglia, mettete un foglio di carta forno e versate il composto tritato. Usate una forchetta per stenderlo in modo omogeneo occupando tutto lo spazio disponibile. Con le dosi che vi ho dato una teglia è sufficiente. Controllate bene che lo spessore dello strato sia lo stesso in tutta la teglia. Accendete il forno a 150° e infornate. Ve lo dico subito: la procedura adesso dura meno di venti minuti ma dovete stare attente al colore del composto e vi brucerete le dita. Donne avvisate. Io alzo sempre la temperatura a 150° per abbassarla appena il bordo del composto diventa marroncino. Aprite il forno, estraete la teglia, staccate il bordo marroncino e reinfornate subito. La abbassate a 100-120°. Si formerà di nuovo il bordo e farete la stessa cosa togliendolo e rimettendo dentro tutto. Avanti così finché non si sarà seccato tutto. Non ci vuole molto, ma dovete imparare il momento giusto in cui toglierlo: se è secco si alza leggermente dalla carta forno e si spezza come un cracker. Quando avrete raccolto tutte le porzioni secche le rimettete nel robot da cucina (lavato e perfettamente asciutto) e macinate. Con queste dosi otterrete dado vegetale per riempire un vasetto tipo marmellata. Non pressate il contenuto quando lo versate. Conservatelo in frigorifero. Un cucchiaino raso corrisponde a metà dado come sapore. Io lo uso anche come insaporitore per la carne. Ci provate?
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