Ormai la pazienza di Lucia è agli sgoccioli: il Fringe ha richiamato in città turisti da ogni dove e non si trova nessun tipo di accommodation in quel di Edimburgo. La soluzione più pratica sembra dirigersi a Nord e ricominciare la ricerca di un alloggio dalle parti di Stirling. Nella racconlta “Scotland, my love” Lucia ci racconta come è andata incontro alla fortuna che l’attendeva proprio a Stirling.
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Riassumo: suono il campanello di una casa privata per sapere se ci fosse stato un B&B (?!). Ho usato tutta la gentilezza di cui ero capace nei confronti di quel ragazzo edimburghese, presentandomi e dicendogli perché fossi stata lì ed ho farfugliato qualcosa come: “I’m sorry, I didn’t mean to ring your doorbell, but I was told there’s a bed and breakfast here”. Il desiderio di trovare un tetto per mio nipote e mia sorella era la priorità assoluta e ho trovato la forza di parlare con quel meraviglioso esemplare maschile d’uomo scozzese… anche seminudo, tanto la situazione non era abbastanza complicata di per sè? Per mia fortuna era gentile. Mi ha risposto che qualche tempo fa, in effetti, esisteva un bed and breakfast, ma non c’era più da tempo. Mi sono scusata, quasi prostrandomi ai suoi piedi e me ne sono venuta via imbarazzata e nervosa e decisa ad andare via da Edimburgo. Erano già tre ore che giravamo a vuoto, finendo a guidare nelle ZTL perché non conoscevamo la viabilità del capoluogo scozzese, facendo inversioni da arresto perché ci trovavamo di fronte a strade con divieto d’accesso, rischiando di fare incidenti e passando e ripassando sullo stesso tratto di strada innumerevoli volte. Ho imparato più nomi di vie a Edimburgo in quelle tre ore, che in tutte le volte che ci sono stata in vita mia!
Basta! Enough! Avevo preso la decisione di uscire da Edimburgo e di andare a trovare un B&B altrove, lontano dal traffico cittadino e dal Fringe. Avevo pensato di tornare nelle Trossachs, a Callander, zona che conosciamo bene perché ci siamo stati alcuni giorni l’anno scorso. Lì vi sono molti bed and breakfast e soprattutto il luogo è tranquillo, senza caos e senza traffico; i paesaggi sono molto dolci e la campagna è ben rigogliosa. Dopo tre ore di traffico da Fringe, nella capitale scozzese, ci siamo rimessi sull’autostrada verso Stirling, Perth, direzione Nord, col pensiero straziante che l’indomani mattina sarebbe arrivato il mio nipotino e non avevo ancora trovato una stanza per farlo dormire. Ero davvero preoccupata!
Paolo ha avuto una buona idea: fermarci a Stirling, più vicino a Edimburgo rispetto a Callander. Idea accolta. Perfetta! E allora via, di nuovo sulla motorway, col morale a terra, ma senza l’angoscia del clacson che mi risuonava nelle orecchie, proveniente delle auto che affrontavano il traffico di Edimburgo e che in quel modo ci mandavano a quel paese… anzi! C’incitavano a tornarcene in Italia, invece di stare a far danno in Scozia!
Dopo una trentina di minuti eravamo arrivati nella zona di Stirling. Abbiamo preso la prima uscita, quella di Bannockburn, sede della celeberrima battaglia del 1314, in cui Robert the Bruce riportò una vittoria contro l’Inghilterra di Edoardo II, conquistando l’indipendenza per la sua terra. Come per magia, subito dopo la rotonda dello svincolo è apparsa l’insegna dell’Holiday Inn. “260 sterline a notte” mi hanno chiesto. “Arrivederci e grazie” ho borbottato con aggiunta di blasfemie in italiano alla receptionist e molto sconsolata me ne sono tornata in auto. Come c’insegna però un proverbio e cioè “non tutti i mali vengono per nuocere”, ci stava per accadere qualcosa d’incredibile.Usciti dal parcheggio dell’Holiday Inn, ci siamo messi sulla strada principale che conduce direttamente a Stirling. Non appena entrati sulla strada, siamo stati costretti a una brusca svolta a destra. Un’enorme insegna indicava una farm B&B. Figuriamoci se fosse stata libera! Ho suonato, ma nessuno ha risposto. “Te pareva” mi sono detta! In quel momento è arrivata una macchina piccola e sportiva; ha parcheggiato nello spazio davanti al porch, dove stavo suonando il campanello ed è sceso un ragazzone più grande della macchina da cui era uscito. Mi ricordava la barzelletta degli elefanti dentro la Fiat 500! Doveva essere stato un giocatore di rugby. “How can I help you?” mi ha chiesto da lontano, con fare sbrigativo. La classica risposta: “I’m looking for a B&B, for 4 people”.
Mi ha fatta entrare nella casa, molto in disordine, con segni lasciati da bambini: giocattolini di plastica sparsi sul pavimento di legno e un triciclo sperso tra le sedie intorno a un grande tavolo. Dopo poco non solo mi ha detto che AVEVA POSTO, ma ce l’aveva a sole 40 sterline a camera!!!!!! Non credevo alle mie orecchie. Gli ho chiesto conferma del prezzo almeno tre volte, tanto che alla fine, guardandomi male, mi ha chiesto se ci fossero stati problemi! “No, no, tutto a posto”, gli ho risposto! E’ CHE NON CI POTEVO CREDERE! Avevamo trovato il B&B, in campagna, lontano dal caos della città, in una fattoria, con le mucche e i cavalli sotto la finestra e le vallate dall’altra parte, a un prezzo irrisorio. Diciamo che nella sfortuna siamo stati fortunatissimi! A Edimburgo avremmo trovato un B&B che sarebbe costato, minimo, il doppio. Meno male! Ora potevamo rilassarci!La camera non aveva pretese, ma era enorme. Era ora di rifocillarci con le ottime schifezze fritte scozzesi, quali fish&chips, onion rings e birra! Era terminata una lunga, prolungata e sofferta giornata!
Continua…
Photo Credits: Lucia Tysserand
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