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La sconcertante erudizione di Harold Bloom

Creato il 30 ottobre 2011 da Temperamente

La sconcertante erudizione di Harold BloomFa ancora discutere Il canone occidentale di Harold Bloom o forse oggi non se ne ricorda più nessuno?
La cosa certa è che questo libro è una sorta di corroborante, un vero e proprio neurotonico da avere sul tavolino e leggere poco alla volta, con molta calma. Tutto quello che posso dire è che le descrizioni di certe opere canoniche fatte da Bloom suonano così gratificanti che ho dovuto riprendere in mano tanti di quei testi. Un esempio su tutti? Appena ho letto quello che Bloom ha scritto su Persuasione di Jane Austen non ho potuto fare a meno che leggermi al più presto il romanzo.

La sconcertante erudizione di Harold Bloom
Ricordiamo a mo’ di promemoria che al centro del canone occidentale, secondo Bloom, c’è Shakespeare che definisce i limiti di ciò che sappiamo: oltre di lui non si può andare. Al suo fianco, un po’ scostato dal centro, c’è Dante. Sono loro a rappresentare il centro del canone «perché superano tutti gli altri scrittori occidentali in fatto di acutezza cognitiva, energia linguistica e forza di invenzione».

A costruire il canone «non sono né critici né accademie e tanto meno politici. Sono gli scrittori, gli artisti e i compositori a stabilire canoni, a gettare ponti tra forti precursori e forti successori». Una categoria critica spesso usata da Bloom, è quella della «vitalità»: sono canonici quegli autori che a distanza di decenni o di secoli risultano ancora vivi, che «il mondo non è disposto a lasciar morire».
Sono loro gli autori con cui lo scrittore di oggi non può non confrontarsi.

Marco Crestani


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