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La saga dei Draka (di S.M. Stirling)

Creato il 13 giugno 2010 da Mcnab75
La saga dei Draka (di S.M. Stirling)

In tema di distopie ucroniche vale la pena citare una saga di romanzi scritti tra il 1988 e i 1996 da S.M. Stirling, prolifico autore americo-canadese purtroppo poco noto qui in Italia. Si tratta della Saga dei Draka, di cui per fortuna si possono ancora trovare i volumi in lingua originale.

 

Il libri nascono sull'onda lunga della fine dell'Apartheid in Sud Africa (tutto torna...), un evento che ebbe una grandissima risonanza a livello internazionale. Stirling ipotizza invece uno scenario del tutto differente: un super-stato Sudafricano basato sulla discrimazione razziale, su una dittatura militare di stampo spartano, tanto forte da riuscire a estendere la sua “filosofia” ai quattro angoli del mondo.

La costruzione di questo mondo alternativo è un vero capolavoro autoriale, di cui sono ben lieto di darvi qualche esempio pratico.

 

Il “what if”

 

Il mondo di Stirling diverge dal nostro mondo al tempo della guerra di indipendenza americana, quando i Paesi Bassi dichiarano guerra al Regno Unito, con conseguente perdita della loro Colonia del Capo agli inglesi. Dopo la sconfitta nella guerra rivoluzionaria, il lealisti che storicamente erano andati in Canada si sono invece insediati nella nuova colonia della Corona, Drakia (dal nome di Sir Francis Drake) in Sud Africa, portando moltissimi schiavi al loro seguito. Migliaia di mercenari tedeschi dell'Assia tedeschi che hanno combattuto dalla parte lealisti si sono uniti alla nuova comunità.

 

La Colonia della Corona di Drakia (più tardi, il Dominion di Draka) è un aggressivo stato militarista con una società schiavista, rafforzato nel corso del 19° secolo dagli islandesi in fuga dalla loro isola dopo l'eruzione vulcanica del 1783-1784. 25.000 islandesi cercarono asilo in Drakia, arrivando nel 1783-1786. Completarono la colonia circa 150.000 francesi monarchici, e diversi confederati americani sconfitti in guerra, oltra ad altri reazionari rifugiati.

La precedente popolazione olandese venne rapidamente intregrata nella nuova società, che è quindi un mix (prevalentemente anglosassine) di cultura boera, nordica, germanica e celtica, ma anche ugonotta e francese. Tutte le credenze religiose, affiliazioni o dottrine degli antichi coloni vennero ben presto abbandonate dalla casta dominante, ma sono viste come utili per il controllo servi della gleba sotto di loro.

La capitale è Archona Draka, sul sito del nostro mondo di Pretoria.


La saga dei Draka (di S.M. Stirling)

(Situazione geopolitica nel "Draka world", 1942 - In arancione i territori controllati dal Dominion. Clicca per ingrandire)
 

Cittadini e servi

 

Oltre il 90% della popolazione di Drakia appartiene alla classe sociale degli schiavi, ufficialmente chiamati “servi”, tanto che l'intera economia locale è basata su questo disumano sistema. I servi non hanno praticamente alcun diritto, né tutele legali di sorta. Per impedire rivolte e colpi di stato i Draka impongono un ordine pubblico severissimo, che punisce ogni infrazione con sentenze esemplari (spesso la morte).

La maggior parte dei Draka sono molto affezionati a molti dei loro servi, come un europeo o americano potrebbe esserlo per un cavallo preferito. I Draka hanno un potere assoluto di vita o di morte su tutti servi della gleba, anche se l'uccisione o il maltrattamento di cittadini servi altrui, o di proprietà del governo può portare a un'azione civile in tribunale per ottenere il risarcimento; o potrebbe anche essere risolta in via di duelli personali tra proprietari.

 

Esercito

 

L'esercito Draka è la punta di diamante del Paese. Queste truppe sono i Citizen, uomini (e donne), superbi in quanto a forma fisica, incredibilmente forti, con sorprendente muscolatura e resistenza. Sono alla pari di molti soldati nemici d'elite, per la loro dedizione fanatica e inesorabile al fitness, per condizionamento fisico, formazione interminabile, abilità di combattimento e strategia. I Draka vengono addestrati a combattere fin dall'infanzia. Il loro regime fisico viene mantenuto in tempi di pace relativa, anche se la Drakia è quasi sempre sul piede di guerra permanente. Come truppe non specializzate, il Dominion utilizza giannizzeri: soldati schiavo, che costituiscono il 60% dell'esercito Draka.

 

Nei romanzi della saga l'esercito del Dominion ha un livello tecnologico superiore rispetto al resto del mondo, utilizzando armi e mezzi anacronistici rispetto al periodo storico in cui inizia la narrazione di Stirling (Seconda Guerra Mondiale). Ad esempio la fanteria utilizza già dei fucili d'assalto, i carri armati sono già paragonabili agli M1 Abrams e l'aeronautica dispone di bombardieri pesanti, che sono la naturale evoluzione dei dirigibili da battaglia utilizzati durante la Prima Guerra Mondiale.

Verso il finire della saga (che copre un arco di molti anni di tempo-romanzo) i Draka dispongono di attrezzature eccezionali: truppe geneticamente modificate, armi nucleari e telematiche, caccia dotati di tecnologia stealth e molto altro ancora.


La saga dei Draka (di S.M. Stirling)

 

Una caratterizzazione eccezionale

 

Come si deduce dagli esempi appena esposti Stirling è stato in grado di creare uno scenario dettagliato, accattivante, assolutamente privo di retorica buonista e perfino storicamente possibile. Nel suo universo parallelo la Drakia nasce come stato anti-americano (pur essendo antitetico anche al comunismo). Si tratta dunque di una sorta di Repubblica aristocratica, fortemente razzista e nazionalista, seppur con molti punti di differenza dal regime nazista, con cui pure intrattiene una breve e fallace alleanza, destinata presto a trasformarsi in una ferocissima guerra, nel contesto di un conflitto più ampio che aveva già portato i tedeschi a schiacciare l'Unione Sovietica.

La stessa cronologia alternativa del Dominion è accuratissima e dettagliata. Nulla di quel che viene narrato nei romanzi avviene per caso, bensì s'incastra in un preciso contesto storico-politico su cui Stirling ha probabilmente speso giorni e giorni di ricerca.

Impossibile aggiungere altro, se non forse creando un dossier tanto specifico che raggiungerebbe dimensioni enciclopediche. Il mio suggerimento è quello, se leggete in inglese, di recuperare almeno il primo volume della saga, specialmente se siete appassionati di ucronia e fantascienza distopica.

Questa l'ordine di uscita dei libri:

 

Marching Through Georgia

Under the Yoke

The Stone Dogs

Drakon

Drakas!

 

Ma quelli imprescindibili sono i primi tre. Degli ultimi due si può forse fare a meno, in quanto si tratta di uno spin-off della trilogia principale e di un'antologia di racconti.
Non sarebbe male se qualche editore nostrano li recuperasse tutti, per proporli in Italia. Paese, il nostro, dove l'altro ucronista doc, Harry Turtledove, ha da sempre molto successo. Perché Stirling dovrebbe riscuoterne di meno?
 

La saga dei Draka (di S.M. Stirling)

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