Il Concordia era a 150 metri dalla riva! Lo ha rivelato la scatola nera
Purtroppo sale a cinque il bilancio delle vittime. Tre persone salvate, 15 i dispersi
Trovato un altro cadavere, sei i morti accertati. Si cercano ancora 16 dispersi. I vigili del fuoco, che hanno lavorato tutta la notte alla ricerca dei dispersi della Concordia, hanno ritrovato, a bordo della nave, il cadavere di un uomo. Si tratta della sesta vittima accertata del naufragio. Il corpo era nel secondo ponte, in una parte non invasa dall’acqua. Aveva il giubbotto salvagente ed era un passeggero.
E riemerge anche la scatola nera, da cui stanno arrivando le prime conferme a quello che tutti, al Giglio, hanno visto: la Concordia era a soli 150 metri dalla costa, un punto dove non avrebbe mai dovuto essere; l’allarme è stato dato un’ora dopo l’impatto con lo scoglio. Perche’?
DALLA PROCURA GROSSETO, SCATOLA NERA STA PARLANDO: La scatola nera della nave Costa Concordia sta già ‘parlando’. L’ha riferito il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, rendendo noto che l’esame della scatola è in corso e sarà completato in un paio di giorni. Emergerebbe una differenza di un’ora tra l’impatto alle 21 e 45 e l’allarme alla Guardia costiera circa delle 22 e 43. Il procuratore Verusio ha spiegato che la scatola nera è “importante in particolare sia per conoscere i comandi dati dal comandante della nave dal momento dell’impatto contro lo scoglio in poi, sia per sapere quali comunicazioni ci sono state tra la nave e la capitaneria di porto di Livorno a seguito dell’incidente”. La scatola nera è all’esame degli specialisti della Guardia Costiera ed è considerata dagli investigatori un punto di partenza dell’inchiesta.
”La nave Costa Concordia era a soli 150 metri dalla riva. Una distanza incredibilmente vicina. Stiamo facendo anche accertamenti satellitari per stabilirla con esattezza”. Lo ha riferito il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, che coordina le indagini del naufragio all’Isola del Giglio. Il procuratore Verusio ha commentato anche che, dove la Concordia ha urtato lo scoglio, “il fondale è irregolare, molto scosceso, non è piatto, né sabbioso ma denso di rocce e scogli. Quindi molto pericoloso da transitare”. Anche per questo, è stato spiegato, l’inchiesta intende approfondire eventuali elementi di negligenza da parte del capitano della nave. Lo scoglio colpito dalla Concordia è conosciuto dai marinai come Le Scole.
(Via/ANSA)