Graditissimo ritorno!
è uno di quei libri che cerchi di assaporare fino in fondo, dopo esserci entrato, di quelli che poi restano dentro a lungo, ricordando la lezione di John Franklin, sul conquistare un posto nel mondo seguendo le proprie inclinazioni un passo alla volta, senza l’angoscia di ottenere tutto e subito. La pazienza e la determinazione del cammino del protagonista si uniscono alla prosa “pastosa” e precisa dell’autore.
Il protagonista fu un grande esploratore, ad inizio dell’Ottocento. Non aspettatevi però una biografia secca del personaggio, quello di Nadolny è un romanzo, ispirato sì ai fatti reali, ma opera d’invenzione.
Bambino dall’incedere lento, considerato quasi un disadattato, intrapenderà la sua strada diventando col tempo ufficiale sulle navi da guerra britanniche per poi approdare alla scoperta del passaggio a Nord Ovest..
Oreste del Buono così ha commentato il libro «Nadolny è uno scrittore di finezza, capziosità e suggestioni poetiche rare. La sua prosa è una continua sorpresa e la lentezza diventa, di segmento in segmento vissuto, un’avventura coinvolgente».
La scoperta della lentezza, Sten Nadolny, Garzanti
trad Agabio G.
A dieci anni John Franklin (1786-1847), uno dei più grandi esploratori, non riesce ancora ad afferrare la palla che gli lanciano i compagni. Capisce, non capisce. Stenta a esprimersi. Un disadattato, si direbbe. Eppure John riflette e accumula nella memoria, costruisce dentro di sé, lentamente, una sicurezza incrollabile. A quattordici anni è pronto per iniziare l’inarrestabile ascesa che lo vedrà ufficiale di marina sulle navi da guerra britanniche, poi al seguito di spedizioni scientifiche nell’Artico canadese, quindi governatore della colonia penale della Tasmania ed esploratore del leggendario passaggio a nord-ovest. Tra rigore illuministico e ironia romantica, “La scoperta della lentezza” irride alla cieca convulsione del nostro vivere attuale.