La Scozia di Lucia – parte V

Creato il 06 dicembre 2012 da Auroradomeniconi

Ormai l’appuntamento con i racconti scozzesi di Lucia è diventato una gradita ricorrenza settimanale. Grazie alle esperienze estive di una scozzese “pura” che ci porta a conoscere aspetti, attività e manifestazioni tipicamente locali (spesso non ricompresi nei soliti racconti di viaggio), la raccolta “Scotland, my love” si è arricchita parecchio, acquistando un fascino del tutto nuovo. Seguiamo Lucia, che oggi ci accompagna a uno dei principali festival di musica celtica.

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Chi lo direbbe mai che uno dei più importanti festival musicali esistenti al mondo si tiene sulla remota isola di Lewis, ai confini delle terre emerse, lontano dalle grandi vie di comunicazione e dagli sguardi indiscreti dei media? Beh! Sì!

Ogni anno, il secondo week-end di luglio, si tiene a Stornoway il maggior festival di musica celtica che esista. A dire il vero dura più di un week-end. La cittadina, già una settimana prima, si risveglia dal tepore gettatole addosso dalla sua latitudine e si anima di manifestazioni di ogni tipo: nei pub si suona musica dal vivo, le strade pullulano di artisti di strada, nonché di turisti provenienti da tutti gli angoli del mondo. Trovare un solo posto libero per dormire a Stornoway è impossibile in quella settimana: la gente prenota ogni singolo letto, da un anno all’altro. Le vie sono piene di suoni, di odori, di vita. I supermercati si riempiono di gente e la popolazione di Stornoway raddoppia. Affari d’oro per una cittadina che ha un’economia poco più che di sussistenza. Ovunque ci sono concerti: c’è solo l’imbarazzo di scegliere quello a cui assistere. Io ho scelto e riscelto di andare ad ascoltare i Trail West perchè riescono a trasmettermi allegria, serenità e perchè mi piace molto la loro musica. Sono quattro anni che dico loro d’incidere dei cd!

Tuttavia il vero festival, i concerti di band di musica scozzese, o band semplicemente scozzesi, comincia il venerdì. Il primo vero concerto, sotto il mega tendone, ha luogo il venerdì sera. Purtroppo quest’anno avevamo deciso di non andarvi perchè troppo costoso e non ce lo potevamo assolutamente permettere.

Il pomeriggio prima del concerto, però, alcuni dei genitori dei nostri alunni ci hanno dato i braccialetti del concerto: CI HANNO REGALATO IL BIGLIETTO! Non credevo ai miei occhi quando li ho visti. (Vengono dati dei braccialetti da mettersi al polso invece dei biglietti, per lasciare la gente libera di entrare e uscire dall’area concerto nell’arco del pomeriggio, n.d.a.). Cavolo! Un super regalo! Così la sera del venerdì  ce ne siamo andati al concerto anche noi, a vedere nientemeno che i Proclaimers, la band la cui canzone più famosa è “500 miles”.

I concerti hanno luogo sotto una tenda immensa, montata nel parco della cittadina, su un prato sconfinato, sotto il castello. I concerti si susseguono per tutto il pomeriggio e generalmente, la band più famosa si esibisce per ultima. C’è un’altra tenda, più piccola, in cui viene suonata musica per teenagers.

Al di fuori delle tende trionfano odori, suoni, colori, sapori, giocolieri, persone che camminano, bambini che giocano, bancarelle che vendono prodotti tipici e cibo. Immancabile il camioncino che prepara il panino col salmone cotto sulla griglia. Peccato lo sciupino mettendoci sopra le salse! Birra a fiumi, cioccolata fusa in cui immergerci bastoncini zuccherati, cantastorie in gaelico e tanti, tanti sorrisi. L’atmosfera è serena e pacata. Nessuno urla, né sbraita. Nessuno importuna altre persone. I nostri bambini giocavano a calcio con una palla immaginaria, mentre mangiavano hot dogs e cioccolata! Io me ne stavo a sedere sul prato, dall’alto della collina e osservavo tutta l’anima del festival, mentre il vento mi rinfrescava le gote  e mi trasportava la fantasia sulle sue ali, attraverso brughiere viola e colline verdi. Sopra lochs argentati e baie cristalline, ma anche su terreni deserti e insidiati da spine e paludi inattraversabili. Neanche il vento riusciva a solcarli e le ali della mia fantasia lì si spezzavano, riportandomi al festival, al prato su cui ero seduta e alle voci intorno a me.

Il concerto in se stesso è stata un’esperienza interessante. Sentire musica dal vero è sempre molto gratificante e ci permette di accedere al mondo della musica che entra prepotentemente nelle nostre orecchie e ci trasporta su sentieri di note e su pentagrammi di prati in fiore. I Proclaimers sono stati molto sobri nella loro esibizione, ma incisivi e hanno riscosso tanti applausi!

Continua…

Photo credits: Lucia Tysserand

Leggi La Scozia di Lucia – parte I, La Scozia di Lucia – parte II, La Scozia di Lucia – parte III e La Scozia di Lucia – parte IV


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