La rivincita dei salassi!

Creato il 28 gennaio 2012 da Patuasia

Sono molo preoccupata. In Comune sta maturando l’idea di creare un museo a cielo aperto permanente di arte e artigianato valdostani. Brrr… , un progetto condiviso anche dall’opposizione che di arte, ahimé, non ci capisce un tubo come la maggioranza!  Distribuire in un’area urbana delle sculture di artigianato mi sembra un insulto al concetto di urbanità. La rivincita postuma dei salassi su Roma. La consigliera Alpe, Iris Morandi, donna di solida cultura, si fa fregare dal folclore e considera l’abberrante idea come “un importante atout per la nostra città”. Convalida e sottolinea il concetto l’imberbe assessore all’Innovazione Edoardo Andrea Paron (se il contributo dei giovani è questo lasciamoli al bar!). Secondo l’Illuminato per rilanciare il turismo aostano occorre “avere qualcosa da offrire in termini culturali, perché il turista si aspetta di vedere qualcosa nel nostro territorio: la cosa più fotografata al mercatino di Natale è la cosidetta ‘chapelle’ dove ci sono le opere di artigianato”. (Aostasera.it). Paron dà il via all’artigianato su strada, ma si dimentica di citare la Fiera di sant’Orso sul suo mirabolante e innovativo sito! (PAZZESCO!). Dunque, secondo i politici comunali, Aosta è una città così sfigata che per darle una connotazione occorre riempirla di chissà-che-roba-in-legno. Per capirci, apprezzo e stimo il lavoro di Dorino Ouvrier, ma trovo la sua scultura inopportuna per la città; va bene a Cogne, ma non nel capoluogo. Aosta è la seconda città europea per beni romani, qualcuno se ne rende conto? Evidentemente no, se per darle un significato artistico occorrono le statue perlopiù penose dei nostri scultori (nel grande nessuno regge!). Cosa ci mettiamo nei luoghi più suggestivi? Una vecchina dai piedi troppo grossi che sorride a un gatto? Una madonna dalla testa liscia come la capocchia di un fiammifero? Una mamma che stringe a sé un bambino dalle proporzioni deformi? Qualche virgola astratta? Il ritratto del Papa? Ma per favore siamo seri! Valorizziamo come si deve il nostro superbo patrimonio storico-archeologico, magari togliendo da sotto le Porte Pretoriane i bidoni dell’immondizia! Magari eliminando le impalcature che mortificano il Teatro Romano! Aosta c’è già tutta, non ha bisogno di niente altro che non sia una buona salvaguardia. Etroubles è un’altra cosa, è un paese di montagna piuttosto riservato con poche connotazioni al suo interno, ha fatto bene a inventarsi il Museo a cielo aperto, gli ha conferito un genius loci che non aveva. Aosta è romana, le uniche opere che potrebbero aggiungere qualcosa alla sua specificità urbana potrebbero essere quelle dello scultore Igor Mitoraj, uno dei pochi artisti che si confrontano con le grandi dimensioni. Le sue opere raffigurano personaggi mitologici dell’antichità classica greco-romana. Ai tempi delle vacche grasse potevamo permettercelo. Il volto bronzeo di una dea, rovesciato di lato, avrebbe conferito una maggior suggestione dei tralicci metallici che sfidano in altezza il muro perimetrale del teatro. In tempi di vacche magre lasciamo perdere le idee balzane e piuttosto teniamo pulite le aree inestimabili che abbiamo.


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