La capitale della Scozia, Edimburgo, accoglie sempre un gran numero di turisti e appassionati, ma in occasione di alcune manifestazioni e celebrazioni tipiche sembra che tutto il mondo si riversi lungo le strade della città. Così è, per esempio, durante il Fringe e il Military Tattoo, che richiamano davvero gente da ogni dove. Nonostante la difficoltà di districarsi tra la folla, Lucia riesce comunque a districarsi in città per presentare a suo nipote alcuni posti caratteristici della capitale scozzese. Seguiamola in questo nuovo racconto per la raccolta “Scotland, my love”.
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Stamattina si parte per Edimburgo!
Dopo aver parcheggiato in un anonimo, tenebroso e sporco parcheggio in centro a Edinburgh, ci siamo riversati sul Royal Mile. Lì, ogni atomo dell’aria, ogni atomo dell’asfalto dei marciapiedi, della strada, degli edifici, parlava solo di lui: il Fringe, il festival degli artisti di ogni ambito espressivo e di ogni provenienza geografica, sociale, di ogni abilità e di ogni colore.

A rigor di verità, Edimburgo non parlava solo di Fringe, ma anche di Royal Military Tattoo. Desideravo vederlo, ma sapevo essere carissimo. Tuttavia ero nella capitale scozzese e avrei avuto la possibilità di assistervi, per cui ho deciso di andare almeno a chiedere informazioni, giusto per non aver rimorsi in seguito. Così ho fatto una corsa al Tattoo office, giù per le scale, da North bridge fino alla Waverley Station. Dopo una lunghissima coda, al bancone mi sono sentita dire che avevano tre posti, ma non vicini; mi hanno consigliato di tornare poco prima dell’inizio dello spettacolo; forse sarebbero riusciti a trovarli vicini. Il biglietto andava da £26 a circa £56. Costoso, ma non impossibile, se fossi riuscita a trovare quello da meno (erano gli ultimi giorni in Scozia e potevo azzardare una spesa più cospicua).
Abbiamo girato Edimburgo, mostrandola al mio nipotino: il Royal Mile e i suoi cortili interni, il bar dove J.K. Rowiling ha scritto il suo capolavoro, “Harry Potter”, che ho letto e riletto e in cui mi sono immedesimata completamente. Lo leggevo in inglese, appena veniva pubblicato perchè non avrei potuto attendere la traduzione in italiano, sul mercato solo dopo sei lunghissimi mesi! Il mio personaggio preferito di Harry Potter è Hermione, la streghetta innamorata dei libri e assetata di conoscenza, leale e disponibile; i miei ex alunni mi dicevano di vedermi bene nei panni della professoressa Mc Grannit. Beh! Mi è andata bene. Mi sarei fatta delle domande sulla mia professionalità, se mi avessero vista come Hagrid, il gigante buono che vive nella capanna di fronte alla foresta proibita o come quella prof stralunata che insegna chiromanzia! Faticavo, una volta chiuso il libro, a realizzare che Hogwarts fosse solo il regalo di una splendida fantasia, quella della geniale J.K. Rowling.



Continua…
Photo Credits: Lucia Tysserand
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