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La risposta di Di Canio:   “Io razzista? Ridicolo”

Creato il 01 aprile 2013 da Mbrignolo

Paolo-Di-CanioSTORIE (Sunderland). In poco più di 24 ore, dopo essere stato nominato allenatore del Sunderland, Paolo Di Canio ha visto prima un membro del consiglio di amministrazione del club dimettersi per la sua adesione al fascismo, poi una parte della tifoseria della città operaia di Sunderland sollevarsi attraverso i social network e, infine, il direttore di FARE, il gruppo Football Against Racism in Europe, intimargli di chiarire le sue posizioni.

L’ex-allenatore dello Swindon Town, dove la sua nomina per le stesse ragioni aveva portato alla chiusura dei rapporti con uno sponsor, nel pomeriggio ha deciso di parlare. “Non ho problemi con nessuno, non capisco perchè devo ripetere ogni volta la mia storia quando cambio club per difendermi da qualcosa che non mi apprtiene. Si parla di razzismo? Questo è assolutamente stupido e ridicolo”.

“Non ho mai avuto problemi in passato”, continua il nuovo tecnico del Sunderland, “molti anni fa ho espresso una opinione. Alcune parti ne furono estratte a piacimento dei media, fu una lunga conversazione dalla quale vennero estratti solo gli aspetti negativi. So che è parte del mio lavoro concedere interviste perchè sono conosciuto ma qualche volta uno viene travisato per fare grandi titoli. Le persone che iniziano a conoscermi cambiano idea molto velocemente. Quando giocavo i miei migliori amici erano Trevor Sinclair e Chris Powell (entrambi di colore), possono dirvi tutto sul mio carattere”.

“Non voglio parlare più di politica”, conclude Di Canio, ” perchè non è il mio campo. Non siamo in Parlamento, siamo in una società di calcio. Voglio parlare di sport, di calcio, dei miei giocatori, dei dirigenti e dei tifosi. La mia prima priorità naturalmente sono la mia famiglia e le mie figlie ma subito dopo vengono migliaia di persone. Questa è la mia priorità e voglio essere concentrato su questo. Non voglio più parlare di politica, non sono politico”.


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