Putin autorizza l’intervento armato in Crimea ‘per tutelare i cittadini russi presenti nella Repubblica autonoma dalla situazione di instabilità presente in Ucraina.
La situazione in Crimea:
Il Post. Al momento la situazione in Crimea è ancora molto confusa. Il governo locale ha dichiarato di non riconoscere il governo di Kiev (che a sua volta non ha riconosciuto il nuovo governo locale) e di aver preso il controllo di tutte le forze di sicurezza e delle forze armate presenti nella regione. I principali aeroporti della Crimea – quello internazionale della capitale, Simferopoli, e quello più piccolo nella città costiera di Sebastopoli – sono occupati da venerdì 28 febbraio da uomini armati con uniformi ed equipaggiamenti militari, ma senza alcuna insegna identificativa. Lo spazio aereo sopra la Crimea è stato chiuso e i voli diretti nella regione sono stati cancellati.
Per capire la situazione è importante farsi un’idea di che cos’è la Crimea.
Si tratta di una penisola che si trova sul Mar Nero ed è abitata da circa 2 milioni di persone. È considerata una delle regioni più filo-russe del paese e nel 2009 la sua popolazione ha votato in maniera massiccia per Viktor Yanukovich, il presidente deposto dalla rivolta degli ultimi mesi (qui sotto potete vedere un’infografica molto chiara del Wall Street Journal).
Una grossa fetta della popolazione della Crimea è di lingua russa, addirittura la maggioranza secondo l’ultimo censimento fatto nel 2001 (anche se è probabile che da allora questa percentuale sia scesa). Gli altri abitanti della regione sono di lingua ucraina oppure sono musulmani tatari (circa il 15 per cento). Soprattutto questi ultimi, deportati in massa da Stalin e tornati nella zona solo negli ultimi vent’anni, sono considerati particolarmente ostili all’idea di un’annessione della Crimea alla Russia. La Crimea è una repubblica autonoma all’interno dell’Ucraina e il suo governo gode di una certa autonomia nei confronti del governo centrale di Kiev.