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La Scozia di Lucia: la spiaggia di Tràigh Uig

Creato il 10 aprile 2013 da Auroradomeniconi

La Scozia di Lucia: la spiaggia di Tràigh UigLontano dalla civiltà, silenzioso e selvaggio, secondo Lucia è il posto ideale in cui fare il pieno di energia e vitalità. Si tratta di Uig, sull’isola di Lewis (c’è un’altra Uig sull’isola di Skye) e con la raccolta “Scotland, my love” scopriamo il carattere rude e affascinante del suo contrasto tra colline e oceano.

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Il panorama tuttavia se lo son scelto bene, quei monaci di alcuni secoli fa! Vedevano ciò che vedevo io dalle Information stones: da una parte la collina e dall’altra l’oceano e la sua costa. S’intravedeva anche Harris e altre isolette davanti alla scogliera. Il mare riparava la trasparenza delle sue acque con uno strato argenteo e scintillante, complici le nuvole che coprivano il sole; non riusciva però a riparare il suo profumo, sparso nell’aria circostante dal vento. Tutto era calmo. Il senso di staticità del paesaggio era fortissimo ed era accentuato dal movimento di mio marito e del mio: i soli due umani che si muovessero in quel posto. Noi ci muovevamo, ma il resto era fermo; anche il mare era quasi fermo. Faceva movimenti molto lenti, quasi rallentati!

La Scozia di Lucia: la spiaggia di Tràigh Uig
Era ora di tornare indietro, verso la parte abitata di Uig, che dista tuttavia un’ora e mezzo da Stornoway! Sulla single track road, davanti alla nostra auto, una famigliola di Highland cattle (mucche tipiche scozzesi, n.d.r.) camminava tranquillamente, noncurante del motore acceso della macchina e senza timori per il tempo che passa. Poco male! Ho avuto il tempo di osservarmeli bene e di condividere con loro il tratto di strada.

Da lì ci siamo diretti alla Tràigh Uig, un’enorme, anzi, un’ immensa spiaggia avvolta da colline ormai stanche del tempo e baciata dalle acque trasparenti dell’oceano. A quell’ora del giorno c’era la bassa marea, quindi  intorno a me si estendevano chilometri quadrati di sabbia che aspettavano solo di essere ricoperti dalla marea e di essere di nuovo spettatrici della vita del mare. Al momento si vedevano solo i disegni dei movimenti del mare sulla sabbia e qua e là alcune pozze d’acqua, già raggiunte dalla marea che poco alla volta si stava alzando. Il vento era fortissimo e molto freddo e i miei piedi a contatto con la fredda sabbia, stavano diventando un blocco solido gi ghiaccio, senza alcuna capacità tattile. Sentivo il freddo risalire le gambe e congelarmi la parte in cui era già passato. Non mi sentivo più i piedi, per cui dovevo andar via dalla sabbia umida e bagnata e rimettermi calzini e scarpe.

La Scozia di Lucia: la spiaggia di Tràigh Uig
E’ ciò che ho fatto, ma non si finiva più di attraversare quell’infinito letto di sabbia dura e compressa; dopo un lungo cammino, ecco la duna. L’ho risalita e sono arrivata sul machair, ma non potevo rimettermi i calzini perchè i piedi erano ancora umidi e la sabbia vi era ancora attaccata, come cozze allo scoglio. Ho deciso di camminare a piedi nudi sul machair asciutto, anche se fresco… sebbene cosparso di rabbits’ dropping (non traduco in italiano!). Intorno a noi c’erano molti coniglietti selvatici che ci udivano in lontananza e scappavano via al minimo rumore che sentivano. Che carini! E com’erano curiose le loro tane scavate nella sabbia tra l’erba del machair!

Continua…

Photo Credits: Lucia Tysserand

Leggi: La Scozia di Lucia: l’isolamento di Uig, Lewis


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