La classe terza è una classe carina tutta a modo, fatta di bambini vivaci e curiosi. Io ci insegno geografia e scienze, cinque ore settimanali in tutto, però sufficienti a creare un buon rapporto. tra noi. Sono bambini dolci, sensibili e soprattutto gli piace partecipare, ascoltare, intervenire e dimostrare ciò che sanno.
Oggi abbiamo fatto due ore di scienze. E le scienze gli piacciono alla classe terza. Ho spiegato il metodo scientifico e hanno chiesto di essere interrogati. Abbiamo lavorato sodo fino al punto in cui abbiamo parlato della materia e stavamo per concludere quando Cecilia mi ha detto con candore: "Maestra mi piacciono molto le scienze e ieri sera ti ho pensato tantissimo".
Io l'ho ringraziata, le ho detto che anche a me le scienze piacciono tanto, che sono contenta di condividere con loro questa passione e ho chiesto come mai mi aveva pensata. Lei mi ha guardato coi suoi grandi occhi di cerbiatta, è arrossita, perché è una bambina timida, e mi ha detto: "Mentre guardavo un programma di scienze ho pensato alle cose che ci insegni, che ci fai capire" Io ho risposto: "Ciò che dici mi fa davvero piacere, raccontaci pure che programma hai visto" E lei: "Ho visto Voyager, si chiama così maestra, parlano di scienza come fai te".
Mezzo svenuta, ho raccolto le poche forze, le ho detto con molta calma e tutta la dolcezza che sono riuscita a trovare nel tumulto di rabbia mista a nervosa ilarità che si scatenava in me, che Voyager non è un programma di scienza, che anzi non è proprio un programma adatto ai bambini, perché gli argomenti non sono la spiegazione delle cose di scienza ma più che altro somigliano ai pettegolezzi.
E a volte la mia fatica mi sembra uno sbattere contro il muro, il muro di programmi come quello.
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