La Russia di Putin, dove solo l'opposizione fa la raccolta differenziata dei rifiuti...

Creato il 24 maggio 2012 da Matteo

Immondizia di prima qualità
Il principale argomento dei "Naši" [1] – "piuttosto che criticare/manifestare, si occupassero di cose concrete" – non funziona più. La gente se n'è occupata e l'ha dimostrato.
22.05.2012
Il campo ai Čistye Prudy [2] e poi in piazza Kudrinskaja è una società in miniatura di persone in cui si parla in russo. Una società in cui non ci sono aggressività, cafonaggine e depravazione, dove non rubano il budget raccolto e hanno imparato a distribuire giustamente le risorse che appartengono alla natura – anche se sono semplicemente cibo e acqua. In questa società si può simpatizzare, ci si sorride e non ci si fanno sgambetti. Non ci si credeva all'inizio, ma in questa società si parla in russo. E non è da qualche parte a Riga, a Tallinn o a Tel-Aviv, ma qui, da noi. E' comparsa nei giardini pubblici dell'"anello dei viali" [3]

All'inizio era stato attratto là per lavoro. Ma poi mi sono occupato di rifiuti. Con volontari e "verdi" di mia conoscenza abbiamo organizzato punti di raccolta differenziata di plastica, carta, vetro e alluminio. Questa funziona già da tempo nelle città di Europa, Giappone, Corea, USA. Alla raccolta differenziata dei rifiuti sta passando perfino la Cina. Ma in Russia abbiamo iniziato da Abaj [4] e dopo la cacciata abbiamo rinnovato l'esperienza in piazza Kudrinskaja.
Peraltro il potere ufficiale aveva iniziato il suo "progetto di immondizia" già nel 2007. Ma non si mise in moto e si bloccò. Gli abitanti della città non capirono cosa fosse la raccolta differenziata e a cosa servisse. E il municipio non lo spiegò (ma perché?), copiando ottusamente da burocrati la bella trovata occidentale. Del budget, si capisce, si appropriarono.
Ed ecco noi: nessun budget, nessuna ruberia. Solo guanti da lavoro e carretti.
…Non bisognava semplicemente siglare il volume di raccolta. Era importante seguirla, perché la gente gettasse la plastica nel bidone per la plastica e la carta nella "carta". Spiegare che gli incarti di McDonald's sono già prodotti con rifiuti riciclati e non sono soggetti a un secondo riciclaggio. Che è meglio dare immondizia di aspetto pulito. Perché i punti di raccolta di Mosca non prendono volentieri, diciamo, recipienti di plastica sporchi. Vicino a Mosca non ci sono affatto fabbriche per il riciclaggio. Ce ne sono presso Čeboksary [5], nella regione di Samara [6], a Soči. Ma nei tempi di smistamento, attesa di trasporto e di consegna i rifiuti divengono inadatti per il riciclaggio secondo le norme sanitarie.
Per alcuni giorni abbiamo spiegato queste cose alla gente. Aspettavo che qualcuno chiedesse: ma perché in generale tutto questo? Perché abbiamo messo qui sacchetti e bidoni? Perché diavolo riciclare, se si può bruciare, sotterrare, gettare, dimenticare e non pensarci? Avevo delle risposte. Ma nessuno mi ha chiesto questo. La gente veniva con l'immondizia e senza. E chiedeva quello che gli andava di chiedere. Per esempio, dove cacciare le vecchie batterie esauste? Oppure – perché non vogliamo dare ancora una chance a Putin? Oppure – come stimolare il business perché passi a una produzione senza rifiuti? Oppure – perché la giovane élite indugia e non spinge i gerontocrati a fare le riforme? Come costringere i supermarket a rinunciare ai sacchetti di polietilene?
E' stupefacente, ma nessuno discuteva la cosa principale. L'immondizia è intorno e dappertutto, i rifiuti riempiono il paese. In seguito sarà solo peggio, se la società non smetterà di generare merda [7]. Qui bisogna parlare del rifiuto più pericoloso – il vetro. In Europa Orientale le fonderie per il vetro sono state costruite in massa già negli anni '90. Il riciclaggio di questo rifiuto è divenuto uno dei punti fondamentali del programma ecologico nell'ex blocco sovietico. Dal vetro hanno ripulito le città, i boschi vicino ad esse, il fondo dei fiumi e degli stagni – tutto ciò che aveva inquinato per decenni. In Russia è tuttora un guaio con il vetro. Si usa tuttora in modo massiccio per i contenitori. E non c'è alcuna ragionevole iniziativa per il riciclaggio.
Abbiamo portato via l'immondizia con il mio hatchback "familiare". Abbiamo abbassato il sedile posteriore, ci abbiamo fatto entrare otto sacchetti enormi. Li abbiamo portati a un centro di smistamento alla "Kurskaja" [8]. E poi ancora un viaggio e ancora… Abbiamo lustrato e ripulito entrambi i giardini pubblici. E i partecipanti al campo hanno sostenuto questa pulizia. Non hanno gettato l'immondizia nei comuni cestini cittadini, ma l'hanno portata nei punti di raccolta approntati. Solo in un giorno da Abaj abbiamo raccolto 10 metri cubi di immondizia. Altri cinque li abbiamo portati via poi dalla "Barrikadnaja" [9].
Che dire qui? L'abbiamo fatto per noi stessi. Non per dimostrare qualcosa, ma perché ci fosse meno sporcizia. Ma è andata in modo che abbiamo dato una dimostrazione. Dopo che gli abitanti del campo hanno ripulito i giardini pubblici, un qualche ceffo del dipartimento per lo sfruttamento delle risorse naturali ha dichiarato che la gente presso Abaj ha schiacciato le aiole, danneggiato gli alberi, calpestato i prati – per 20 milioni di rubli [10] in tutto. In questa mediocre menzogna, secondo me, c'è il riconoscimento di quello che ci è riuscito.
In qualche giorno i volontari hanno fatto ciò che in anni non era riuscito allo stato.
Sul perché non è riuscito al potere, certo, si troveranno spiegazioni. Perché in una ricchissima megalopoli d'Europa praticamente non si sviluppano programmi ecologici? Perché nelle strade non bastano neanche i soliti cestini? Com'è venuto fuori in generale che la costruzione di piste ciclabili in città è legata al segreto di Stato? Perché gli sbirri perseguitano la gente per le strade, le prendono le cose personali e dichiarano i picnic "nutrimento non autorizzato"? Tutte queste spiegazioni ci sono. Ma io non sono in grado di capirle.
Per una persona normale è impossibile capirle. I funzionari parlano in una loro lingua extraterrestre. In una lingua di disposizioni insensate, di ladrocinio e paura spudorati. Certo, anche i campi ai Čistye Prudy e poi in piazza Kudrinskaja sono stati smantellati per paura – che una minuscola società di persone cominciasse a crescere. E cioè smettesse di moltiplicarsi la cacca. E non ci fosse di che alimentare il potere.
Pavel Kanygin, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/society/52728.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1] "I Nostri", principale organizzazione giovanile pro-Cremlino.
[2] "Stagni puliti", parco del centro di Mosca.
[3] L'anello di viali che circonda il centro storico di Mosca.
[4] Da intendersi come il monumento al poeta kazako Abaj Kunanbaev nel parco dei Čistye Prudy, luogo simbolo della protesta contro il regime di Putin (è stato anche coniato lo slogan Occupy Abay, "Occupare Abay", ispirato alla protesta di New York Occupy Wall Street, "Occupare Wall Street").
[5] Capitale della repubblica autonoma di Ciuvascia, nella Russia europea centrale.
[6] Città della Russia meridionale.
[7] Sic.
[8] Stazione ferroviaria e della metropolitana di Mosca dedicata alla città di Kursk, nella Russia occidentale.
[9] "Delle Barricate", stazione della metropolitana presso la piazza Kudrinskaja, chiamata così in memoria delle barricate della tentata rivoluzione del 1905.
[10] Oltre 501.000 euro.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :