Dopo averci fatto viaggiare e sognare con i racconti delle sue esplorazioni in lungo e in largo per le Ebridi esterne, oggi Lucia regala un altro appassionato contributo per la raccolta “Scotland, my love”. E il giusto ringraziamento per dei padroni di casa che ti fanno vivere la Scozia like a local potrebbe essere proprio quello di preparare una cenetta tutta italiana, per riassaporare il gusto di casa lontano da casa.
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Quando la lady di casa è tornata dal lavoro, oggi pomeriggio, è entrata in cucina ed è rimasta sorpresa. Mi ha trovata di fronte ai fornelli, con in dosso un grembiule da cucina, ricoperto di farina. Probabilmente avevo la farina anche sul viso e sui capelli. Davanti a me c’era un’immensa pentolona piena d’acqua che bolliva e vicino a me c’erano suo marito e Paolo, tutti indaffarati a preparare per la cena. Le figlie intanto avevano apparecchiato la tavola davanti alla porta finestra che dà sul mare e sulla brughiera. L’isola nel centro della cucina era ricoperta di pasta fatta in casa, pronta per essere buttata dentro la pentolona d’acqua bollente.
Pasta italiana… anche se fatta con ingredienti scozzesi. Praticamente avevo fatto la pasta in casa, una pasta umbra, che ho imparato a fare da mia nonna e che ora continuo a fare con orgoglio…tanto che l’ho “esportata in” Scozia ;-) Avevo preparato anche la pasta per la pizza, per cui a cena abbiamo mangiato pasta e pizza: cena italiana, sapori italiani, intrisi di vento dal sapore di salsedine, che soffiava dal mare e attraverso la brughiera, giungeva alla finestra di cucina, leggermente aperta ed entrava dentro casa dal minuscolo spiraglio lasciato dall’anta socchiusa.
L’odore della brughiera si mescolava a quello di pizza appena sfornata. Due sapori completamente diversi, due culture diverse, che in quel momento s’integravano e arricchivano chi partecipava a quello scambio. La Scozia, fredda e umida, ai confini nord dell’Europa e l’Italia, calda e saporita, ai confini dell’Europa del sud. Due nazioni lontane l’una dall’altra e diverse per stile di vita, unite in quel momento attorno alla stessa tavola, con persone portatrici di quelle due stesse culture. Avevo la sensazione di quanto fosse gratificante stare insieme e condividere, rispettarsi e imparare l’uno dall’altro, di quanto fosse gratificante essere disponibili e sentire la disponibilità degli altri nei nostri confronti, di quanto fosse incredibilmente straordinario sentirsi a casa anche se lontani migliaia di chilometri dalle confortevoli pareti domestiche.
Abbiamo condito la pasta con sugo di pomodoro e con il ragù, mentre la pizza aveva colori di tutti i tipi, tanti erano gl’ingredienti con cui era stata condita: un trionfo di sapori e di colori, al tepore e al profumo di quella cucina, in cima alla collina, sulla baia di Bayble, sul Minch, il braccio di mare che divide le Western Highlands dall’isola di Lewis. Nelle giornate limpide, dalle finestre di casa, si vede perfettamente la Trotternish peninusula di Skye, ma anche Ullapool! Una vista eccezionale, superba che mi trasmette emozioni diverse ogni volta che la guardo. Emozioni sempre positive che mi aiutano a sbarazzarmi delle ansie accumulate durante la vita ordinaria e dai ritmi veloci dell’inverno, che mi liberano la mente e mi conducono al connubio con la mia terra adorata. E’ lei che entra dentro di me, per aiutarmi e sostenermi quando vi sarò lontana e avrò bisogno di lei.
La cena si è consumata tra conversazioni di vario tipo e i saggi commenti della signora di casa: una donna molto in gamba, a cui vorrei davvero somigliare. La trovo forte ed energica, saggia, davvero tanto saggia e molto autocontrollata. La trovo intelligente e disponibile e molto ben riuscita come donna, madre e lavoratrice. Mi piacerebbe avere la sua forza e la sua abilità di ragionamento. Ammiro tantissimo anche suo marito, un uomo dalla brillante simpatia e bontà molto accentuata, sempre pronto alla battuta e dolce al contempo. E’ sempre gentile e sempre disponibile. Ha un rapporto semplicemente straordinario con le sue figlie. Adoro guardarli insieme. Mi dà speranza vedere un rapporto tanto bello tra padre e figlie.
E’ un uomo dalle poliedriche capacità. Sa fare moltissime cose: fa il sapone in casa, il vino con i fiori (visto che lì non hanno l’uva), la birra. E’ un fotografo e scrive poesie. Ha costruito un’arnia e ha messo su un alveare con migliaia di api che hanno sopravvissuto all’inverno, ai venti che soffiano a 150Km/h e che la scorsa estate gli hanno anche dato del miele. Sa fare tutto, fa tutto, è sempre all’opera, ma non tralascia un attimo per la sua famiglia e per i suoi animali: dalle pecore ai collies ai polli, quando non è al suo lavoro, sulla torre di controllo, all’aeroporto di Stornoway. E’ una grande persona. Loro sono delle grandi persone! Senza parlare delle meravigliose figlie, di madrelingua gaelica!
Era il momento della solita cup of tea! La pasta avanzata è stata surgelata per essere riutilizzata in altri momenti.
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