Non dite che non lo sapevate: la torta di mele somiglia alla nostra vita. Se ci metti la giusta quantità di burro e di zucchero ti fa godere più di una Sacher comprata fresca fresca all’Hotel Mozart. E ingrassi, perché ne vuoi di più, e di più. E ti sembra leggera, ma è una trappola scioglievole e candida, e ne incameri tre fette in men che non si dica. Se invece risparmi sui grassi e sulle zollette, e magari metti lo yogurt al posto del latte intero, diventa una di quelle anonime tortine che la suocera ti propina quando meno lo vorresti. “Senza colesterolo, senza grassi, senza zucchero”. Insomma, come andare a cena con Clooney e salutarlo poco prima di realizzare che il conto lo pagherai tu. E che fuori c’è già un’americana bona che ti guarda dall’alto. Non perché sia snob. Ma perché sei tu a misurare un metro e mezzo.Tranquille, questo non è l'ennesimo blog di cucina. Qui si scrive di donne, di torte, di vita.
Menù: Torta di mele vintage de Il cavoletto di Bruxelles





