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La Scozia di Lucia – parte IX

Creato il 16 gennaio 2013 da Auroradomeniconi

La Scozia di Lucia – parte IXRipartiamo insieme a Lucia alla scoperta della Scozia. Sempre nelle Ebridi esterne, oggi ci dirigiamo nella parte occidentale dell’Isola di Lewis, dove si trova il villaggio di black houses di Gaerrannan. La raccolta “Scotland, my love” dedica così un tributo alla recente storia del popolo scozzese.

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La storia antica! Che passione! La preistoria ancora di più! Non so perchè mi senta intimamente affascinata dalla storia dell’età della pietra. Sono rapita dal fascino dei monumenti megalitici, dei villaggi di pietra neolitici o da costruzioni fatte con questo stesso materiale.

Oggi abbiamo dedicato la mattinata alla visita di siti storici: il primo è stato Garenin, o Gaerrannan in gaelico, come preferisco chiamarlo. Non risale all’età della pietra, ma solo al secolo scorso. E’ un villaggio di black houses, abitato dalle persone di Lewis fino all’inizio degli anni ’70 del secolo del ‘900. Il villaggio di Gaerrannan è adagiato su una collina che dà su una baia dell’oceano. L’odore di salmastro è fortissimo e ai nostri lati la vista spazia oltre altre colline, fino all’orizzonte del mare.

 Gaerrannan
Il villaggio si presenta come un agglomerato di casette costruite con la pietra nera  e col tetto basso basso di paglia. Sembra un villaggio fiabesco che trova la sua identità nella dimensione della fantasia e non in quella della realtà. Le finestre, piccole e basse anch’esse, danno sulle stradine che passano tra le case del villaggio e regalano un angolo molto pittoresco che sa di ricordi d’infanzia  e di romantici pensieri d’amore.

Ci sono alcune unità di casette. C’è la casa museo, ancora arredata come lo era quando l’ultimo proprietario se n’è andato. Tutto uguale. La torba nel caminetto brucia lentamente, affumicando l’ambiente e dando al villaggio (e non solo alla casa-museo) un genuino sapore di Scozia. Alla parete, sopra il caminetto c’è ancora appeso il calendario, fermo al luglio 1955. Altre costruzioni sono adibite  a ostello, o sala proiezioni o magazzino.

 Gaerrannan
Mentre si cammina tra le straducole di Gerrannan, il vento proveniente dall’oceano sottostante, sferza folate contro il volto, fa tremare i giubbotti e c’immerge in atmosfere di altri tempi. Quell’atmosfera, quelle case, ci riportano all’essenzialità e alla durezza della vita di sussistenza, della lotta contro condizioni climatiche quasi proibitive per la vita, ma ci danno anche la sensazione del calore umano e del valore e dell’importanza dell’aiuto reciproco che necessariamente comportava la vita del luogo.

Calde atmosfere familiari, chiacchierate intorno al fuoco, canti e racconti gaelici del tempo che fu, sguardi scozzesi che si sono incrociati nel fumo della torba, amori che sono sbocciati tra i sassi delle black houses, ma anche amori che si sono spezzati all’urlo del vento. Il rispetto  reciproco, la solidarietà che hanno sconfitto i lunghi inverni, là su quella collina incantata, nella zona ovest dell’Isola di Lewis, mi riscaldano il cuore e mi trasmettono tanta voglia di pace, di serenità, di semplicità e di una vita in Scozia.

Continua…

Photo Credits: Lucia Tysserand

Leggi: La Scozia di Lucia – parte I; La Scozia di Lucia – parte II; La Scozia di Lucia – parte III; La Scozia di Lucia – parte IV; La Scozia di Lucia – parte V; La Scozia di Lucia – parte VI; La Scozia di Lucia – parte VII e La Scozia di Lucia parte VIII.


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