Più del 57 % degli italiani aventi diritto hanno votato per il referendum; stiamo parlando di più di 27 milioni di italiani che nelle giornate di domenica e lunedi hanno deciso di recarsi alle urne, per niente agevolati nelle loro scelte dai mezzi d'informazione televisiva, il cui contributo a questa campagna é stato praticamente inesistente. Parlare dei referendum in televisione era un argomento tabù: vietato parlarne, e basta. Un silenzio quasi assordante in uno stato di diritto. Visto il risultato che abbiamo ottenuto é chiaro che anche in Italia la televisione, dopo aver perso anche le ultime briciole di credibilità, ha ceduto definitivamente il passo ai nuovi media: Facebook, i blog, YouTube, ma anche le email sono diventati ormai i nuovi mezzi che hanno sensibilizzato e movimentato gli elettori su queste importanti questioni. Proprio come é successo nei mesi scorsi in Africa. Difficilmente i governi potranno imporre la loro demagogia sulla rete, cercando di controllare la voce della gente ed imporgli il silenzio. Ormai i telegiornali sono superati. Non sono attendibili e la gente l'ha capito bene. Non siamo stupidi. Lo dimostra anche il boom di ascolti del telegiornale di Enrico Mentana su La7, a mio parere il più obbietivo e imparziale. L'informazione é, e deve essere, libera. Il presenzialismo della politica in televisione è stato battuto dalla rete. Questo é innegabile e me ne rallegro. D’altra parte Obama ha rivoluzionato la politica americana aprendo alle sottoscrizioni online e in Italia Beppe Grillo ha costruito il suo movimento politico partendo proprio dalla rete. E ora si apre una nuova era per la comunicazione anche nel nostro paese. I signori della politica hanno capito la lezione: la gara si corre e si vince sul web. Non certo controllando le televisioni. In parlamento non c'é l'Italia dei referendum. E proprio questa l'Italia che ha dato uno schiaffo memorabile alle ambizioni dei nostri politici.Magazine Media e Comunicazione
Più del 57 % degli italiani aventi diritto hanno votato per il referendum; stiamo parlando di più di 27 milioni di italiani che nelle giornate di domenica e lunedi hanno deciso di recarsi alle urne, per niente agevolati nelle loro scelte dai mezzi d'informazione televisiva, il cui contributo a questa campagna é stato praticamente inesistente. Parlare dei referendum in televisione era un argomento tabù: vietato parlarne, e basta. Un silenzio quasi assordante in uno stato di diritto. Visto il risultato che abbiamo ottenuto é chiaro che anche in Italia la televisione, dopo aver perso anche le ultime briciole di credibilità, ha ceduto definitivamente il passo ai nuovi media: Facebook, i blog, YouTube, ma anche le email sono diventati ormai i nuovi mezzi che hanno sensibilizzato e movimentato gli elettori su queste importanti questioni. Proprio come é successo nei mesi scorsi in Africa. Difficilmente i governi potranno imporre la loro demagogia sulla rete, cercando di controllare la voce della gente ed imporgli il silenzio. Ormai i telegiornali sono superati. Non sono attendibili e la gente l'ha capito bene. Non siamo stupidi. Lo dimostra anche il boom di ascolti del telegiornale di Enrico Mentana su La7, a mio parere il più obbietivo e imparziale. L'informazione é, e deve essere, libera. Il presenzialismo della politica in televisione è stato battuto dalla rete. Questo é innegabile e me ne rallegro. D’altra parte Obama ha rivoluzionato la politica americana aprendo alle sottoscrizioni online e in Italia Beppe Grillo ha costruito il suo movimento politico partendo proprio dalla rete. E ora si apre una nuova era per la comunicazione anche nel nostro paese. I signori della politica hanno capito la lezione: la gara si corre e si vince sul web. Non certo controllando le televisioni. In parlamento non c'é l'Italia dei referendum. E proprio questa l'Italia che ha dato uno schiaffo memorabile alle ambizioni dei nostri politici.Possono interessarti anche questi articoli :
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