La sala inesistente

Da Paperottolo37 @RecensioniLibra
Salve a tutti!
Dopo qualche giorno di pausa dall'ultima Storia da Brivido torno da voi con un nuovo racconto, il penultimo della serie, tratto da "Tutti i colori del Thrilling".
Se "Il puzzle" è stato il racconto più "al sangue"della raccolta quello che vi vado a proporre è, sicuramente, il racconto più "oscuro".
Ma basta perdersi in chiacchiere!
E' giunto il momento di lasciare la parola al racconto!
Grazie per la pazienza e l'attenzione!
Buona lettura e Buon tutto a tutti voi!
Alla prossima!
Con simpatia!
Riccardo
La sala inesistente
E' una cupa giornata invernale.Le strade sono completamente coperte di neve.Attirata dal paesaggio la signorina Valeria Franchi, un'adorabile vecchietta di mezz'età, decide di uscire a fare quattro passi e godersi Madonna di Campiglio sotto la neve.Arrivata di fronte al bar Crystal incontra una vecchia amica, la signorina Silvia Verduzzi e, approfittando del fatto che sta cominciando a fare piuttosto freddo, le due donne decidono di entrare a bersi una cioccolata e a mangiarsi una fetta di deliziosa crostata ai mirtilli.Entrate vengono subito accolte da un personaggio dall'aspetto sinistro.Barba nera tagliata in modo da lasciare un solo folto ciuffo di peli a partire da sotto il mento e volto appuntito sul quale lo strano gioco di luci del locale gettava un'ombra di colore rosso.- Buon giorno signore io mi chiamo Henry Blackswan ma tutti mi chiamano vecchio Henry e sarò io a servirvi. Abbiate la cortesia di seguirmi -, disse lo strano cameriere.Le due amiche lo seguirono senza dire una parola.Il cameriere le condusse in cima ad una scala a chiocciola di diciotto scalini suddivisi in tre rampe di sei scalini ciascuno e le portò in un salottino privato.Le due amiche consumarono una breve merenda a base di cioccolata e torta ai mirtilli, pagarono, per la verità fu la signorina Franchi a pagare il conto per intero, dato che quel giorno era in vena di offrire e visto che voleva celebrare nel modo migliore l’incontro con la vecchia amica, ed uscirono.- Strano locale, non sei d'accordo Valeria? -, fu la considerazione della signorina Verduzzi.- Sì Silvia strano locale e strano tipo quell'Henry ma la cioccolata e la torta non erano niente male. Bisogna tornare ancora. -, rispose la signorina Franchi.- Va bene ma la prossima volta offro io! -, disse di rimando la signorina Verduzzi.- Che ne diresti di tornare già domani? - propose la signorina Franchi.- Va bene! A domani allora. -, disse nuovamente la signorina Verduzzi.Il giorno seguente le due amiche andarono ancora al Crystal bar ma ebbero una sorpresa.Entrate infatti notarono subito che, rispetto al giorno prima, in cui erano state le uniche clienti nel bar c'era una gran folla.Vennero accolte da un ragazzo sui vent'anni alto, biondo e con la barba rasata.- Buon pomeriggio signore, mi chiamo Rinaldo Ortensi e sarò il vostro cameriere. -, si presentò il giovane.- Buon pomeriggio. Senti ma tu non sei quello che ci ha servite ieri! - rispose la signorina Franchi.- Non credo signora. Nessuno di noi era qui ieri. Vi state sbagliando. -, disse il giovane.- Nient'affatto e poi ieri c'era uno strano gioco di luci, che fine ha fatto? -, insistette la signorina Franchi.- Vi ripeto signora che vi state sbagliando. Questo locale ha aperto oggi. Ieri qui era chiuso. -, rispose con cortese insistenza il giovane cameriere.- E io ti ripeto che non mi sbaglio e la prova è che vedo là la stessa scala a chiocciola. Porta al salottino privato, vero? -, ribatté la signorina Franchi.- Veramente signora quella scala porta allo stanzino dove teniamo le provviste. Il locale bar è solo quello che vedete qui - fu la tranquilla risposta del giovane cameriere.Le due amiche, dopo essersi convinte, mangiarono le stesse cose del giorno precedente poi la signorina Verduzzi pagò, restituendo così il favore all'amica, ed infine le due uscirono.Giunte fuori dal locale si fermarono e si guardarono attorno: stesso posto.Allora ripensarono a tutto quello che era successo loro il giorno prima: al locale col suo strano gioco di luci, allo strano cameriere ed alla strana scala a chiocciola con le sue tre rampe da sei scalini ciascuna.Alla fine di tutte queste considerazioni le due amiche si guardarono ed, improvvisamente ed inspiegabilmente, impallidirono.

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