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La Scozia di Lucia: nel cuore delle Highlands

Creato il 07 agosto 2013 da Auroradomeniconi

La Scozia di Lucia: nel cuore delle HighlandsContinua il nostro viaggio (virtuale) attraverso la Scozia insieme a Lucia. Oggi si entra nella parte più caratteristica del paese, le conosciutissime Highlands… esse forse costituiscono il richiamo turistico più forte e rappresentano il tratto che porterà la Scozia a cambiare, come ci spiega Lucia in un altro sentito racconto della raccolta “Scotland, my love”.

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Arrivata a Shiel Bridge, proprio all’imbocco della Glen Shiel, alla mia sinistra ho notato uno scorcio paesaggistico incantevole, dipinto da tanti colori, da tanti sogni, esaltati dall’aroma fresco e penetrante dell’aria delle Highlands, ma distrutti in parte da una scia di spine avvelenate che, a tratti, si conficcavano nella mia pelle. Sono scesa di macchina, ho scavalcato un guardrail, in pieno stile teppista e ho sfidato un’immensa rete metallica che m’impediva di tuffare il volto nel panorama della valle sottostante. Mi trovavo proprio sul ponte che univa due estremità di una specie di conca, riparata alla sinistra dalle celeberrime Five sisters of Kintail, ricoperte da un manto morbido di erba verde e fresca che ricordava un comodo giaciglio; alla destra, da altre collinette che perdevano di bellezza di fronte alle loro maestose e perfette cugine, su cui sono stese lodi e lodi sulle guide turistiche.

La Scozia di Lucia: nel cuore delle Highlands
Sul terreno che aveva rapito i miei sensi, lo specchio d’acqua azzurro parlava di mondi inesplorati e inesistenti sulle carte geografiche autorizzate. Era un mondo all’incontrario, in cui le nuvole si riposavano sulla terra e il prato andava a toccare il cielo; tale scorcio dava ampio spazio alle menti fantasiose che vi avrebbero potuto ambientare storie di castelli e prati d’erica, di progetti d’amore, di speranze e sogni; era contornato da uno strato di alghe (credo fossero state alghe) giallo-scuro-arancioni che stringevano in un caldo abbraccio il mondo alternativo promesso dalla grande pozza azzurra.

Il disegno formato da quegli elementi della natura era esaltante e le Five sisters erano perfette: sembravano costruite su misura, l’una accanto all’altra, come sorelle siamesi che hanno la fortuna di vivere a lungo insieme, di tenersi la mano per sempre e di stare accanto oltre i millenni, sopravvivendo agli urli del tempo. Le ho ammirate e le ho invidiate per la loro fortuna di stare lì, sorrette dalla loro indistruttibilità e dalla loro bellezza senza tempo.

La Scozia di Lucia: nel cuore delle Highlands
Era l’ora di andare. Arrivederci magnifiche colline!

Abbiamo percorso la Glen Shiel, baciata da un sole luminosissimo, sotto un cielo azzurro e senza nuvole. Il loch lungo la strada che attraversava la valle era blu intenso, rifletteva un insolito cielo scozzese terso terso.

Arrivati al termine della valle, abbiamo svoltato a destra verso Fort William; ci siamo fermati poco dopo, sulla collina sovrastante Loch Loyne. Lassù, in cima a quell’altura, la vista spaziava all’infinito, accecata da tanta regale bellezza paesaggistica. L’aria era molto fresca e assolutamente rilassante, pacata e silenziosa, lassù sulle alte terre. Le conifere verde-scuro davanti ai miei occhi mi hanno resa consapevole dell’altitudine e mi hanno fatto immaginare la stessa terra in inverno, ricoperta di neve. I contrasti del terreno azzerati, la coltre bianca sopra il suolo, nel silenzio più profondo, là, sulle Highlands scozzesi.

La Scozia di Lucia: nel cuore delle Highlands
Le erbe della brughiera sotto i miei piedi erano piegate dal possente tocco del vento e ricoperte di piccole piramidi fatte di sassi. Tali piramidi sono molto diffuse nei paesi nordici: si dice portino prosperità familiare. Oltre le cime delle conifere, davanti ai miei occhi, si estendeva il blu di Loch Loyne, abbracciato dalle green hills che si estendevano nella loro imponenza verso est, per andare a congiungersi con le Five sisters of Kintail. E con quello scenario negli occhi, sono tornata in auto e abbiamo proseguito il cammino per pochi yards; ci siamo fermati nuovamente al punto panoramico in cui si vedeva lo stupendo scenario del Loch Garry, il loch scozzese che ha la forma della Scozia. Interessante questa notizia, vero?

La Scozia di Lucia: nel cuore delle Highlands
Via verso Fort William, verso la civiltà, dopo lungo tempo che tale concetto era lontano dalla mia condizione di vita. Da lì a Fort William, ho assistito a un fenomeno nuovo per la vecchia Caledonia, qualcosa che non mi era mai capitato di vedere. L’evoluzione della società, dei costumi, l’apertura al resto del mondo, ma contemporaneamente, alla distruzione dei tratti caratteristici che la rendono unica e ineguagliabile, che la rendono autentica e attraente. Tutta la specificità e la bellezza del suo paesaggio naturale, poco antropizzato, sta perdendosi in nome dei soldi e di una filosofia propria del mondo moderno e sviluppato, di una filosofia che non dà valore al luogo, ma che considera il posto un mezzo per raggiungere il fine: soldi. Solo soldi maledetti.

Allora che cosa ho visto e vissuto di tanto sconvolgente (come se non fosse bastata la scena raccapricciante a Eilean Donan)?  Ho visto, anzi! Sono stata in coda tra automobili e pullman, all’imbocco tra la A830 e la A82, nel cuore delle Highlands, nella terra i cui unici suoni erano i respiri del vento e dei laghi che giacevano in suoli dimenticati dal tempo, ma provocatori folli di emozioni. La coda causata dai numerosi pullman turistici che si dirigevano verso Fort William. La coda sulla strada principale??? In Scozia??? Incredibile! Mai successo! Temo che sia l’inizio di un cambiamento che progressivamente cambierà i connotati alla Scozia. Ora la Scozia non è ancora pronta a questa ricezione poichè la sua rete stradale è ancora alla portata delle biciclette, dei bus locali o delle poche auto che le percorrono, non dei pullman, sempre più numerosi, specialmente in agosto. Sono sicura però, che la Scozia si adeguerà a questa ricezione turistica, a scapito della bellezza del paesaggio e della sua identità bucolica. La Scozia delle Highlands ha iniziato quell’irreversibile processo di distruzione della sua natura, che la porterà ad essere una terra anonima e senza spessore emotivo, nel corso dei futuri anni.

Sono troppo tragica? Mah! Lo spero, ma la sensazione avuta è stata proprio quella! Che tristezza!

Continua…

Photo Credits: Lucia Tysserand

Leggi: La Scozia di Lucia: come si rovina la suggestione di Eilean Donan Castle

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