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La riconoscenza: è partita la seconda fase in via Turati.

Creato il 07 giugno 2010 da Gianclint
La riconoscenza: è partita la seconda fase in via Turati. -Gli Abbandonati-
Costretto da impegni "importanti" a vita ascetica, nella tarda sera non trovo niente di meglio per farmi venire sonno che guardare la tv: già sabato l’ho notato, ne ho avuto conferma domenica da amici, e con i miei occhi -e orecchie-, ieri in seconda serata.
C’è uno scatto all'indietro da parte di via Turati, una diversa declinazione della parola “riconoscenza” circa le possibili evoluzioni delle carriere di più di uno dei nostri calciatori.
Sì, se fino a ieri “non era possibile” dir male dei soliti noti, sulle loro prestazioni in campo, ora l’otti­ca è cambiata: possiamo -e non solo riguardo "la broccaggine!"-.
Ne ha dato l’annuncio implicito, come nello 'stile Milan' -se mai è esistito...-, il signor Suma su una tv locale; conferme abbondanti arrivano da siti; da giornalisti che, se non approvano, già tacitamente "affilano le penne". Oddo, Kaladze gli esempi più evidenti, ma conscia la società della fame di sangue dei tifosi, non pare si sia preoccupata di far troppe distinzioni... No, l’importante è distogliere l’attenzione da sé... tanto è più facile gettare Oddo, Kaladze, chi volete voi, giù dalle finestre di via Turati, fra le dentature fameliche dei tifosi ridotti "alla fame", quanto sarà più semplice addebitare POI al singolo giocatore l’ulteriore anno di risacca agonistica, calcisti­ca, arrivo a dire “morale”, a cui assisteremo TUTTI QUANTI... e pure loro, i nostri dirigenti che mai han voluto "passare da scemi" come in questi momenti.
Sarebbe superficiale però constatare questo passaggio così, come una semplice presa di posizione da parte della dirigenza... no. La seconda fase della "riconoscenza" và approfondita: non sono così alieno e, sebbene non sia né geometra né dottore, ho imparato a interpretare Senofonte*... figuriamoci Galliani o Berlusconi.
Un galeotto parlerebbe di “infamia”, io da qui, che galeotto non sono, uso un altro termine: povertà... sì, d’animo: invitare PUBBLICAMENTE un proprio calciatore -che altro non è che un dipendente!, cer­chiamo di non credere alle favole...-, a farsi un esame di coscienza sulle proprie capacità, le proprie doti è profondamente ipocrita, meschino.
Non loro devono giustificare ingaggi percepiti e contro-firmati, se mai chi glieli ha proposti: qualcuno obiette­rà, “Errori ne commettiamo tutti!”, -mai i diretti interessati lo ammettono però, avete fatto caso?-. Tolto Dida, rimangono Flaminì, Zambrotta, Ronaldin­ho, Kaladze, Pirlo, Seedorf, Oddo e Jankulovsky a percepire ingaggi assolutamente NON COMMISURATI alle prestazioni che ragionevolmente si può pensare offriranno sul campo -le passate stagioni non costituirannno un prova certa, ma un indizio almeno sì-: ne ho contati 8, un pò troppi per parlare di "errori" così, caduti giù da un cielo ingeneroso.
Alcuni di essi hanno già dimostrato l’anno scorso la loro inadeguatezza -di varia natura, peraltro-: ma solo alcuni di questi saranno esplicitamente citati -non dalla società beninteso, dai "suoi giornalisti" se mai-, e gettati in pasto ai tifosi. Non Ronaldin­ho -il suo essere specchietto per le allodole fa ancora gioco per coprire le nudità societarie-; non altri -per motivi noti, immaginabili e non... ma sempre “extra”-
Nessuno ha usato MAI una P-38 per strappare uno stipendio al Milan, e questa nuova declinazione della riconoscenza, SIA CHIARO, non mi farà fremere per le sorti di nessuno dei citati: un milione, due milioni in meno percepiti a quest’età, non cambiano la qualità della vita del calciatore di una vir­gola. Se mai correranno il rischio di apprezzare di più ciò che hanno -per merito e fortuna-.
Ogni estate parte l’appello degli enti per la protezione degli animali: “Non abbandonate il vostro cane!”, questa nuova prospettiva altro non è che un abbandono in piena regola: “Qualcosa succederà...”, dicono scoprendosi d’un tratto fatalisti e cinici. Questo il messaggio, il “nuovo indirizzo”: e "la grande famiglia", lo "stile Milan"... che c’era finché lo si è voluto alimentare, che c’era perché la confezio­ne era più importante della sostanza?
Abbiamo comprato di tutto e di più: calciatori, allenatori, diri­genti, ragazzi... coscienze e Uomini; solo una cosa non abbiamo mai avuto... "lo stile": ma quello, mi consenta, non si compra.... vero?
“Ho speso una fortuna in alcol, donne e auto da corsa, il resto l’ho sperperato” (G.Best)

*: tranquilli, ho rimosso tutto.


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