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La rimozione dell’amianto

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

cemento-amianto non sempre e non in assoluto, bensì ponendo attenzione alla loro pericolosità. La pericolosità non è nè uniforme nè ugualmente elevata e, conseguentemente, la presenza di amianto non è di per sè sempre pericolosa. L’insidia dipende infatti dal grado di friabilità, ossia dalla capacità dei materiali di liberare fibre potenzialmente inalabili. Le fibre sono sprigionate nell’aria per effetto di una sollecitazione come ad esempio manipolazioni, vibrazioni, infiltrazioni di umidità, ecc.La rimozione dell’amianto

Vi sono già diverse sentenze che hanno annullato ordinanze di rimozione emanate da AUSL a carico di proprietari di edifici che esponevano manufatti con presenza di amianto che si trovava, però, in buono stato di conservazione.

In questi casi, l’approccio corretto è saper discernere fra i manufatti in amianto compatto e quelli in amianto friabile. Quello in amianto compatto o cemento amianto è un oggetto costituito in prevalenza da cemento e solo in parte di amianto. Pertanto, la semplice pressione manuale difficilmente può danneggiare o deteriorare il manufatto. Certamente, però, danneggiamenti causati con utensili possono provocare la liberazione delle polveri.

Invece, un manufatto in amianto friabile è solitamente meno resistente e con una percentuale decisamente più elevata di amianto.

La rimozione dell’amianto
Esempi tipici di manufatti compatti sono camini, serbatoi, tubazioni, lastre di coperture mentre manufatti friabili sono le coibentazioni delle tubazioni nelle centrali termiche, rivestimenti a spruzzo e materiali isolanti.

E’ evidente, pertanto, che solo un danneggiamento su un manufatto friabile può causare un rischio elevato,” per il rilascio di una notevole quantità di polveri ricche di amianto”. Ad eccezione del caso della friabilità, pertanto, non è ammessa l’uguaglianza immediata fra amianto ed obbligo di rimozione.da mediare oggi Giugno 2013


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