Magazine Bambini

La ripresa

Da Infanziadelbambino

Per non perdere l’allenamento in questo lungo periodo di vacanza ho approfondito vari argomenti tra i quali lo svezzamento classico e l’autosvezzamento.

Ora ripartiamo con l’anno scolastico all’asilo nido e iniziamo a vedere cosa succede all’interno delle strutture che i vostri bambini frequentano. Per la prima volta, o per il secondo anno.
Il rientro non è stato semplice, alcuni bambini avranno fatto un po’ di fatica a staccarsi dalle braccia della mamma. Ma sono passate due settimane e la ripresa delle routines quotidiane avranno reso il rientro meno traumatico.

Nelle strutture le educatrici sono impegnate con gli ambientamenti e le educatrici con i gruppi dei bambini “grandi” riprendono le routines gradatamente.
In questo momento di passaggio nelle strutture regna un po’ di caos, le educatrici sono molto brave a mantenere la calma e a far stare bene i bambini, ma vi posso garantire che è un momento tutt’altro che rilassante.

Vediamo meglio come si lavora in questo periodo.
Nel gruppo dei bambini grandi, si cerca di riprendere la routine con il gioco del chi c’è e chi non c’è e l’educatrice approfitta del momento per ricreare affiatamento nel gruppo.
Le prime attività sono un po’ frenate dagli ambientamenti, infatti in questo delicato momento, la struttura si adatta ai nuovi arrivati, lasciando più spazio alle educatrici con i bambini piccoli.
Quindi gli spazi che restano sono il laboratorio, la casetta, lo spazio di appartenenza,che all’occorrenza può diventare spazio di lettura, o per il gioco con le costruzioni, con le macchinine, o semplicemente per stare insieme, chiaccherare delle vacanze e vedere le foto del mare.
Ricordo che in questo periodo io rimanevo spesso nello spazio di appartenenza con il “mio” gruppo.
Alla fine dell’anno scolastico chiedevo ai genitori di portare delle foto delle vacanze al rientro, così con i bambini potevo restare nel nostro spazio. E così lasciavamo liberi i bambini nuovi di muoversi per la struttura e di venire a vedere cosa facevamo.

All’interno della struttura dove ho lavorato, con le mie colleghe, ci organizzavamo in modo da poter essere sempre d’aiuto una all’altra. Se io stavo guardando le foto con i bambini e la mia collega aveva bisogno di un aiuto con un bambino nuovo io c’ero, ma al tempo stesso potevo continuare a dedicare l’attenzione necessaria ai bambini del mio gruppo in modo che non si sentissero lasciati da soli.

Come vi dicevo prima, questo periodo per le educatrici non è facile. Sono impegnate con i colloqui e con gli ambientamenti.
Il momento più duro di questo lavoro è proprio l’inizio dell’anno scolastico. Ma è bello vedere come tra colleghe ci si possa fidare e si collabori. Nei miei ricordi di educatrice posso affermare che in quei momenti non mi sono mai sentita sola e anzi quando pensi che le cose non stiano andando come avevi pianificato, è bello aver vicino una o più persone che ti capiscono e che sanno come aiutarti. Lo stesso succedeva quando non ero io ad avere gli ambientamenti, ero sempre disponibile a chiarire i dubbi e a rispondere alle domande che sorgono.


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