La Russia di Putin controlla il "suo" social network?

Creato il 29 marzo 2013 da Matteo
La dirigenza di "VKontakte": "Già da qualche anno collaboriamo con lo FSB [1] e la sezione "K" [2] del Ministero degli Interni, fornendo attivamente informazioni su migliaia di utenti della nostra rete"
Come il social network sotto la direzione dell'amministrazione presidenziale ha manipolato Internet sul terreno della lotta virtuale all'opposizione
27.03.2013
Nel dicembre 2011, subito dopo la prima manifestazione post-elettorale in piazza Bolotnaja [3], il direttore del "mezzo universale per il dialogo e la ricerca di amici e compagni di classe di cui ogni giorno si servono decine di milioni di persone" Pavel Durov indirizzò una lettera all'allora primo vice-capo dell'amministrazione presidenziale (AP) e controllore dell'ambito politico russo Vladislav Surkov. Da anello di congiunzione funse l'allora addetto stampa di "VKontakte" Vladislav Cypluchin, che, a giudicare il materiale a disposizione della "Novaja gazeta", lavorava più per l'AP che per il suo principale datore di lavoro (è un po' un'altra storia, anche se molto sintomatica dal punto di vista dei tentativi del potere di manipolare i social network). Tra i suoi destinatari fissi c'è il braccio destro di Surkov nell'amministrazione, l'allora capo della Direzione per la Politica Interna (UVP [4]) Konstantin Kostin, lo "scrittore" Sergej Minaev e il vice-direttore del dipartimento dell'UVP Irina Fedina.
Dalla lettera (più precisamente, da due documenti: il preambolo di Cypluchin e la lettera di Durov a Surkov) consegue che l'addetto stampa di "VKontakte" e i suoi colleghi "hanno bloccato (…) gli utenti di orientamento radicale". Inoltre Cypluchin riferisce che questi, "per esempio", aiuta il più grande scrittore della terra russa "Sergej Minaev (lo stesso che ha scritto "The Tëlki"[5] nota dell'autore) a rafforzare la tensione tra le parti dell'opposizione spaccata (Čirikova-Nemcov [6], Bolotnaja-piazza della Rivoluzione [7])". E aggiunge: "Su richiesta di Minaev sotto il mio controllo sono stati creati i gruppi "Noi siamo per Nemcov, incontriamoci in piazza Bolotnaja" e "Noi siamo per piazza della Rivoluzione, per Čirikova". Adesso programmiamo di incrociare il traffico di questi due raggruppamenti per provocare un conflitto".

Proprio un "Sesso&Potere" a misura di distretto…
Nella lettera a Surkov il direttore di "VKontakte" ricorda: "Come Lei sa, già da qualche anno collaboriamo con lo FSB e con la sezione "K" del Ministero degli Interni, fornendo attivamente informazioni su migliaia di utenti della nostra rete sotto forma di indirizzi IP, numeri di cellulare e altre informazioni necessarie per la loro identificazione". Si capisce che questa specifica attività del servizio orientato a far sì che "restiate sempre in contatto con chi vi è caro" è giustificata da alti interessi di Stato, tra cui l'ostacolo alla "diffusione della violenza e del caos".
C'è anche un'altra utilità del social network "VKontakte", particolarmente patriottica e, come pure si deve, anti-occidentale: "Grazie a super-sforzi nella sfera tecnologica e informativa ci è riuscito moderare la monopolizzazione del mercato russo dei social network da parte di Facebook – un processo che si è già svolto praticamente in tutti i paesi del mondo".
"…mina la fiducia nella nostra rete tra la gioventù passionaria"
Ma il senso nascosto della lettera non sta in questo. Il direttore di "VKontakte" e, a ben vedere, gli azionisti della compagnia si dividono con sofferenza tra gli interessi di affari e ciò che metaforicamente si può chiamare "interesse di Stato". Cioè quello che chiedono a "VKontakte" – bloccare l'opposizione nello spazio Internet nazionale – contraddice gli interessi di affari del social network: questo perde i clienti e cede ai concorrenti. Ecco un brano per cui pure la lettera è stata scritta: "Il blocco delle associazioni di opposizione su "VKontakte" mina la fiducia nella nostra rete tra la gioventù passionaria, cosa che in una prospettiva a lungo termine può ridurre a nulla i nostri sforzi tecnologici e ideologici per la moderazione della pressione dei social network stranieri sul mercato nazionale".
E' caratteristico che la lettera sia stilata in quello speciale dialetto del Cremlino all'interno del quale non c'è, naturalmente, il concetto di una normale concorrenza di mercato, però c'è la "moderazione della pressione". Non ci sono gli interessi del cliente, ma ci sono come un interesse di Stato e degli interessi degli agenti delle strutture armate ("scoprire e fermare i crimini" – evidentemente compiuti da quella stessa "gioventù passionaria").
Durov cerca di convincere Surkov che il modello di comportamento inculcato (a ben vedere) da "VKontakte" "porterà solo a generare negli americani una seria prevalenza nella concorrenza, il cui risultato finale sarà la perdita di controllo da parte nostra e Sua".
Il capo di "VKontakte" indica vie alternative: "Si può continuare il controllo implicito e indiretto sulla Runet [8] o iniziare a bloccare le risorse Internet a livello nazionale sul modello cinese". Certo, gli azionisti di "VKontakte" "sono interessati al mantenimento della stabilità nella vita dello Stato" e perciò Durov promette di inventare qualcos'altro del genere "per ridurre la tensione emotiva nella società". Sia alla cinese, sia chissà come…
In conclusione un'elegante riverenza: "Non nascondo neanche che mi sono personalmente simpatici i capi dell'amministrazione presidenziale…" Beh, è giusto – sono persone amabilissime. Solo che costringono il capo della compagnia a pagargli un tributo con servizi per la "denazionalizzazione" della Rete, entrando "in contatto" non con Facebook, ma con FSBook. Altrimenti, a ben vedere, non si riuscirà a mantenere gli affari. Ecco in cosa sta il problema di base.
Realtà virtuale
In poche parole, la dirigenza di "VKontakte" si può solo compatire, ma gli azionisti della Rete nazionale possono solo invidiare il vecchio Zuckerberg: difficilmente questi fa rapporto sulla propria attività per la presa dei territori confinanti con il suo Facebook all'amministrazione del presidente americano. Parte della commissione, del potere "pagabile", è personalmente l'ex addetto stampa di "VKontakte", che è costretto quasi in regime full-time ad occuparsi di manipolazioni su Twitter e altri servizi, facendo regolarmente rapporto davanti ai collaboratori della AP e agli operatori delle arti contigui ad essa, che rispondono "Sì" alla domanda "Con chi siete voi, padroni della cultura?" [9].
Di conseguenza "VKontakte" lavora non per i clienti, ma per un gruppo di manipolatori politici, che creano su Internet una realtà falsa, virtuale – con conflitti inventati, con attacchi personali in Rete, con ragazzi e ragazze pervertiti già in tenera età, che aiutano a creare servizi controllati per la manipolazione della coscienza pubblica. E' di nuovo una storia a parte, ma in corso d'opera i partecipanti a tutto questo teso lavoro formano, per esempio, uno scherzo come The Twitter Journal 2.0, che adesso lavora con lo slogan "Il nostro robot raccoglie citazioni di articoli di giornali russi per analizzare in seguito la loro popolarità. Leggete solo notizie importanti". Ecco così che in questo "robot", in questo Golem di Twitter infonde vita la nostra piazza Staraja [10]. Conseguentemente anche "solo notizie importanti" è uno strumento manipolatorio.
Da loro tutto è virtuale, in provetta. Un popolo virtuale, che spingono alle numerose Colline dell'Inchino [11]. Movimenti sociali e manifestazioni virtuali, raccolti per una paga moderata. Genitori virtuali, da spingere nella Sala delle Colonne [12]. Una televisione virtuale con contatori truccati. Elezioni virtuali, che si reggono su introduzioni di false schede e "giostre" [13]. Rating virtuali con errori statistici in scala. E perfino un'Internet virtuale.
Sì, i documenti si riferiscono a quei tempi, quando ai posti dei principali manipolatori c'erano altre persone. Ma anche oggi, a vedere la qualità della realtà virtuale, non è cambiato nulla. Forse i metodi sono diventati più lineari, cosa che corrisponde al carattere di Vjačeslav Volodin, che ha sostituito Vladislav Surkov, ma con questo non hanno perso la loro natura particolarmente manipolatoria.
Commenti L'ex capo del servizio stampa di "VKontakte" Vladislav CYPLUCHIN (ha lavorato fino al 15 febbraio 2013):
– Né io, né tanto meno Pavel Durov abbiamo scritto alcuna lettera del genere. Nelle vesti di addetto stampa ho effettivamente dialogato con l'amministrazione presidenziale, con la Duma di Stato e con il Ministero per lo Sviluppo Economico. La Duma di Stato mi ha invitato a tavole rotonde sulla legislazione, al Ministero per lo Sviluppo Economico ci siamo incontrati con altri spazi Internet quando abbiamo discusso le questioni sul diritto d'autore. Quanto all'amministrazione presidenziale, sono venuti a sapere del meccanismo per il blocco delle associazioni, come accade. Ci ha consultato.
Questo è stato in realtà prima di tutti i fatti legati alle elezioni. Dopo il primo anno di lavoro, dal 2011, ho preso a dialogare con gli organi statali. Quando sono diventato una figura pubblica, hanno preso a venire da me, a propormi di incontrarli, a chiedere qualcosa, a venire a sapere qualcosa. Hanno proposto programmi di partnership. Per esempio, con l'Amministrazione abbiamo cercato di registrare su "VKontakte" le rappresentanze di tutte le regioni russe. Ma non siamo arrivati in fondo – si sono registrare circa 10 comunità, poi hanno lasciato perdere.
Surkov giunse da noi in ufficio e fece conoscenza con Pavel. Parlarono di Skolkovo [14]. Vladislav Jur'evič chiese se a "VKontakte" interessasse trasferirsi, perché avremmo potuto essere utili per questo progetto. Ma dopo questo incontro, a quanto so, non ci fu alcuna comunicazione tra loro. I giornalisti non furono presenti all'incontro, ma l'incontro non era segreto.
Io ho dialogato due volte con Vladislav Jur'evič. Questi era principalmente interessato alla mia visione di Internet, alla situazione mediatica in essa. Chiese cosa accade da noi, se programmiamo di muoverci verso l'Occidente. Beh, in parte parlò delle elezioni, tra l'altro. Ho dialogato con qualcun altro dell'amministrazione.
Ricordo male questi fatti (dicembre 2011): è passato più di un anno. Allora per noi manifestava più interesse gente di "Russia Unita" [15]. Cercarono di telefonarmi e chiesero di alcune associazioni. Ma io non dialogo con gli sconosciuti per telefono e nessuno mi propose di incontrarci. Sì, dopo le elezioni telefonarono dall'Amministrazione e chiesero: "Perché non è stato bloccato il tale gruppo?"  Io dico: "Perché non c'è un ordine della magistratura". Dopodiché Pavel intervenne (si rifiutò di chiudere cinque gruppi di opposizione e alcune pagine sulle manifestazioni su richiesta scritta dello FSB del 7 dicembre 2011, dopodiché fu convocato alla procura di San Pietroburgo per dare spiegazioni) – tutto passò in generale su un piano pubblico. Ci fu notevole attenzione da parte della stampa e degli organi di Stato, ci furono problemi. Pavel allora non andò in procura e tutto fu messo a tacere.
Dopo l'uscita di Surkov il dialogo fu chiuso del tutto. Con la nuova amministrazione non ho avuto alcun contatto.
Il capo dell'ufficio stampa di "VKontakte" Georgij LOBUŠKIN:
– Pavel non conferma di essere l'autore, tra l'altro categoricamente. Ha detto che è una totale sciocchezza e che non lo disturbino più con ogni assurdità.
Vlad (Cypluchin –nota dell'autrice), quando se ne andò, mi trasmise solo i contatti di persone dell'ufficio stampa di Medvedev che hanno il suo account su "VKontakte". Talvolta chiedono come devono fare questo o quello, ma queste, in generale, sono cose molto tecniche.

Ma per scambiarsi queste lettere, io servo a poco.
A me non si sono rivolti neanche una volta. Pavel di principio è raramente accessibile per dialogare con chiunque. Con i giornalisti, con i funzionari… Per telefono non parla e non usa l'e-mail. Gli trasmetto io la posta elettronica tramite "VKontakte" o incontrandolo dal vivo.
Per dialogare con le forze dell'ordine c'è già da tempo una procedura precisa. Abbiamo collaboratori nel servizio di sicurezza che sanno com'è fatta la richiesta, da chi può venire. Su richiesta delle forze dell'ordine, se c'è un procedimento penale, e dello FSB possiamo presentare dati personali: l'indirizzo IP, di regola. La richiesta dev'essere motivata, a quelle non motivate non diamo seguito. Per decisione della magistratura possiamo presentare una corrispondenza, ma sono casi molto seri, citiamo l'articolo sulla segretezza della corrispondenza e chiediamo spiegazioni dettagliate. Penso che più di un crimine sia stato risolto grazie a noi.
Su richiesta del Roskomnadzor [16] blocchiamo le associazioni. Possiamo chiuderle per considerazioni personali, se ci sono crudeltà o contenuti disgustosi. Di chiudere alcune associazioni tanto per fare Pavel si rifiutò categoricamente già allora (nel dicembre 2011 –n.d.a). E' la sua posizione di principio – non censurare niente. Anche se si diffonde qualche informazione in questo senso. Talvolta c'è robaccia tipo "VKontakte chiuderà presto", tutte queste cose. Ed è categoricamente contrario che li allontaniamo, anche se glielo chiediamo.

Questi miti (sui legami dei social network con i servizi segreti – n.d.a.) sono comparsi ancora prima di "VKontakte". Hanno già smentito sia Durov, sia lo FSB. Se lo FSB fosse così intelligente, penso che da noi in generale le cose andrebbero meglio.

Ha condotto la conversazione
Elena KOSTJUČENKO
[1] Federal'naja Služba Bezopasnosti (Servizio Federale di Sicurezza), il principale servizio segreto russo. [2] "K" sta per Kompjuter, "computer". E' la sezione che si occupa dei crimini informatici. [3] "Del Pantano" (quello che c'era prima della sua costruzione), piazza del centro di Mosca. [4] Dalla dicitura russa Upravlenie Vnutrennej Politiki [5] Qualcosa come "Le giovenche", romanzo pulp. [6] Evgenija Sergeevna Čirikova è un'ecologista, Boris Efimovič Nemcov un liberale. [7] Piazza della Rivoluzione (nei pressi della Piazza Rossa) è un altro luogo di manifestazioni. [8] Qualcosa come "Internet Russa", l'ambito russofono di Internet. [9] Celebre frase di Maksim Gor'kij. [10] "Vecchia", piazza del centro di Mosca in cui si trova la sede dell'amministrazione presidenziale. [11] "Collina dell'Inchino" è chiamato il monumento moscovita alla vittoria nella II guerra mondiale. [12] Sala della "Casa dei Sindacati" in cui si tengono incontri di vario genere. [13] Brogli realizzati facendo votare gli elettori in più seggi. [14] Città nei pressi di Mosca che dovrebbe diventare una sorta di Silicon Valley russa. [15] Il "partito del potere" che porta avanti la politica di Putin. [16] Nome non ufficiale della Federal'naja služba po nadzoru v sfere svjazi, informacionnych technologij i massovych kommunikacij (Servizio federale di ispezione nella sfera dei contatti, delle tecnologie informatiche e delle comunicazioni di massa).

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