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La saga di Abarat di Clive Barker

Creato il 06 febbraio 2016 da Temperamente

Oggi vi voglio parlare di Abarat saga fantasy che ho iniziato a leggere tanti anni fa e che continuerò a leggere, anche perché non si è ancora conclusa.
È una lettura che consiglierei a tutti, dai tredici anni in su, nonostante gli spruzzi quasi horror di cui è impregnata.
Sto parlando di una pentalogia letteraria, i cui due ultimi volumi ancora in fase di realizzazione, che narrano le avventure di Abarat.
I libri che la compongono sono:

1. Abarat (2002)
2. Giorni di magia, notti di guerra (2004)
3. Assoluta mezzanotte (2011)
4. Kry rising (in lavorazione)
5. The eternal (in lavorazione)

E allora voi potreste giustamente chiedermi: «Come mai Giorgio ci consigli un’opera che non è ancora giunta a conclusione?»
Beh, bella domanda. Diciamo che vi risponderei: «Così vi trovate pronti quando uscirà la conclusione dell’avventura abaratiana». Un’altra valida risposta potrebbe essere: «Così vedete se vi piace»  essendo già sono sicuro che le ambientazioni dark e le visioni dell’autore Clive Barker vi sapranno rapire dal primo momento: vi stupirà la sua vivida e infinita immaginazione.

Protagonista indiscussa della saga è la ragazzina Candy Quakenbush, abitante annoiata della cittadina senza pretese di Chickentown, Minnesota, la quale prende il nome dalla propria principale fonte di sostentamento: l’allevamento e il commercio di polli, appunto.
La sua ordinaria esistenza si scombussola completamente quando una mattina, dopo aver abbandonato la scuola per colpa di un’ingiustizia perpetrata dalla sua insegnante, si ritrova a camminare per le strade della cittadina, fino alla periferia più lontana.
Incredibile a dirsi, Candy si imbatte in un faro. Proprio così. A migliaia di chilometri da qualsiasi mare o qualsivoglia oceano, nel bel mezzo del Minnesota, si erge un faro marittimo. Certamente in disuso, ma indubbiamente un faro marittimo.
Candy scoprirà a sue spese che una volta il suo mondo era connesso a quello fantastico di Abarat da un mare capriccioso, il mar d’Izabella. I motivi di questa connessione erano legati da motivazioni commerciali, motivazioni che andarono perse col passare del tempo.
Candy attraverso una fuga pericolosa da Mendelson Shape, aiutata da John Dispitto e dai suoi fratelli, si troverà a riattraversare il passaggio tra i due mondi chiuso da tempo e si ritroverà nel fantastico mondo di Abarat. Abarat è un arcipelago di isole molto particolare. Ogni isola corrisponde ad un’ora del giorno e della notte, più l’isola della venticinquesima ora. Il tempo è un luogo, un punto sulla mappa che si può andare a visitare.

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The Island of the Abarat

Il villain principale della piccola Candy è il malvagio Christopher Carrion, sire di Gorgossium, l’isola della Mezzanotte, un personaggio che una volta descritto e conseguentemente letto non lo si scorda: testa quasi calva, con troppo poca carne tesa sulle ossa sporgenti, con due tubature impiantate per via chirurgica sul retro del teschio, che gli aspirano dal cervello gli incubi per lasciarli nuotare liberi nel fluido che respira, consentendogli di vivere in compagnia dei suoi incubi più oscuri. Ha inoltre le labbra cucite col fil di ferro dalla nonna Mater Motley perché una volta ebbe l’ardire di pronunciare la parola amore.

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Christophe Carrion

Questa deliziosa personcina, la nonna Mater Motley, malefica megera, è ancora più agghiacciante del nipote: il suo ruolo principale nell’eterna lotta tra bene e male (tra le ore di luce e quelle delle tenebre) è quello di assemblare i cosiddetti ricuciti, esseri di fango rattoppati con pelle di diversi cadaveri.
Inoltre la donna non ha mai fatto mistero della sua ambizione di divenire imperatrice assoluta di Abarat, e gli scrupoli e i sensi di colpa sembra proprio che non le appartengano.

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La teribile Mater Motley

Ok, detta così si potrebbe pensare che sia troppo truculenta per i ragazzini, ma sicuri che altre storie fantasy ci siano andate più morbide, prima fra tutte quella di Harry Potter? Il maghetto con gli occhiali e tanti altri eroi fantasy affrontavano avventure gotiche e a tratti spaventose, per cui non facciamo le pulci a Clive Barker.
Tutti i volumi fin qui pubblicati sono impreziositi (e verosimilmente sarà così anche per i futuri tomi) dalle illustrazioni originali dello scrittore (ve ne ho mostrati alcuni esempi qui sopra), che si conferma un artista a tutto tondo, essendo anche regista e sceneggiatore.
Dandovi appuntamento nel magico arcipelago di Abarat, vi invito a leggere questi libri così densi di dark fantasy, io vi aspetto al calduccio dell’isola di Gnomon, dove sono sempre le quattro del pomeriggio.

Clive Barker, Abarat, Fabbri


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