Magazine Cultura
Ok e cosi' l'Italia si e' venduta un altro pezzo della sua storia. Stavolta una societa' che risale al 1865 e il cui nome e' legata a persone importanti come Gabriele D'Annunzio, Marcello Dudovich, Gio' Ponti, Max Huber, Bruno Munari, Giorgio Armani: la Rinascente e' diventata thai! Sinceramente non ho niente contro Tos Chirathivat, la persona che per conto della sua famiglia ha sborsato 260 milioni di euro, una persona che riesce a sborsare tale cifra senza ricorrere alle banche, almeno cosi' si e' detto, e' senz'altro degna della massima considerazione. Inotre ho visto cosa la sua famiglia riesce a fare qui in Thailandia e sono certo che per quanto riguardera' futuri progetti di espansione la Rinascente non poteva finire in migliori mani. Cio' che mi rode, cio' che mi scoccia e' quindi solo vedersene andar via cosi' un pezzo di storia italiana, non poter piu' dire: "E' nostra!" Perche' e' loro!!!" E questo avrei dovuto dirlo qualsiasi persona, non italiana, l'avesse comprata.La Rinascente, di proprieta' thailandese, e' una societa' italiana composta da grandi magazzini che si occupano di vendita al dettaglio principalmente nel settore dell'abbigliamento, dei prodotti di bellezza, dei casalinghi. Le societa' della famiglia di Tos Chirathivat in Thailandia si interessano dello stesso mercato e i loro affari sono in forte espansione quindi non si puo' senz'altro dire che siano entrati in un campo nuovo dove non hanno esperienza, quando Tos asserisce: "Il nostro obiettivo finale è quello di portare il marchio ad essere conosciuto in Thailandia e in tutta l'Asia, comprese Cina, Giappone e Hong Kong, La Central Retail ha previsto nuovi negozi Rinascente in Italia e prevede di chiudere in pareggio entro otto anni" sa quel che dice. Il contratto della vendita del 100% della Rinascente e' stato firmato il 27 maggio 2011 e Tos non ha perso tempo rispetto a quanto dichiarato, e' di una settimana fa la notizia dell'apertura di due nuovi grandi magazzini, uno a Roma, uno a Venezia. I fratelli Bocconi, Luigi e Ferdinando, fondarono la societa' nel 1865 e aprirono un primo negozio di abbigliamento chiamato Aux Villes d'Italie, in Via Santa Radegonda, vicino a Piazza del Duomo, a Milano nel 1877. Il negozio si ispirava a Le Bon Marché, un grande magazzino, probabilmente il primo negozio moderno di abbigliamento, che aveva un grande successo a Parigi, già alcuni decenni. Il business crebbe molto rapidamente e in pochi anni furono aperti punti vendita in diverse citta', fra cui quello di Piazza Duomo, a Milano. La gente era attratta dalla nuova concezione di esporre i vestiti in bella vista, del fatto che era loro consentito andare in giro per il negozio e guardare da vicino gli oggetti del loro desiderio. I fratelli Bocconi, tuttavia, non furono capaci di sotenere le aspettative del publico con una politica di marketing mirata e il successo fu relativamente breve, come se cio' non bastasse l'inizio della prima guerra mondiale accellero' il declino e nel 1917 la catena di negozi stava per ritirarsi dagli affari.Cosi' i fratelli Bocconi vendettero i negozi all'imprenditore Senatore Borletti, che si diede subito da fare per cercare nuove idee per rilanciare il business. Una di queste idee fu quella di assumere il poeta decadente italiano Gabriele d'Annunzio, la figura più influente sulla cultura italiana dell'epoca, con l'incarico di suggerire una nuova immagine pubblica per i negozi. Il poeta suggeri' come nuovo nome "La Rinascente", questo nome aveva due scopi uno publico in quanto col suo significato di "colei che è nata di nuovo" stava, a simboleggiare la rinascita del negozio, uno subliminale anche se era il significato principale e stava ad indicare nel cuore degli italiani la rinascita della loro nazione alla fine di una guerra che stava causando una diffusa povertà. Inoltre quando la notte di Natale del 1918, il primo Natale in tempo di pace, un corto circuito causo' un incendio nel negozio principale appena rinnovato di Piazza del Duomo a Milano, il nome assume anche un significato mitologico quella di un luogo che, come la Fenice, era letteralmente rinato dalle sue ceneri. L'avere affidato questo lavoro a D'Annunzio fece si che la Rinascente diventasse in poco tempo luogo di riunione di alcuni fra i principali artisti italiani. Fra cui ad esempio Marcello Dudovich (pittore e publicitario, 1878-1962), che ne realizzo' la publicita'; Giò Ponti (architetto e designer, 1891-1979) che firmo' una linea di mobili "Domus Nostra" in esclusiva; Max Huber (designer svizzero, 1919-1992) che nel 1950 disegna marchio e logotipo; Bruno Munari (artista e designer, 1907-1998) che realizzò allestimenti di vetrine nel 1953. Da ricordare che anche Giorgio Armani (nato 11 luglio 1934) ha lavorato per Rinascente fino al 1965. Fra le altre idee di Borletti ci furono quelle di migliorare la merce venduta nei grandi magazzini puntando sull'eleganza e sulla moda, senza pero' alzare troppo i prezzi, cercando cosi' di attirare clienti sia delle classi alte che da quelle medio basse, operando quasi una democratizzazione dei prodotti. Inoltre aggancio' i grandi magazzini al concetto di fruibilita' degli stessi, cioe' un grande magazzino comincio' ad essere visto come un'area che comprendeva diverse attivita' di uso comune, come banca e ufficio postale, telegrafico e telefonico, un parrucchiere per signora e un barbiere, una sala da te' con orchestra. Tra il 1919 e il 1921 aprono i magazzini di Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Palermo. La famiglia Borletti mantenne proprieta' nella catena fino alla fine degli anni Sessanta. I negozi da allora hanno sempre mantenuto il nome suggerito da D'Annunzio e sono ancora oggi molto popolari tra i cittadini italiani e i turisti.Gli effetti della crisi del 1929, pesanti anche in Italia, furono superati dalla catena senza troppi problemi, tanto che nel 1931 viene inaugaurata la sede di Cagliari.Negli anni cinquanta la Rinascente conosce un momento di sviluppo straordinario e si propone non solo come la catena di grandi magazzini piu' elegante d'Italia ma anche come azienda pionieristica e all'avanguardia, l'azienda cerca di cavalcare il miracolo italiano con iniziative innovative per la penisola, viene aperto un ufficio per le ricerche di mercato ed avviata, nel 1954, la vendita di frigoriferi, che arrivavano direttamente dagli USA, nasce poi un'azienda per la produzione di abbigliamento femminile, l'Apern, e organizza mostre con abbigliamenti tipici e merci provenienmti da paesi stranieri: Spagna, Giappone, America, India, Thailandia, Messico, Gran Bretagna, Scozia, Questa idea gli nacque da Maci, che nel 1951 organizza nella filiale di New York un'esposizione dei prodotti italiani. Nel 1954 venne fondato il premio Compasso d'Oro per onorare i meriti di coloro che nella progettazione e realizzazione di oggetti quotidiani sanno unire ai requisiti tecnici i pregi estetici.Negli anni '60 la Rinascente continua ad avere un ruolo pionieristico e una funzione istituzionale nell'educazione dei consumatori: propone per prima il pret a' porter firmato da grandi stilisti, nel 1963 con Pierre Cardin. Organizza una mostra su un modo piu' moderno di abitare, "Casa Libera" nel 1966 e fatto importante capisce per prima l'autonomia che i giovani stanno acquisendo sul mercato e nel 1965 crea un piano interamente dedicato a loro e sempre nello stesso anno fa sfilare in Rinascente Mary Quant, l'inventrice della minigonna, con la sua rivoluzionaria linea di moda. Ma tutto cio' non basta Rinascente e' all'avanguardia anche nel campo dell'organizzazione industriale e' infatti la prima azienda in Italia a darsi una struttura multidivisionale decentrata. Nel 1969 la societa' vive una progressiva crisi di profitti e passa al gruppo Fiat, il gruppo cerca di riposizionarla scegliendo un target piu' allargato dato che le fasce alte del mercato sono dominate dai grandi gruppi della moda. Tale ricerca di un riposizionamento dura per tutti gli anni '70, '80 e '90. Il gruppo comunque continuò ad ampliarsi. Tanto che nel 1970 si contano 5 magazzini Rinascente, 150 magazzini Upim e 54 supermercati Sma, nel 1972 apre il primo ipermercato a marchio Città Mercato e nel 1983 apre il primo Brico Center centri specializzati per il bricolage, nel 1977 il gruppo acquista i magazzini italiani della catena americana JC Penney, decretando l'uscita di questi ultimi dal mercato italiano.Nel 1997 venne stipulato un accordo finanziario e tecnico con Auchan, la quale prenderà il controllo della parte alimentare del gruppo nel 2005, in seguito al quale iniziò un processo di riconversione dei 23 Città Mercato e dei 2 Joyland.Nel 2005 La Rinascente viene rilevata per 888 milioni di euro da una cordata di aziende denominata Tamerice S.r.l. composta da Investitori Associati, Pirelli Re, Deutsche Bank e la famiglia Borletti. Lo scopo della nuova proprieta' e' quello di attuare un processo di cambiamento che porti alla ristruturazione di tutti i punti vendita, all'apertura di nuovi negozi e all'arracchimento dell'offerta dei prodotti con l'obiettivo di rendere la Rinascente il miglior posto per fare shopping. Rinascente e UPIM S.p.A. nello stesso anno si fondono dando origine a La Rinascente S.p.A. Questo gruppo comincia a operare un risanamento nelle attività dell'azienda, che sta vivendo un periodo di buona ripresa. Progressivamente i magazzini vengono ristrutturati da architetti e designer di fama mondiale: Si parla di studi come Cibic & Partner, Dordoni Architetti, dello studio londinese HMKM, del gruppo Lifschutz Davidson e di singoli architetti come India Mahdavi, Andrea Grilletto, Vincent Van Duysen, Claudio Silvrestrin, Giuliana Salmaso, Ferruccio Laviani e Flavio Albanese.Con le ristrutturazioni arrivano anche i migliori marchi italiani e internazionali per crerare un'offerta ricca e varia. La bandiera continua essere il negozio di Piazza Duomo a Milano, con i suoi dieci piani di abbigliamento, prodotti di bellezza, accessori, intimo e casa con abbinato un ristorante dove trovare i migliori piatti per i buongustai. Secondo questi concetti vengono ristrutturati i negozi di Roma, Firenze, Padova e Cagliari e nei magazzini nuovi che vengono aperti come quello di Palermo e uno nuovo a Roma, rispettivamente 5000 e 15000 metri quadri. A fine 2005 La Rinascente contava 2000 dipendenti, 80% dei quali di sesso femminile, con un fatturato di 365,5 milioni di euro.Nel 2006 il gruppo, insieme a Deutsche Bank, acquista i grandi magazzini francesi Printemps. Da quest'anno e per tutti gli anni seguenti le campagne publicitarie sono realizzate da grandi agenzie con fotografi e illustratori di fama mondiale. Il 2006 e l'anno di Patrick Demarcheller. Nel maggio 2007 La Rinascente ha firmato e reso pubblica una politica aziendale "fur-free", cioè esente da vendite di capi in pelo animale o pellicce. Questo dopo tre anni di contestazioni e proteste da parte di animalisti di Campagna AIP. Riguardo alla publicita' questo e' l'anno di Robert Erdmann. La campagna 2008 viene firmata da Kreg Kadel con Publicis et Nous, che firma anche le campagne stampa, ed affida la fotografia a Thierry Le Gouses e l'illustrazione agli artisti Song Yang e Benjamin. Nel 2009 tutti i negozi Rinascente avrebbero dovuto essere privi di capi in pelliccia, ma le contestazioni continuano perché la politica non è stata pienamente rispettata. L'utilizzo dell'illustrazione che era sempre stato elemento distintivo nelle campagne della Rinascente diventa unica forma espressiva nella campagna 2009, interamente affidata a Ross Kirton.Nel triennio 2007-2010, a seguito del riposizionamento dell'azienda nel mercato, sono state chiuse le filiali di Bari, Bergamo, Grugliasco (TO), Lodi, Napoli e Milano (Viale Certosa). Invece quella di Palermo è stata trasferita in via Roma (ex Upim) dove ha riaperto al pubblico a fine febbraio 2010, la nuova sede e' di 4.500 m². Nel dicembre 2009 ha chiuso la filiale di Roma (Via Del Corso), ma alcuni mesi dopo apre un nuovo negozio in via Zara. Nell'attesa del nuovo sito a via del Tritone, il magazzino si è trasferito dal 18 febbraio 2010 nei locali della Galleria Alberto Sordi. La direzione artistica della campagna 2010 passa a Indipendent Ideas e ha la fotografiia di Silvia Tenenti e Paco Peregrin. Nel maggio del 2011 la Central Reta il Corporation, una sussidiaria della società thailandese Central Group of Companies, ha rilevato il 100% della Rinascente. Tos Chirathivat, CEO di Central Retail, ha annunciato in una conferenza stampa di voler rendere il marchio Rinascente noto a livello globale e conosciuto in tutta l'Asia. Central Retail ha in progetto la realizzazione di nuovi negozi Rinascente in Italia, e si aspetta di raggiungere il break even point entro otto anni. Chirathivat ha dichiarato che non ci sarà nessun cambio nel management team della Rinascente, che è attualmente guidata da Vittorio Radice.Per concludere La Rinascente e' una societa' per azioni fondata a Milano nel 1865 che opera nel settore dei grandi magazzini che si interessano di prodotti come abbigliamento, profumeria e casa. Opera con 12 punti vendita e 1,529 dipendenti (2010) con un fatturato di 375.5 milioni di euro (2010). Le persone piu' importanti della societa'; sono Vittorio Radice, amministratore delegato, Maurizio Borletti, Presidente.
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