Parente molto stretta della schiacciunta , La Schiaccia Briaca è il dolce tipico elbano forse più famoso , si tratta di una sorta di torta a pasta quasi secca , non lievitata e prodotta senza uova ; caratteristiche che gli conferivano una lunga conservabilità , che unita alla gran carica energetica fornita dalla frutta secca la rendevano il cibo ideale per chi andava per mare , adatta com’era ad esser conservata per lungo tempo nelle cambuse. La schiaccia briaca così come la si conosce oggi risale all’ottocento , periodo in cui venne aggiunto all’impasto l’aleatico prima e successivamente l’alchermes . Tuttavia le origine della ricetta son ben più antiche , risalenti al tredicesimo secolo , periodo in cui l’isola era continuamente bersagliata dalle invasioni saracene che si protrassero per ben tre secoli , fu così che poco la cucina isolana cominciò a venir influenzata da quella degli invasori che involontariamente venendo per saccheggiare vennero anche per donare . In origine la schiaccia portata dai saraceni se pur ricca di frutti mediorientali quali pinoli e uvetta , era priva di alcol in quanto seguiva i precetti della religione islamica che ne vietava l’utilizzo .Col tempo poi molti frutti quali datteri e cedro sparirono e vennero sostituiti da frutta secca locale , e sempre poco alla volta venne aggiunto l’aleatico rendendo così la schiaccia briaca ( ubriaca ) e l’ alchermes che gli conferì il caratteristico colore rosso . Altra curiosità legata a questo dolce un tempo donato ai chi compiva lunghi viaggi in mare ed immancabile sulle tavole natalizie è il fatto che fino agli anni trenta al posto dello zucchero gli elbani erano soliti addolcirlo con il miele , prodotto di più facile reperibilità sull’isola che gli conferiva anche maggior aroma e maggior potere energetico. Fino a non molti anni fa la schiaccia , preparata tradizionalmente senza lievito perché risultasse più conservabile veniva cotta nel forno a legna comunale o di qualche fornaio ed il profumo inebriava ed accoglieva viaggiatori e pescatori che giungevano dal mare. Quella che vi propongo è la ricetta conosciuta da tutti , ma aimè non quella originale , che per giunta alitò anche napoleone durante il suo esilio e che potete gustare recandovi all’elba ; la ricetta autentica della schiaccia briaca è infatti da tempi immemorabili tramandata segretamente e oralmente di generazione in generazione solo agli isolani . Questa tuttavia ci si avvicina molto.
Ingredienti :
300 g di farina , 150 g di zucchero , 40 g di mandorle, 40 g di gherigli di noce , 50 g di uvetta , 30 g di pinoli , 40 g di nocciole , 60 ml d’olio d’oliva , 50 ml di aleatico ( vino liquoroso tipico dell’ Elba ) o altro vino passito tipo vin santo o porto , 1/2 cubetto di lievito di birra disciolto in un goccio d’acqua tiepida , alchermes q.b. , 1 pizzico di sale
Procedimento :
Disponete la farina a fontana , ponete al centro la frutta secca tritata grossolanamente ,lo lievito , l’ uvetta ammollata nell’aleatico e l’aleatico stesso , l’olio d’oliva , lo zucchero ed impastate con cura fino ad ottenere un composto omogeneo e senza grumi . Stendete dunque l’impasto della schiaccia briaca all’interno di una teglia ben oliata ed infornate a 180° a forno preriscaldato per 45 minuti circa . A tre quarti di cottura spolverate la superficie della sciaccia con una buona manciata di zucchero e bagnatela abbondantemente con l’ alchermes , quindi infornate nuovamente ed ultimate la cottura.
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