La riflessione di Boris Sollazzo sulla “battaglia” fra SSC Napoli e Sky

Sul sito Extra Napoli il giornalista Boris Sollazzo ha pubblicato un'intervento dal titolo: "La vera partita di questo fine campionato? È Napoli-SKY" nella quale analizza ciò che è accaduto e sta accadendo fra la squadra partenopea e la pay tv.

Certo, è il punto di vista di un "tifoso" e come tale in alcuni passaggi forse anche condizionato dall'amore per la propria squadra. Cionostante sarebbe un peccato (e, a nostro avviso, un grande errore) squalificare le riflessioni solo per questo motivo, senza coglierne alcuni spunti decisamente interessanti.

Vi invitiamo però a leggere l'articolo completo, per non perdere il senso complessivo del ragionamento.

La battaglia con e su Sky non è di poco conto. (…)

E non ci rendiamo conto che in questo calcio le partite più importanti, forse, si giocano fuori dagli stadi. Perché qui parliamo di una tv che non ha un ruolo (solo) passivo, di specchio del movimento calcistico, ma che ne è elemento fondamentale e ormai fondante. Sky con i suoi milioni di euro permette gran parte degli investimenti del calcio nostrano, sempre meno basato sugli incassi degli stadi; Sky decide, con le sue prove tv, di far squalificare o graziare dei giocatori (…); Sky indirizza il giudizio complessivo sull’operato dei dirigenti e dei calciatori; Sky, infine, con la frammentazione del campionato non di rado in tre giorni (e sei tranche), ha cambiato il volto di questo sport e spesso anche l’andamento regolare delle stagioni.

In questo periodo di crisi, una realtà come Napoli che cambia la propria tendenza d’acquisto potrebbe essere un terremoto. Ora che contano anche poche migliaia di abbonati per capovolgere un trend, la guerra Napoli-Sky potrebbe essere decisiva.

In tutto questo, Aurelio De Laurentiis conosce bene la forza della sua impresa (finanziaria e calcistica) e delle sue imprese (sportive e dialettiche).

E forse, per una volta, anche noi tifosi torniamo determinanti. Perché in questa battaglia in punta di telecamera, sono i nostri soldi e le nostre scelte che decideranno vincitori e vinti.