Magazine Diario personale

La Scatola Musicale

Da Momo @Kur0M0m0
La Scatola MusicaleTutti i sorrisi, le soddisfazioni e le conquiste, azioni compiute... le tengo in tantissime scatole, come vi dicevo. Sono scatole colorate, di diverse dimensioni.
Hanno colori tenui, come i pastelli....sono delicati come la mia anima. Ce ne sono di grandi e piccole, ma non eccessivamente! Anche perchè devo tenerle tra le mani, come faccio altrimenti se sono troppo piccole? Tanto vale, se contengono qualcosa di simile, tenerle in una scatola grande!
Ho sempre pensato che più riuscissi a custodire delle scatole, più queste mi avrebbero portato ricchezza e fortuna. Non parlo di soldi, pietre preziose, smeraldi.... parlo di felicità e sicurezza.
Quelle sono le mie vere ricchezze, di cui ho sempre avuto paura di smarrire da qualche parte o distruggere. Peccato che fino ad allora non mi rendessi conto che quelle scatole, quelle conquiste che mi ero sudata, erano forse troppe. Stavano trasformandosi in sassi, enormi macigni che mi schiacciavano.
Mi sono trasferita, come mi dicevo, in una nuova casa. Già, una nuova casa tutta piccola con luce soffusa, ma calda! Sembra più una stanza.
Sto aspettando in piedi, che succeda qualcosa, tenendo queste scatole. Una che rischia di cadere da una parte, una che tenta di cadermi dall'altra, una che si nasconde sotto le altre e non vuole mostrarsi.... tante, forse troppe scatole!
"Non ce la faccio..." penso, mentre cerco di trovare qualche posto dove appoggiarne qualcuna, senza che nessuno mi veda. Appoggiarle era sinonimo di fallimento, e non volevo che Mai lo sapesse! Se Mai lo avesse saputo, beh.... si sarebbe presa gioco di me!
"Non ce la faccio...." penso ancora. Mi guardo intorno, ancora non vedo niente, solo questa piccola luce soffusa che mi scalda. Ma niente su cui appoggiare delicatamente queste scatole.
"Nessuno può tenere una delle mie scatole.... se non io.... eppure.... non ce la faccio..." penso, mentre una lacrima scende.
La Scatola MusicaleMai sicuramente l'ha capito, ha sentito il rumore di quella goccia azzurra che cade pesante e delicata sul pavimento di cui non riesco a vedere disegno e colore.
Poi però sento che devo fare una sola cosa: reagire. Devo fare qualcosa, non posso continuare a fare così. Proprio in quel momento la scintilla della luce soffusa si sposta dal centro che è la mia stanza. Se ne va davanti a me, mostrandomi una credenza.
"Allora qualcosa per appoggiare questo... c'è!" penso.
Mi avvicino alla credenza fatta di un legno pregiato, è antico. Poi guardo la montagna di scatole che tengo tra le mani.
"Chi scelgo?" mi chiedo.
Dopo qualche momento di indecisione appoggio la scatola grigia, e ad un tratto mi appare un violino.
"Già..." penso. Sì, il Violino è un po' ingombrante, ma soprattutto non  voglio che, se mi cade... si rompa!
Così istintivamente ho appoggiato qualcosa. Il male alle mani, alle braccia.... è diminuito!
Un po' di sollievo, e faccio un lungo respiro, chiudendo gli occhi.
"Spero solo che... sia per poco." penso.
Già, ti lascio lì per poco.
La Scatola Musicale Non temere. Tornerò.

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