Ho rinchiusi dentro di me tanti ricordi, belli e brutti. Credo sia arrivato il momento di metterli nero su bianco. Per poterli rivivere e per poter imaparare da essi.
Ricordo le notti passate a casa della mia "amica" (quella con cui sono cresciuta e che consideravo mia sorella) a guardare i nostri film preferiti fino alle 3:00 mangiando pizza e supplì. Oppure parlavamo dei ragazzi che ci piacevano, delle canzoni da provare insieme con le nostre chitarre. Ricordo quel pomeriggio, con lei, che ci siamo vestite un po' rock e ci siamo fatte un servizio fotografico niente male con le nostre chitarre. Ci siamo divertite da morire!
Ricordo quel giorno al mare, con tutti i miei amici. Ci siamo rincorsi, ci siamo buttati in acqua, ci siamo fatti i dispetti, abbiamo riso tanto, abbiamo giocato a carte sotto la pineta, ci siamo litigati il materassino. Ora ripensandoci, di quel giorno mi rimane dentro solo la superficialità di quell'amicizia. Con loro oggi non ho quasi più contatti. I miei veri amici sono altri.
Ricordo quando quella notte fui svegliata dai passi sveltissimi di mia madre e poi mio padre lo trovai per terra, svenuto. Il cuore mi batteva forte. Ma in quel momento mantenni il sangue freddo e aiutai mia madre. L'ambulanza lo portò all'ospedale e furono confermate le ischemie. Rimasi a casa quella notte, mentre mia madre dall'ospedale mi chiamava e cercava di rassicurarmi. Io non gliel'ho mai detto, ma quella notte presi a pugni il cuscino e piansi e pregai tanto. Per molti mesi la notte mi svegliai con la paura e l'impressione di sentire mamma camminare svelta per casa.
Ricordo quel giorno che vidi Anita per la prima volta. Mi stava antipatica da morire. Lei che appena arrivata aveva già fatto strage dei cuori fra i miei amici. Poi ricordo che andai a parlarci e piano piano diventammo amiche e ci ritrovammo in classe insieme. Da quel giorno è sempre stata la mia migliore amica, mia sorella. Ricordo la sera prima del suo matrimonio. Io nella stanza affianco alla sua. Lei che mi chiamava perchè non riusciva a prendere sonno dall'emozione. E io che per farla calmare le facevo le foto mentre era sotto le coperte. Il suo matrimonio è stato molto bello. Un'emozione unica! Sono orgogliosa di aver testimoniato il loro amore. Ricordo quando in una videochiamata mi hai fatto vedere il tuo test positivo. Le mie gambe hanno cominciato a tremare, un po' per l'emozione fortissima e un po' per la pugnalata che ho sentito allo stomaco per non poter provare la sua stessa felicità.
Ricordo che quella notte, il 6 aprile 2009 alle 3:32, mi svegliai di colpo per il rumore degli oggetti che mi cadevano dalla libreria affianco. Nell'altra stanza sentivo i cocci infrangersi per terra. L'armadio tremava e faceva un rumore fortissimo e il letto si muoveva come una nave in alto mare. Ricordo la stretta del mio Lui, che mi diceva "ora finisce" e invece l'intensità aumentava e sono stati secondi interminabili. Cercavo di gridare ma la voce non mi usciva. Ricordo che in dieci minuti ci siamo vestiti, abbiamo preso i documenti, i cellulari e Trilly e siamo usciti di casa per andare a vedere se a casa di nonna era tutto apposto. Ricordo che non riuscivo a smettere di tremare e non riuscivo a parlare. Poi abbiamo cercato di chiamare parenti e amici, ma le linee erano completamente intasate. Poi ricordo le prime immagini sul tg di Sky. L'aquila sotto le macerie.
Potrei continuare all'infinito... magari nella prossima puntata.