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La "Romanella". Le ricette-poesie di Aldo Fabrizi

Da Patiba @patiba1

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I
Mì nonna, benedetta indó riposa,

se comportava come 'na formica
e puro si avanzava 'na mollica
l'utilizzava per un'antra cosa.
Perciò er dovere primo d'ogni sposa,
pure che costa un'oncia de fatica,
è d'esse sempre, a la maniera antica,
risparmiatrice, pratica e ingegnosa.
Si avanza un po' de pasta, mai buttalla:
se sarta co' un po' d'acqua solamente,
pe' falla abbruscolì senz'abbrucialla.
E la riuscita de 'sta Romanella¹ che fa faville
e che nun costa gnente
dipenne da 'na semplice padella.

a.JPG

II
Mò l'urtima invenzione è 'na padella,
che quello che se còce poi se stacca,
mastice, colla, pece e ceralacca,
se rivorteno come 'na frittella.
'Sta novità sarà 'na cosa bella,
ma dato che la Pasta nun attacca
in pratica sarebbe 'na patacca²
perché dev'esse mezz'abbruscatella.
Vedete, er gusto nun dipenne mica
dar fatto che diventa più odorosa,
ma dar sapore de padella antica³.

E detto questo, porca la miseria,
fò a meno de la chiusa spiritosa,
perché 'sto piatto qui è 'na cosa seria!

¹Rimaneggiatina, rifacimento, aggiustatella.

²Una buggeratura, una patacca: come quando una moneta falsa (che vale un' acca) si paga per antica.

³Di quelle vecchie padelle di ferro che in certe famiglie si tramandano da una generazione all' altra, con la preghiera di non lavarle mai con acqua.
Arcaiche, fedeli, nere, care padelle di casa, nelle quali non attacca più niente, e non per il velo di una sostanza chimica che non si sa di che accidente è fatto, ma per la patina dell' uso e del tempo che l' hanno trasformata in un pezzo d' antiquariato, in un oggetto sacro, che ricorda le cose buone di un' epoca poetica... basta! Scriverò una poesia intitolata La padella de nonna e se non darà brividi di commozione, parola mia, me la darò in testa!

  • Ricicliamo la pasta avanzata

 

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I
Mì nonna, benedetta indó riposa,

se comportava come 'na formica
e puro si avanzava 'na mollica
l'utilizzava per un'antra cosa.
Perciò er dovere primo d'ogni sposa,
pure che costa un'oncia de fatica,
è d'esse sempre, a la maniera antica,
risparmiatrice, pratica e ingegnosa.
Si avanza un po' de pasta, mai buttalla:
se sarta co' un po' d'acqua solamente,
pe' falla abbruscolì senz'abbrucialla.
E la riuscita de 'sta Romanella¹ che fa faville
e che nun costa gnente
dipenne da 'na semplice padella.

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II
Mò l'urtima invenzione è 'na padella,
che quello che se còce poi se stacca,
mastice, colla, pece e ceralacca,
se rivorteno come 'na frittella.
'Sta novità sarà 'na cosa bella,
ma dato che la Pasta nun attacca
in pratica sarebbe 'na patacca²
perché dev'esse mezz'abbruscatella.
Vedete, er gusto nun dipenne mica
dar fatto che diventa più odorosa,
ma dar sapore de padella antica³.

E detto questo, porca la miseria,
fò a meno de la chiusa spiritosa,
perché 'sto piatto qui è 'na cosa seria!

¹Rimaneggiatina, rifacimento, aggiustatella.

²Una buggeratura, una patacca: come quando una moneta falsa (che vale un' acca) si paga per antica.

³Di quelle vecchie padelle di ferro che in certe famiglie si tramandano da una generazione all' altra, con la preghiera di non lavarle mai con acqua.
Arcaiche, fedeli, nere, care padelle di casa, nelle quali non attacca più niente, e non per il velo di una sostanza chimica che non si sa di che accidente è fatto, ma per la patina dell' uso e del tempo che l' hanno trasformata in un pezzo d' antiquariato, in un oggetto sacro, che ricorda le cose buone di un' epoca poetica... basta! Scriverò una poesia intitolata La padella de nonna e se non darà brividi di commozione, parola mia, me la darò in testa!

  • Ricicliamo la pasta avanzata

 


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