In sostanza, la bionda Sozzani esprime felicitazioni supreme per la bionda Riccobono e il suo esordio nei palinsesti nazionali con un nuovo programma di divulgazione scientifica e approfondimento intitolato, manco a farlo apposta, Eva, un format-pilota di sei puntate in onda in prima serata su Rai2. Nulla di strano, ma neanche nulla di talmente trascendentale da essere salutato dalla deus ex machina della moda italiana come un grande esempio di come la modella abbia dimostrato la sua intelligenza oltre che la sua innegabile bellezza.
La modella Eva Riccobono all'esordio del nuovo programma di "sperimentazione" Eva (via blogosfere.it)
Non voglio certo insinuare che la modella sicula sia stupida, tutt'altro... ma da qui a pensare che presentando semplicemente un programma televisivo di stampo pseudo-scientifico, si possa dimostrare qualcosa ce ne corre. Non è autrice di un programma, nè di un reportage all'interno di esso, nè chiamata a gestire un dibattito... semplicemente legge e lancia i servizi (discutibili) del programma in questione, niente che una Fiammetta Cicogna non avesse già fatto, o che un Roberto Giacobbo non sappia fare, per quanto non possegga lo stesso phisique du role della modella. Spiegatemi dove sta l'intelligenza, a meno che il saper leggere sia ritenuta una dote ad appannaggio di pochi, e in tal caso, ritengo anche l'intonazione meritevole di una certa attenzione. Il risultato è un programma banale e scialbo (ma di questo la Riccobono non ha colpe) in cui lei decisamente non c'entra niente. Ed è un peccato, visto che potrebbe essere impiegata in molti altri contesti, dove realmente farebbe la differenza, a fronte della sua esperienza sulle passerelle di tutto il mondo. Da quando in qua trovare il proprio posto al sole in uno dei tanti format di moda è qualcosa di esecrabile... di sicuro preferirei lei ad una Miss Italia scialba (vedi la Ferolla su Rai5).
Però a quanto pare, Franca preferisce sguazzare nei luoghi comuni, dal binomio scienza-intelligenza a quello scontatissimo e francamente superato donna bionda-oca giuliva. Con l'aggiunta di un aggravante: portare ad esempio della sua tesi un'altra celebre bionda, da lei difesa a spada tratta, la onnipresente Beatrice Borromeo, l'unica in grado di saltare da una copertina patinata ad un articolo di denuncia sociale, e nel frattempo tessere stretti legami con un Santoro e un Travaglio di passaggio, e in tutto questo elevata a sacro esempio di intellighenzia italiana perchè "parente di nessuno". Spero di cuore che la Sozzani stesse facendo una velata satira.
E in tutto questo mi sconforta constatare che la lettura di editoriali di persone che certamente dovrebbero avere una capacità di analisi del tessuto sociale maggiore della media, si rivelino essere un ripescare concetti triti e ritriti: la profondità di queste riflessioni è pari alle sfide bionde contro brune a Non è la Rai. Marylin Monroe ci aveva giocato fino alla nausea sullo stereotipo della bionda svampita, ma era quasi cinquant'anni fa; davvero nel 2012 ci si può ancora perdere dietro avvizzite questioni di carattere neuronico-tricologico?
Andiamo Franca: la rivincita delle bionde è già avvenuta da tempo.