Il Progetto Cuore è un’iniziativa nata nel 1998 e coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) che prevede la valutazione del rischio individuale e l’individuazione di idonei percorsi prognostici e terapeutici nel campo delle malattie cardiovascolari.
Dal 2004, un Piano nazionale istruisce i medici di medicina generale all’utilizzo della carta del rischio [ http://goo.gl/BuLJ5 ], attraverso anche l’impiego di un software – scaricabile gratuitamente dai medici – per la valutazione del rischio cardiovascolare e per l’invio dei dati all’ISS. Ad oggi, oltre 4.000 medici sono stati formati, con oltre 142.000 assistiti i cui dati sono stati raccolti dall’ISS.
È ora cominciata la pubblicazione on line dei dati relativi al secondo esame della popolazione italiana, in merito alla salute cardiovascolare. Complessivamente il rischio cardiovascolare globale assoluto, fra i 40 e i 50 anni di età, è del 2,9% nelle donne e 7,7% negli uomini; il rischio aumenta con l’età, dopo i 60 anni negli uomini e dopo i 50 anni nelle donne. Questa differenza è probabilmente dovuta all’effetto protettivo degli ormoni femminili che scompare dopo la menopausa, mentre aumenta l’azione dei principali fattori di rischio cardiovascolare, quali pressione, colesterolemia, glicemia, peso.
Lo 0,4% delle donne (circa 55.000 donne di età compresa fra i 35 e i 69 anni) e l’8% degli uomini (circa 1.200.000 uomini fra i 35 e i 69 anni) hanno un rischio cardiovascolare alto; tuttavia è confortante registrare come chi ha un rischio alto, solitamente a distanza di un anno riesce a migliorare la propria condizione di rischio, a dimostrazione dell’efficacia nella corretta divulgazione delle informazioni mediche e nell’azione preventiva. In questo senso, è possibile tenere sotto controllo i livelli di rischio cardiovascolare attraverso un adeguato stile di vita, ponendo in particolare attenzione alla propria alimentazione, all’attività fisica e al fumo.
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