Magazine Racconti

La sabbia sa di marzapane (seconda parte)

Da Villa Telesio
La sabbia sa di marzapane (seconda parte)

Naked Lunch incontra William S. Burroughs

(leggi la prima parte)

IV Settore, Maldonian: le telecamere interne rilevano nebbia attorno ai condomini infettati. I due cani respirano nervosi, mentre la donna mostra il distintivo ai due custodi dello stabile. Pantaloni di pelle la proteggono dal freddo, un’attillata camicia bianca, che si intravede sotto il giaccone nero, la mostra nella sua bellezza androide. “Prego, dottoressa”. Il custode imbarazzato dagli sguardi gelidi della sensuale soldatessa, abbassa gli occhi, umile.

Rodolfo Kandle registrava sul suo taccuino i nomi dei condomini per l’incontro con l’androide di prima generazione Kimber04. “Signora L., signor G., signor K., signorina F., buongiorno, prego, di qua, sarà questione di pochi minuti, sì, signora U., dopo andrà meglio, già da stanotte, forse signor S., riusciremo a sconfiggere i sogni, abbiamo sconfitto il nazismo riusciremo anche a sconfiggere i sogni, non si preoccupi. Di qua, di qua, dove va? Signora T., deve accomodarsi nella sala grande, grazie, grazie”. E così via.

Avrebbero impiantato dei microchip sottocutanei a tutti gli abitanti del condominio VIFG, IV Settore, Maldonian. Kandle era preoccupato, nervoso. Ricevette la dottoressa Kimber04 nel suo minuscolo ufficio al primo piano. I condomini nel frattempo si erano sistemati pazienti e rumorosi nella sala grande al pianterreno, la sala delle riunioni. L’androide entrò senza bussare insieme ai suoi due cani. Kandle ebbe un sussulto: odiava i cani, soprattutto se non “naturali”. Occhi rossi e fiato corto iniziarono ad annebbiargli la vista, ma doveva resistere; sapeva quanto contavano le relazioni con gli androidi governativi a Maldonian. Una chiamata lo salvò: “Dott. Kandle, iniziamo a servire?”. “S…Sì, certo, fate pure”. Gatti arrosto avrebbero distratto e calmato i condomini nervosi dalla chiamata improvvisa nel cuore del mattino.

“Selvaggi”, sussurrò l’affascinante dottoressa Kimber04. Kandle non riusciva a non fissarla. L’androide lo svegliò dal suo sogno erotico: “Non ha mai visto una donna, signor….Rodolfo?”. Lui ebbe un sussulto, si girò, si allentò la cravatta rossa: “Scusi, dottoressa, scusi; sa, la tensione, in questi mesi è stato difficile gestire questo condominio…sa, il Governo non è che ci abbia aiut…cioè, non so quanto sia giusto adesso impiant…comunque, lei sa bene cosa fare, giusto?”. Rise. L’androide rise di gusto. Si accese una sigaretta elettrica, di quelle che una volta si potevano fumare solo sugli aerei economici e che ora erano le uniche sigarette ammesse.

Sogno n.395223 (Registrato come di competenza dall’ufficio dell’amministratore di condominio Rodolfo Kandle, registrazione numero AUH/395223 ): Lei si spoglia lentamente davanti alla tv accesa su un concerto di beneficenza. Dei topi scorrono veloci lungo le pareti dellla stanza. Siamo in un albergo. Vengo mentre dei cuscini esplodono. Piume sommergono un pupazzo di Teddy Bear, un regalo di mia sorella, credo. Fuori si sentono delle grida di euforia, come se qualcuno si divertisse a prendere a pietrate la mia macchina.

“Sono tutti dentro?”. “Sì, credo di sì…almeno”. “Almeno?”. “Senta, dottoressa, io…io sono solo l’amministratore di condominio del palazzo VIFG, IV Settore, Maldonian, non sono un guardiano né un fot…un androide come voi”. “E questo che c’entra, Kandle? Le ho solo chiesto se ci sono tutti oppure no. Allora, ci sono tutti?”. “Non lo so, dottoressa, non lo so”. L’androide di prima generazione Kimber04 si alzò furiosa e uscì dalla stanza ordinando con gli occhi a Kandle di seguirla. Lui si alzò, non prima di aver gettato una servile e disumana occhiata al fondoschiena dell’androide. Si diressero rapidi verso la sala delle riunioni. I cani li seguirono, ormai senza guinzaglio.

(continua)


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :