Magazine America
La riforma dell'energia di Peña Nieto non piace ai messicani. Protestano anche attori e intellettuali famosi
Da RottasudovestMa AMLO, come è popolarmente conosciuto, è solo il volto noto di una diffidenza che mescola storia, nazionalismo e rivoluzione e arriva fino agli anni 30. La Costituzione del 1917, promulgata dopo la Rivoluzione del 1910, stabilisce nell'articolo 27 che la proprietà del suolo e del sottosuolo è solo messicana. "Per due decenni, le compagnie petrolifere inglese, olandesi e americane si sono rifiutate di accettare la legislazione, fino a quando, nel 1938, a causa di un conflitto lavorativo, il presidente Lázaro Cárdenas le espropriò. La reazione popolare fu spontanea: le dame ricche regalarono i loro gioielli, i poveri le galline, tutti per pagare il debito alle imprese straniere. Da allora, libri di testo, cerimonie e monumenti hanno commemorato l'azione di Cárdenas come una restaurazione della dignità nazionale. E lo è stata, in molti sensi" spiega Krauze. Di qui che l'ingresso di privati, magari stranieri, nelle esplorazioni del sottosuolo sia visto come un tradimento all'orgoglio messicano di Cárdenas.
Chi si oppone alla riforma sostiene che Pemex è autosufficiente, è cioè in grado di effettuare esplorazioni e di sfruttare le risorse con le proprie sole capacità. Ma il fatto è che, "nonostante gli investimenti nelle esplorazioni si siano sestuplicate negli ultimi 10 anni, da 4 a 25 milioni di dollari, non ci sono stati grandi risultati. Mentre gli Stati Uniti stanno per ottenere l'autosufficienza grazie ai 150 pozzi perforati ogni anno nel Golfo del Messico e, soprattutto, grazie ai circa 10mila nuovi pozzi annuali di shale, Pemex ha perforato solo cinque pozzi all'anno nelle acque profonde del Golfo e i suoi piani annuali per il shale sono di appena 140 pozzi" commenta Kreuze. E poi c'è il timore della corruzione e del clientelismo: oggi Pemex è anche una grande macchina politico-clientelare, che monopolizza il mercato messicano. "Amministrando l'abbondanza e gli alti prezzi del mercato, negli anni 70 il Governo del PRI moltiplicò allora la burocrazia e si imbarcò in progetti di sprechi, contrasse grandi debiti esteri e condusse il Paese alla bancarotta e alla disastrosa svalutazione del peso, nel 1982" scrive Kreuze. Nell'opposizione alla riforma si mescolano idiosincrasie del nazionalismo, timori che i benefici, come sempre, non tocchino ai messicani ma alle oligarchie, che il prezzo finale di eventuali corruzioni e sprechi sia ancora una volta pagato dal popolo e non dai colpevoli. Tocca al Governo di Peña Nieto dimostrare che stavolta sarà diverso e che Pemex sarà trasformata, come promette il sito web che spiega la Reforma Energética, in una macchina per lo sviluppo del Messico, rispettosa dell'ambiente e artefice del miglioramento delle condizioni di vita dei messicani. Le premesse storiche del PRI non sono a favore delle promesse del giovane presidente, ma è anche vero che Peña Nieto si trova davanti a problemi giganteschi, a una corruzione che è ben inserita nell'apparato dello Stato, a disuguaglianze sociali che minano ogni tentativo di sviluppo. Gli si potrebbe dare una chance, ma al momento molti messicani non sembrano disponibili e alla loro voce di protesta si è unita quella di molti intellettuali e artisti famosi, volti del cinema e delle telenovelas, tra cui Gaél Garcia Bernal, Diego Luna, Bárbara Mori, Edith González, Demián Bichir, Eugenio Derbez, Javier Sicilia, Hector Bonilla. Insieme hanno lanciato un movimento, El Grito más fuerte, che considera petrolio ed elettricità strategici per il futuro del Paese. Il nome del movimento significa Il Grido più forte, una frase che ha un doppio senso, grazie alla G maiuscola: la lotta per l'indipendenza messicana ebbe inizio grazie al Grido di Dolore lanciato dal prete Miguel Hidalgo y Costilla, che viene ripetuto a ogni anniversario dell'Indipendenza, il 15 settembre, dallo stesso presidente messicano, dal balcone del Palazzo Presidenziale, sullo Zócalo di Città del Messico. Dunque ne Il Grido più forte c'è tutta un'idiosincrasia nazionale che è alla base del rifiuto della riforma di Peña Nieto.
Il gruppo chiede che la Riforma dell'Energia sia sottoposta a referendum popolare e che il suo risultato sia un obbligo per le autorità nazionali. Per questo lancerà nei prossimi giorni un sito web, elgritomasfuerte.mx, da cui lancerà una petizione online, per raccogliere 2 milioni di firme, per la richiesta del referendum, e fornirà le informazioni sulle ragioni del suo rifiuto alla riforma.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Impegno della Cina sul clima: "Ridurremo l'intensità di carbonio del 65% entro i...
Secondo quanto riportato da alcune fonti giornalistiche, oggi la Cina ha sottoscritto l’obiettivo di ridurre entro il 2030 l’intensità di carbonio del 60-65%... Leggere il seguito
Da Mela Verde News
ECOLOGIA E AMBIENTE, I NOSTRI AMICI ANIMALI, DA CLASSIFICARE -
Saldi Estivi. Le date e i (soliti) consigli anti truffa
Come ogni anno, ci ritroviamo ai nastri di partenza per i saldi di fine stagione. Anche se sembra la solita solfa, Moda e Style torna a ricordarvi alcune... Leggere il seguito
Da Monica7775
LIFESTYLE, DA CLASSIFICARE -
Iran e nucleare: accordo vicino
La scadenza per l’accordo con l’Iran sulla produzione di energia nucleare, previsto per oggi, è slittato di qualche giorno. L’alto rappresentante per la politic... Leggere il seguito
Da Rodolfo Monacelli
DA CLASSIFICARE -
Prestiti alle imprese, ecco il piano Amazon per i finanziamenti agevolati
Un nuovo protagonista sta per affacciarsi nel settore dei prestiti alle imprese: Amazon, il noto colosso delle vendite online, presto lancerà anche nel nostro... Leggere il seguito
Da Rodolfo Monacelli
DA CLASSIFICARE -
Vasco Rossi tour Luglio 2015: date dei concerti, prezzi dei biglietti e scaletta
Non c’è solo Tiziano Ferro a riempire gli stadi in questi giorni; Vasco Rossi, infatti, è in giro con il suo tour in tutta Italia nelle varie date previste da... Leggere il seguito
Da Rodolfo Monacelli
DA CLASSIFICARE -
Eroi musicali anni ’90: James Iha (Smashing Pumpkins)
Condivido con gli amici del blog l’ultimo mio appuntamento con la rubrica “90’s memories” da me curata per il sito di Troublezine. Leggere il seguito
Da Giannig77
DA CLASSIFICARE