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La sabbia sa di marzapane

Da Villa Telesio
La sabbia sa di marzapane

Naked Lunch (David Cronenberg, 1991)

(prima parte)

Era più assurda di quanto si aspettasse. Oddio, sapeva che avrebbero chiesto misure supplementari a quelle già in atto nel IV Settore, ma non fino a quel punto.

L’amministratore di condominio Rodolfo Kandle stava cercando di calmare una signora scalmanata: “Si sieda, signora L.., nessuno di noi ha intenzione di mollare la presa, solo che…” “Solo che un cazzo, Rodolfo, dobbiamo sbarrare anche gli ingressi 5 e 6!” “Già, è così, abbiamo scorte a sufficienza, possiamo resistere 6 mesi così” “Ma gli stanziamenti del Governo per il nostro Settore sono già..” “Non è vero! Il Governo se ne frega del nostro Settore, s’interessa solo di quei ricconi di Huge Park!” “Al diavolo il Governo, al diavolo tu Rodolfo!” “Calma, calma!” “Mi ha raccontato il signor G.. che nel suo Settore sono spariti due cuccioli e una badante” “Già, dal nulla, è vero! Risucchiati, pum! Volatilizzati!” “E le finestre? Sbarriamo anche quelle!” “Ma, signor D.., Loro non sono in grado di volare!” “Questo lo dici tu, Rodolfo! Dicevi anche che non avremmo mai avuto bisogno delle armi, e guarda che fine ha fatto F.! Avesse avuto una pistola..” “F. è morto perchè non ha parcheggiato dove avrebbe dovuto, una pistola non gli sarebbe servita a niente” “E invece sì, io voto per la proposta della signorina V.: sbarriamo tutto, interrompiamo i rapporti con il Governo, e forse riusciremo a sopravvivere!”.

E via dicendo. Fuori un tramonto tisico annunciava l’ennesima cena in scatola: fagioli piccanti. La porta del suo appartamento si richiuse pesante, come le altre del condominio. A nessuno era permesso girare per i corridoi dopo le 22, né a nessuno – d’altronde – sarebbe mai venuto in mente. Il signor H. caricava il suo fucile a pompa, mentre i suoi piccoli figli ascoltavano un programma alla tv: una vecchia replica di Murders. “Dobbiamo sentirci sicuri, essere sicuri, sicuri, sicuri”. Le nuove norme approvate in assemblea non lo convincevano pienamente, anzi, le trovava lievemente assurde, eppure. Eppure le parole della vecchia lo avevano affascinato, mentre timido si stringeva tra le coperte, memore del giorno in cui avrebbe potuto mettere il naso fuori da lì, respirando l’aria velenosa del centro cittadino. Una goccia premette sul vetro. Stavano arrivando, come ogni sera. “Troveranno comunque un modo per entrare”, si disse. “O forse no, forse il piano funzionerà, forse riusciranno a..”. Si addormentò.

Sogno n.368492 (Registrato come di competenza dall’ufficio dell’amministratore di condominio Rodolfo Kandle, registrazione numero AUH/368492): File ordinate di gabbiani affollano l’atrio di un hotel abbandonato: io servo loro dei cocktail velenosi, li elimino lentamente uno ad uno. Non ho rimorsi. Mia madre mi osserva dall’alto di una torretta di osservazione. Forse mi sono pisciato nei pantaloni durante uno dei miei tragitti mortali tra il bar e la hall. Forse. Sete. Mordo al collo un gabbiano, scopro che in realtà era una donna bellissima. L’aria è pesante.

Sogno n.368493 (Registrato come di competenza dall’ufficio dell’amministratore di condominio Rodolfo Kandle, registrazione numero AUH/368493): Rutto benzina lungo la A25, al mio fianco una giovanissima Regina fa gesti strani ai camionisti pieni di tatuaggi che ci sorpassano lentamente: temo per la mia incolumità, trovo delle pietre dentro i jeans, inizio a lapidare la Regina, che ride ride ride e non riesce a smettere di ridere, mentre io la faccio sanguinare, bestemmio, piango. L’aria è caldissima. Forse muore, forse no, Mi ritrovo nel fienile di mio zio, accarezzo una rana e mi masturbo. Mi sento molto pulito.

Sogno n.368494 (Registrato come di competenza dall’ufficio dell’amministratore di condominio Rodolfo Kandle, registrazione numero AUH/368494):Mi sembra di essere già stato qui, ma non ricordavo queste colonne sporche. Mi accendo una sigaretta mentre il paesaggio cambia radicalmente e dei cavalieri arabi attraversano al galoppo una spiaggia: mi nascondo dietro una pietra e osservo innamorato il passaggio ordinato di una colonia di scarabei argentati di fronte al mio naso. Sono un bambino. La sabbia sa di marzapane. I piedi mi sanguinano.

Sogno n.368495 (Registrato come di competenza dall’ufficio dell’amministratore di condominio Rodolfo Kandle, registrazione numero AUH/368495): Ho da poco preso la patente, sto festeggiando con gli amici in un bar di via K., a Maldonian. Dei mangiatori di gatti ci passano accanto, con le mani insanguinate. Un piccolo topo brandisce un pezzo di carta e declama i suoi diritti di piccolo topo maldoniano. Euforici lo ascoltiamo, quasi ubriachi: ci promette un Mondo Nuovo, e mentre agita nell’aria uno scettro di formaggio noi ridiamo, perdendo sangue dalle orecchie.

13 gennaio 2011 – Dal diario di condominio di Rodolfo Kandle, amministratore del palazzo VIFG, IV Settore, Maldonian: «Ancora oggi gli abitanti del condominio si sono svegliati in preda ai Loro attacchi. Non so ancora come, ma sbarrare gli ultimi due ingressi non è servito a fermarLi. Anch’io ho subito – seppur confusamente – un attacco. Questo pomeriggio riascolterò le registrazioni e proverò a fornire una risposta ai tecnici del Ministero, che ancora ieri chiedevano delucidazioni sulla situazione nel nostro Settore»

(continua)


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