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«La scala è mobile», ricetta anticrisi de I Legnanesi

Creato il 27 marzo 2014 da Molipier @pier78
«La scala è mobile», ricetta anticrisi de I Legnanesi

Già nel 1987, anno in cui fu scritta la prima versione del lavoro teatrale, il tema della scala mobile era di grande attualità e, poiché la storia si ripete, nel terzo millennio torniamo a parlare di una crisi economica che ci attanaglia. La soluzione? Vendere la propria casa ed emigrare in America.

E’ questo ciò che la famiglia Colombo e le donne del cortile decidono di fare, passando dal cortile in aeroporto dove, per la prima volta, affronteranno: check-in, boarding-pass e …scale mobili, combinandone di tutte i colori. Risultato? Un rientro in patria, più poveri di prima e con il problema di affrontare l’esaurimento nervoso di Mabilia, la figlia zitella dei Colombo che crede di essere diventata una diva del cinema. Considerazione finale per la quale disturbo il grande Seneca: “E’ l’animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi.”

Insomma, bisogna farsi forza gli uni con gli altri ed essere uniti per affrontare le difficoltà.

Protagonisti di una vera e propria serata-evento I Legnanesi hanno fatto tappa a Roma dove, sebbene in una giornata infrasettimanale, sono riusciti a riempire lo storico teatro Sistina.

Per quelli della mia generazione, cresciuti a pane e sceneggiati, è stato un piacere conoscere la Compagnia Teatrale de I Legnanesi attraverso la messa in onda delle loro commedie su Rai 5; trattandosi poi di teatro dialettale, oserei dire che il piacere diventa fisico, oltre che intellettivo. Si ride tanto con loro ed è un divertimento intelligente e mai volgare, dove spesso il pubblico viene coinvolto.

Dobbiamo ringraziare il Cardinale Schuster che, nel 1949, vietò le rappresentazioni promiscue presso l’oratorio di Legnarello a Legnano. Ciò diede lo spunto a Felice Musazzi, che per scherzo aveva avuto l’idea di fondare una compagnia teatrale, di far interpretare ruoli femminili a tutti i componenti.

Attualmente “I Legnanesi” sono tra le compagnie teatrali italiane “en travestì” più importanti e che tiene viva la tradizione del teatro dialettale anche fuori dai confini lombardi e italiani.

In un misto di commedia dell’arte e di recita a soggetto i personaggi rievocano la vita delle case in cortile tipiche di Milano e non solo, dove i cortili sono il palcoscenico della vita e dove la vita stessa è condivisa 365 giorni all’anno da tutti coloro che risiedono in quelle case che, di fatto, sono stanze con il bagno all’esterno.

Le loro commedie spesso fanno riferimento a politica e temi sociali e, tra una risata e l’altra, non manca l’occasione per ricordare che “gli organi devono essere donati” e che “gli anziani non devono essere dimenticati”.

Al centro della scena le peripezie la famiglia Colombo, composta da la Teresa,  la mamma alla quale dà vita l’irresistibile Antonio Provasio, la figlia Mabilia interpretata da Enrico Dalceri che è anche l’autore delle scenografie e degli splendidi costumi ed il marito, il Giovanni, Luigi Campisi, unico uomo del cortile che fa dei “non discorsi” la sua arma vincente. Fra i tre si sviluppa una alchimia vincente con risultati sempre esilaranti.

Fanno da contorno alla Compagnia, le variegate donne del cortile ed una serie di boys che aprono e  chiudono gli spettacoli con lo stile del bel varietà di un tempo.

Al di là dell’aspetto comico, è bello e significativo che, in un momento di trasformazione del mondo e di conseguenza dei suoi idiomi, si tenga vivo, oltre il teatro,  il teatro dialettale che ci racconta la nostra storia ed i Legnanesi lo fanno  con un’operazione intelligente di modernizzazione dei testi, resi più comprensibili rispetto agli inizi.

Ciò permette loro di uscire, più di frequente, dai confini lombardi, cercando di avvicinare l’Italia a dispetto di qualcuno.

Il 27 marzo saranno di nuovo in scena territorio lombardo, e la loro tournée proseguirà fino alla fine di maggio con tappe in Piemonte ed in Svizzera.

L’accoglienza romana li ha emozionati fino alla commozione e noi, con la stessa emozione, li aspettiamo ancora a Roma, e speriamo non per una sola data.


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